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Grandinata storica su Firenze

io una grandinata così su Firenze non l’ho mai vista. Eppure di anni ne ho parecchi ma da quando son nato a oggi non avevo ancora assistito a una devastazione del genere per colpa della grandine.

L’altro giorno, per la precisione il 19 Settembre 2014, c’era sopra la città un cielo nero che faceva spavento. Mi son preso un ombrello qui in Santa Croce che nemmeno era mio ( penso fosse del Canova, ma tanto a lu’ non gli serviva) e mi sono addentrato per le strade fino a raggiungere la zona dell’Oltrarno. Avevo voglia di andarmene a trovare un po’ di pace nel Giardino di Boboli. Certo, lo so… la giornata non era propizia ma tanto son morto, che mi doveva succedere ancora?

Maremma bona. Saranno state le dieci o poco più quando Firenze s’è ritrovata sotto una grandinata così turbolenta che pareva d’essere ritornati ai tempi di Mosè col suo diluvio universale. In dieci minuti la città è stata messa sotto sopra. C’ stato un fuggi fuggi generale e alla fine della tempesta i feriti sono stati un centinaio.

Negozi allagati, strade bianche che pareva avesse nevicato una giornata sana e palazzi storici con danni seri da riparare.

Io non sapevo da che parte scappare e alla fine dell’uragano, il giardino di Boboli pareva un cimitero d’alberi da tanti che ce n’erano in terra. Altri danni piuttosto rilevanti si sono registrati alla Galleria degli Uffizi, alla Galleria dell’Accademia, Palazzo Vecchio, Santa Croce, Biblioteca nazionale, Sagrestia Vecchia di san Lorenzo, Museo di San Marco e al cimitero monumentale degli inglesi.

Infiltrazioni d’acqua hanno rovinato molti volumi che sarà necessario sottoporre a un dispendioso restauro d’urgenza mentre sono tanti i vetri rotti da riparare o sostituire.

Addirittura è stata scoperchiata una scuola elementare ed è stato ordinato il suo sgombero immediato.

Insomma, a Firenze l’altro giorno ci pareva il finimondo e i vigneti che si trovano nei dintorni della città hanno subito un danno pari a 20milioni di euro secondo le prime stime effettuate da Confagricoltura.

Il sindaco Dario Nardella era bianco come un cencio e non sapeva più da che parte rigirarsi e la sovrintendente del Polo Museale Firentino Cristina Acidini era allibita per quanto stava accadendo sotto i suoi occhi.

Adesso non rimane che rimboccarsi le maniche e leccarsi le ferite sperando che per i prossimi secoli non accada più niente di simile.

Il vostro Michelangelo Buonarroti preoccupato più che mai mentre guarda nuove nuvole arrivare sopra Firenze.

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