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Il tesoro di San Pietro, con video

Il tesoro di San Pietro, nonostante le numerose depredazioni che ha subito nel corso della storia, possiede dei veri e propri capolavori artistici di grande valore che valgon bene una visita

Pensate un po’: dopo il grande saccheggio dell’846 rimaneva ben poco di prezioso e quello che fu riaccumulato nel corso degli anni, venne poi preso dai Lanzichenecchi nel terribile sacco di Roma del 1527. Mica finita lì: a metter mano sul tesoro di San Pietro arrivò anche Napoleone. Sulla base di ciò che era rimasto, poco a poco il tesoro è stato rimpinguato con opere provenienti dalla vecchia basilica costantiniana e dall’attuale basilica di San Pietro.

Il Museo del Tesoro di San Pietro è accessibile dal corridoio che ubicato nella sagrestia del transetto sinistro della basilica. Fra i primi capolavori che si vedono compare la colonna tortile in marmo che in origine decorava, assieme ad altre colonne identiche, la tomba dell’Apostolo Pietro. Fu proprio questa colonna così raffinata ed elegante a far da modello al grandioso colonnato del Bernini. Nello stesso ambiente c’è anche il galletto che guardava tutti i pellegrini dall’alto del campanile della vecchia basilica.

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Degno di nota è il Tabernacolo del Sacramento Eucaristico realizzato nel 1432 dal grande Donatello e il calco originale della mia Pietà che venne adoperato per restaurare l’opera mia dopo il disastroso attentato del 1972. Procedento fra le varie sale si incorre nel monumento funebre di Sisto IV che venne realizzato dal Pollaiolo. Un vero capolavoro in bronzo, ricco di dettagli che riportano col pensiero alle virtù. Non mancano i riferimenti continui al cognome del papa della Rovere. Il Pollaiolo, orgoglioso del suo lavoro così ben riuscitò, firmò l’opera aggiungendo “famoso nell’argento, nell’oro, in pittura e in bronzo”. Modestissimo.

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Photo credit edizioni capitolo vaticano

Calici, ostensori, preziosi oggetti liturgici in metalli preziosi, paramenti sacri riccamente ricamati e il paliotto con la tiara del XVIII secolo che vengono adoparati ogni anno per abbigliare la scultura in bronzo di San Pietro in occasione dei festeggiamenti che tutta Roma e lo Stato del Vaticano dedicano a San Pietro e Paolo.

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Photo credit edizioni capitolo vaticano

Ah, dimenticavo… c’è anche il modello in terra realizzato dal Bernini per uno degli angeli del ciborio della Cappella del Santissimo Sacramento. Insomma, guardare da vicino i capolavori del tesoro di San Pietro, significa scorrere rapidamente quindici secoli di storia.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti con i suoi racconti.

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