Il potere dell’arte
Firenze è la città che preferisco ma ammetto che anche Roma riesce sempre a darmi qualche brivido. Mi travesto per non esser riconosciuto e mi incammino per le strade di queste due splendide signore italiane. Sono secoli che vago per i loro vicoli e da qualche parte riesco sempre a scovare qualcosa che ancora non avevo notato prima. Un quadro, un’opera, un cantone di muro intriso di storie, racconti e poesie scritte a metà.
Mi sposto sempre a piedi perché se adoperassi quei cosi meccanizzati che avete voi, alias le auto, qualcosa mi perderei. Cosa? Le espressioni di chi per la prima volta si trova davanti alla Fontana dei Quattro Fiumi del Bernini a Roma oppure gli occhi sbarrati di chi guarda la cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze.
Qui tutto è stupore, perfezione ma anche fatica e impegno. Nessuna di quelle opere sarebbe stata mai innalzata se alla base non ci fossero state conoscenze tecniche, fantasia, dedizione e sudore, tanto sudore.
Quando cammino per le strade di Roma o di Firenze è come se tornassi indietro di secoli, a quando ancora ero in vita. Non vedo più le auto che mi sfrecciano davanti e a volte rischio pure che mi mettano sotto.Non le vedo ma ci sono eccome! Non vedo ristoranti, chioschi e nemmeno la folla di turisti mordi e fuggi. Vedo però tutto quello che è rimasto dell’epoca d’oro dell’arte e il fatto che qualche capolavoro già sia scomparso mi pesa assai.
Il vostro Michelangelo Buonarroti, a tratti malinconico.
Maestro, si rende conto della fortuna che abbiamo noi contemporanei ad avere un osservatore del suo calibro che gira per le nostre martoriate città?!!! Attendiamo con trepidazione i suoi post in merito.
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Hai ragione: dovrei scrivere una sfilza d’imprecazioni senza fine contro tutti quelli che mettono a repentaglio un patrimonio come quello che abbiamo in Italia.
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Sì, sarebbe ora che qualcuno lo facesse!!!!! E che gli italiani che leggeranno questo qualcuno lo sostenessero a spada tratta (si fa per dire)! Ci stanno derubando a destra e a manca del bene in assoluto più prezioso che abbiamo accumulato nei secoli; la conoscenza, la cultura, la bellezza! E la cosa più triste è che sembriamo tutti dei defraudati ignari e sonnolenti.
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