A cena con amici
Questa è la lettera che scrissi da Firenze al caro amico Sebastiano del Piombo il 30 marzo del 1525.
Il capitano Chiuo, amico anche lui di Sebastiano, e altri gentiluomini mi avevano invitato a partecipare a una cena. Beh, sapete, non ero uomo da festeggiamenti e la vita mondana non era cosa che facesse al caso mio. Quella volta feci uno strappo alla regola e accettai.
Feci bene perché alla fine mi divertii pure. In quell’occasione si parlò di molte cose interessanti e di arte. Volli scrivere tutto ciò a Sebastiano del Piombo dicendogli anche i quei signori, e in particolare il capitano Chuio, avevano una smisurata ammirazione per l’arte sua.
Vi propongo la lettera integrale a seguire. Buona lettura, il sempre vostro Michelangelo Buonarroti.
Firenze, 30 marzo 1525
Sebastiano mio karissimo, iersera el vostro amicho chapitano Chuio e certi altri gentilomini volsono, lor gratia, che io andassi a ccena chon loro, di che ebi grandissimo piacere, perché usci’ um pocho del mio malinchonicho, o vero del mio pazzo; e non solamente n’ebbi piacere della cena, che fu piacevolisima, ma n’ebbi anchora, e molto più che di quella, de’ ragionamenti che vi furno.
E più, dipoi, ne’ ragionamenti mi crebe el piacere udendo dal decto chapitano Chuio mentovare il nome vostro; né bastò questo e più dipoi, anzi infinitamente, mi rallegrai circha all’arte, udendo dire dal decto capitano voi essere unicho al mondo, e chosì essere tenuto in Roma.
Però, anchora se più allegrezza si fussi potuta avere, più n’arei avuta dipoi, visto ch’el mio giudicio non è falso. Dunche non mi neghate più d’essere unicho, quand’io ve lo schrivo, perché n’ò troppi testimoni; e ècci un quadro qua, Idio gratia, che me ne fa fede a chiunche vede lume.


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Un grande Artista che loda un altro Artista, cosa che oggigiorno sembra essersi persa, molti lodano se stessi anche se non ne hanno il merito.
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Riconoscere i meriti altrui non vuol dire sminuire sé stessi. Difficile farlo capire un po’ a tutti quelli che brazzicano attorno al mondo dell’arte. Ci sono anche delle lettere in cui chiamo maestro il Benti…uno scultore che oggi purtroppo poco viene studiato.
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Riconoscere i meriti altrui è sempre prerogativa dei più Grandi. I mediocri cercano sempre di mettersi sui piedistalli e quando non ci riescono cercano di sminuire l’opera altrui.
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oh quant’è vero quello che scrive. Non avrei saputo dire meglio. Proprio così
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Grazie. Buona serata.
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