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La Fontana di Trevi

La Fontana di Trevi è una di quelle tappe obbligatorie per chi visita Roma. Scenografica come poche, la Fontana di Trevi è la più conosciuta in assoluto. Lo scrosciare delle acque si sente già da lontano e la sua vista è impareggiabile.

Costruita con marmo bianco di Carrara, travertino, intonaco, metalli e stucco, la Fontana di Trevi è una delle meraviglie del mondo di oggi.

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Il progetto

Fu progettata da Nicola Salvi e terminata da Giuseppe Pannini nel 1764 su commissione di papa Clemente XII. Il papa indisse un concorso per costruire una grandiosa fontana sulla facciata di Palazzo Poli che sarebbe stata alimentata con l’Acquedotto Vergine. E’ l’acquedotto più antico di Roma ancora oggi funzionante, risale addirittura ai tempi dell’Imperatore Augusto. Augusto lo fece realizzare a suo genero Agrippa, sì proprio lo stesso architetto del Pantheon.

Fu Lambert Sigisbert Adam a vincere la competizione architettonica ma il papa preferì assegnare l’incarico a Salvi. Lo scultore aveva necessità di ritornare a breve in Francia e a detta del pontefice non gli avrebbe fatto un buon servigio.

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Perché si chiama così?

Vi siete mai chiesti perché la Fontana di Trevi si chiama proprio così? All’inizio si chiamava di Trejo perché ubicata nella zona che aveva quel nome, riferito a trivio ovvero all’incrocio di tre vie. Con il passare del tempo Trejo è divenuto Trevi.

Lo stemma di Papa Clemente XII
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Cosa racconta la Fontana di Trevi

La Fontana raffigura il mare.

La vasca rettangolare con gli angoli arrotondati è sormontata da una scogliera rocciosa con al centro la grande nicchia delimitata dalle colonne.

All’interno c’è Oceano, scolpito da Pietro Bracci. Il dio in posizione eretta, comanda il cocchio a forma di conchiglia che viene trainato da due cavalli alati: quello di sinistra è assai inquieto mentre quello di destra appare più quieto. Un chiaro riferimento ai due stati possibili del mare: in burrasca o calmo.

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Alla sinistra di Oceano c’è la personificazione della Salubrità mentre alla sua destra l’Abbondanza: due opere di Filippo della Valle. In alto, ai lati dell’arco della nicchia, ci sono due bassorilievi: quello sopra l’Abbondanza raffigura Agrippa mentre approva la realizzazione dell’acquedotto dell’Acqua Virgo scolpito da Giovan Battista Grossi mentre sopra la scultura della Salubrità c’è la Vergine che mostra ai soldati dove si trovano le sorgenti delle acque, opera di Andrea Bergondi.

La fontana è arricchita da decorazioni in marmo che riproducono un gran numero di specie vegetali realmente esistenti come la pianta di cappero sulla facciata del Palazzo, il cespuglio di verbasco, i tralci di edera, le canne di lago, i grappoli d’uva e molte altre piante.

Difficili da notare la lucertola semi nascosta in una cavità e la lumaca.

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La realizzazione della Fontana di Trevi

La costruzione vera e propria della Fontana ebbe inizio nel 1732. Papa Clemente XII volle inaugurarla solo tre anni dopo, nel 1735 ma ancora la strada era lunga per essere portata a termine.

Nel 1740 i lavori vennero interrotti bruscamente per due lunghi anni. Le motivazioni principali del fermo furono due: i costi sempre più alti che stavano divenendo insostenibili pure per il papato e i litigi continui fra l’architetto Salvi e lo scultore Giovanni Battista Maini che doveva scolpire le opere della fontana.

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Nel 1751 Salvi morì, poco dopo lo seguì lo scultore Maini e pure il papa committente. Giuseppe Pannini venne incaricato dal nuovo pontefice di proseguire e terminare i lavori in corso ma viste le sue numerose modifiche al progetto originale, venne liquidato e al suo posto subentrò Pietro Bracci.

La Fontana di Trevi, dopo trent’anni di cantiere fu ultimata nel 1762 e la sera del 22 maggio, papa Clemente XIII la inaugurò.

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Il rito delle monete gettate nella Fontana di Trevi

Vi siete mai chiesti perché c’è la consolidata usanza di buttare le monetine nella Fontana di Trevi? Non è un rito così antico ed è nato nel 1954, in concomitanza con l’uscita del film di produzione americana Tre Soldi nella Fontana diretto di Jean Negulesco.

In questa pellicola viene creata letteralmente una leggenda che dice quanto segue: lanciando una moneta nella Fontana di Trevi si torna a Roma, con due monete si trova l’amore di un italiano o italiana e lanciando tre monete sposerai la persona conosciuta.

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Dopo la proiezione nelle sale di questo film la leggenda ha preso rapidamente piede e oggi, non c’è turista che arrivi davanti alla Fontana di Trevi senza lanciarci dentro una o più monete.

Ogni anno la fontana raccoglie in monetine provenienti da ogni angolo del mondo 1,5 milioni di euro che vengono donate alla Caritas per sostenere i suoi numerosi progetti a sostegno dei bisognosi.

La raccolta delle monetine nella fontana di Trevi (LAURENT EMMANUEL/AFP/Getty Images)

L’Asso di Coppe

C’è una curiosità riguardo a questa fontana che ha a che fare con un barbiere. Ebbene, guardando la zona più a sinistra, non potrete fare a meno di notare quello che viene chiamato Asso di Coppe: un grande vaso ornamentale in travertino che sembra piazzato lì un po’ per caso e senza alcun motivo.

