L’azzurro di frate Jacopo
Mi son messo a fare un po’ di pulizia fra le vecchie scartoffie. Fuori c’è il sole e mi sono animato a far prendere aria a delle carte che m’ero dimenticato dentro una cassapanca. Guardate qua cos’ho ritrovato: una lettera che scrissi da Roma a frate Jacopo il 13 maggio del 1508. Avevo bisogno di trovare del colore azzurro di buona qualità da adoperare per gli affreschi della volta della Sistina che mi stavo apprestando a iniziare.
In questo caso specifico l’azzurro a cui facevo riferimento non era dato dai lapislazzuli macinati ma dal più economico smaltino. Papa Giulio II non mi anticipava i soldi dei colori e non avevo alcuna intensione di impegnare una fortuna per acquistare pigmenti costosissimi.
Cos’è lo smaltino? E’ un vetro silico-potassico che ha una bella colorazione azzurra data dalla presenza di cobalto. Con il passare del tempo e con elevate percentuali di umidità, la sua tonalità celeste inizia a variare verso il grigio.
Se vi capiterà di entrare nella Cappella Sistina guardate il cielo del Giudizio Universale e quello presente nei riquadri della volta. Vi accorgerete della notevole differenza di tonalità fra lo smaltino e il lapislazzuli.
Ecco a voi la lettera che scrissi a frate Jacopo di Francesco:
Frate Iachopo,
avendo io a fare dipigniere qua cierte cose, overo dipigniere, m’achade farvene avisato, perché m’è di bisognio di cierta quantità d’azzurri begli; e quando voi abbiate da servirmene al presente, mi tornerebe chomodità assai.
Però vedete di mandare qua a’ vostri frati quella quantità che voi avete, che sieno begli, e io vi promecto per g[i]usto prezo di torgli.
E inanzi che io levi gli azurri, vi farò pagare io ‘ vostri danari qua o chostà, dove vorrete.A dì tredici di maggio.
Vostro Michelagniolo schultore in Roma.Al reverendo in Christo padre frate Iachopo, Iesuati, Firenze.
Guardate la differenza dell’azzurro presente sulla volta e quello della parete del Giudizio. Non è abissale?
Il sempre vostro Michelangelo scultore