Ritratti reali nel Giudizio Universale
Sul Giudizio Universale sono stati scritti fiumi di carta e chissà quante altre decine di libri si continueranno a stampare sul tema. Certo è che quella parete d’altare ha fatto tanto parlare e tanto farà parlare ancora di sé.
Immaginatevi le emozioni che suscitò in chi lo vide per la prima volta in occasione dell’inaugurazione. Papa Paolo III cadde in ginocchio pregando davanti a quei turbinio di corpi e stati d’animo.
Fra i tanti volti ideali e quelli di gente comune che raffigurai, ce ne sono alcuni noti di miei contemporanei. San Pietro che riconsegna le chiavi del Paradiso e del Purgatorio a Cristo ha le sembianze di papa Paolo III, il pontefice sotto il quale cominciai e terminai il lavoro anche se in realtà il committente era stato il predecessore Clemente VII de’ Medici.

San Bartolomeo tanto invece somiglia a Pietro Aretino che come scrisse un’ironica epigrafe Giovio:
Qui Giace l’Aretin, poeta Tosco,
che d’ognun disse mal, fuorché di Cristo,
scusandosi col dir: “Non lo conosco”!»
Nella sua pelle che tiene in mano è stato intravisto un mio autoritratto. Potrebbe benissimo essere così visto lo scambio acceso di lettere che ebbi con lui… ve ne ho parlato tempo fa qua.
Dietro l’Aretino Pietro potrei aver raffigurato l’Urbino, mio fedele collaboratore che purtroppo venne meno troppo presto lasciando moglie e figli da soli ma con il mio supporto non solo economico.
Per farvi meglio comprendere quale sia, è il personaggio che sta in pedi e che si protende in avanti con la mano sinistra aperta. Invece l’uomo abbigliato di giallo si pensa possa essere il mio amatissimo Tommaso de’ Cavalieri, stempiato e con i capelli bianchi prima del tempo.

Biagio da Cesena è Minosse, lo stesso narrato nel Canto V dell’Inferno da Dante. Se ne sta lì davanti al II cerchio dei lussuriosi e giudica i dannati indicandogli in quale cerchio dovranno andare.
Perché gli affibbiai proprio le sembianze di Biagio da Cesena? I motivi sono due: si era lamentato con papa Paolo III dei troppi nudi del Giudizio prima ancora che lo terminassi ma soprattutto era un sodomita violento con una storia alle spalle da brividi. Ecco perché per lui non avrei potuto scegliere posto migliore di quello per stare.

Dentro il Giudizio infilai anche papa Giulio II che ancora, nonostante fosse morto da tempo, mi teneva legato le mani con la sua sepoltura. Si trova alle spalle del San Giovanni Battista ed è il tale con la barba bianca e la papalina in testa.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi racconti

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