L’Asso di Coppe
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Si narra che in quella zona, dall’altra parte della strada, ci fosse un barbiere che sorvegliasse dalla sua postazione continuamente il proseguire dei lavori. Non si limitava però a guardare e basta ma criticava continuamente. L’architetto Nicola Salvi, scocciato da questo voler sempre dire la sua, piazzò in quella posizione l’Asso di Coppe per togliere definitivamente la visuale al barbiere sulla fontana.

Per onor di cronaca, oggi non c’è più al numero 85 l’antico barbiere.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti con i racconti delle opere che gli stanno più a cuore

The Trevi Fountain

The Trevi Fountain is one of those obligatory stops for those visiting Rome. Scenic like few others, the Trevi Fountain is the best known of all. The roar of the water can already be heard from afar and its view is incomparable.

Built with white Carrara marble, travertine, plaster, metals and stucco, the Trevi Fountain is one of the wonders of the world today.

The project

It was designed by Nicola Salvi and finished by Giuseppe Pannini in 1764 on commission from Pope Clement XII. The pope held a competition to build a grandiose fountain on the facade of Palazzo Poli that would be fed with the Virgin Aqueduct. It is the oldest aqueduct in Rome still functioning today, dating back to the time of the Emperor Augustus. Augustus had it built by his son-in-law Agrippa, the very same architect of the Pantheon.

It was Lambert Sigisbert Adam who won the architectural competition but the pope preferred to assign the job to Salvi. The sculptor needed to return to France shortly and according to the pontiff he would not have done him a good service.

Why is it called that?

Have you ever wondered why the Trevi Fountain is so called? At the beginning it was called di Trejo because it was located in the area that had that name, referring to the crossroads or the intersection of three streets. Over time Trejo became Trevi.

What the Trevi Fountain tells

The Fountain depicts the sea.
The rectangular basin with rounded corners is surmounted by a rocky cliff with the large niche delimited by the columns in the center.

Inside there is Ocean, sculpted by Pietro Bracci. The god in an upright position commands the shell-shaped chariot which is pulled by two winged horses: the one on the left is very restless while the one on the right appears calmer. A clear reference to the two possible states of the sea: stormy or calm.

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To the left of Oceano is the personification of Healthiness while to its right, Abundance: two works by Filippo della Valle. At the top, on the sides of the arch of the niche, there are two bas-reliefs: the one above the Abundance depicts Agrippa approving the construction of the Aqua Virgo aqueduct sculpted by Giovan Battista Grossi while above the sculpture of Salubrity there is the Virgin which shows the soldiers where the springs of the waters are, the work of Andrea Bergondi.

The fountain is enriched with marble decorations that reproduce a large number of actually existing plant species such as the caper plant on the facade of the Palace, the mullein bush, the ivy shoots, the lake reeds, the bunches of grapes and many other plants.

Difficult to notice the lizard half hidden in a cavity and the snail.

The construction of the Trevi Fountain

The actual construction of the fountain began in 1732. Pope Clement XII wanted to inaugurate it only three years later, in 1735, but the road was still long to be completed.

In 1740 the works were abruptly interrupted for two long years. The main reasons for the arrest were two: the ever higher costs that were becoming unsustainable even for the papacy and the constant quarrels between the architect Salvi and the sculptor Giovanni Battista Maini who had to sculpt the works of the fountain.

In 1751 Salvi died, shortly after the sculptor Maini and the commissioning pope followed him. Giuseppe Pannini was commissioned by the new pontiff to continue and finish the work in progress but given his numerous changes to the original project, he was liquidated and Pietro Bracci took his place.

The Trevi Fountain, after thirty years of construction was completed in 1762 and on the evening of May 22, Pope Clement XIII inaugurated it.

The ritual of the coins thrown into the Trevi Fountain

Have you ever wondered why there is the consolidated custom of throwing coins into the Trevi Fountain? It is not such an ancient ritual and was born in 1954, coinciding with the release of the American film Tre Soldi nel Fontana directed by Jean Negulesco.

In this film, a legend is literally created that says the following: by throwing a coin in the Trevi Fountain you return to Rome, with two coins you will find the love of an Italian or Italian and by throwing three coins you will marry the person you know.

After the screening of this film in theaters, the legend quickly took hold and today, there is no tourist who arrives in front of the Trevi Fountain without throwing one or more coins into it.

Each year the fountain collects 1.5 million euros in coins from all over the world, which are donated to Caritas to support its numerous projects in support of the needy.

The Ace of Cups

There is a curiosity about this fountain that has to do with a barber. Well, looking at the leftmost area, you can’t help but notice what is called the Ace of Cups: a large ornamental travertine vase that seems to have been placed there a little by chance and for no reason.

It is said that in that area, across the street, there was a barber who continuously monitored the progress of the works from his position. However, he did not limit himself to just watching but he criticized constantly. The architect Nicola Salvi, annoyed by this always wanting to say about him, placed the Ace of Cups in that position to permanently block the barber’s view of the fountain.

For the record, today there is no longer the old barber at number 85.

Always your Michelangelo Buonarroti with the stories of the works that are most dear to him

@michelangeloetornato

La Fontana di Trevi, progettata da Nicola Salvi e Giiseppe Pannini #Michelangelobuonarrotietornato #Roma #artblogger

♬ Waterfall – Jay Jay

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