I Santi del Giudizio Universale
Il Giudizio Universale è un insieme di corpi, volti, atteggiamenti e stati d’animo assai complesso. Nel corso dei secoli un gran numero di studiosi e appassionati si sono dedicati all’interpretazione di ogni singolo movimento, di ogni sguardo o accenno di capo. La cosa che più ha interessato gli addetti ai lavori e non solo, è l’identificazione dei personaggi raffigurati. Su alcuni personaggi tutti son concordi nell’identificazione mentre altri ancora hanno più possibili interpretazioni.

Questo che vedete sopra è da tutti identificato come San Sebastiano. Era un militare romano che fu martirizzato per aver parteggiato per la fede cristiana. Visse al tempo di Diocleziano e tanto era abile alle armi che divenne in giovane età il comandante della prima coorte della prima legione a difesa proprio dell’imperatore.

L’uomo che sorregge la Croce di Cristo raffigurato qua sopra, se la mente non mi gioca brutti scherzi a distanza di secoli, dovrebbe essere Disma. E’ noto anche con l’appellativo di Buon Ladrone e venne crocifisso alla destra di Gesù. La sua figura viene menzionata in un testo apocrifo risalente al VI secolo ma viene citato anche nel Vangelo di Luca.
A seguire invece potete osservare San Longino e Simone lo Zelota. San Longino è il centurione romano che, secondo quanto si tramanda da oltre 2000 anni, trafisse con la lancia il costato di Cristo per verificare la sua morte. Vedendo accadere le cose più improbabili proprio durante la morte di Cristo, si convinse che davvero fosse il Figlio di Dio. Simone lo Zelota invece fu uno degli apostoli di Gesù, chiamato talvolta il Cireneo.

A seguire trovate il patriarca Mosè, si proprio quello delle Tavole delle Leggi appartenente alla Tribù di Levi: uomo coraggioso sempre pronto a difendere le persone più deboli. Nell’Antico Testamento, oltre a riferimenti vari, sono ben quattro i libri che parlano di lui e della sua storia: l’Esodo, il Levitico, il libro dei Numeri e il Deuteronomio.

Nella porzione di affresco del Giudizio Universale a seguire, non vi sarà difficile riconoscere San Pietro con le due chiavi in mano del Paradiso. Il mondo terreno è terminato e la chiave d’oro e quella d’argento a nulla più servono. Mentre nel’affresco del Perugino presente nel secondo registro della Cappella Sistina è San Pietro che riceve le chiavi da Cristo, qui le riconsegna al legittimo proprietario.

Di figure conosciute ce ne sono molte altre ma per il momento mi fermo qui. V’ho tediato abbastanza e non voglio approfittarmi della vostra pazienza. Vi saluto e me ne vado a spasso per Firenze ma con l’ombrello sottobraccio: pare che vada a piovere e un vorrei tornare in Santa Croce zuppo.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi racconti

Proprio quello che mi serviva per la ricerca. È perfetto!
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