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Basilica di San Pietro: Camillo Rusconi e la tomba di Gregorio XIII

Tra le tombe monumentali dei papi presenti nella Basilica di San Pietro in Vaticano, Canova aveva una predilezione per quella realizzata dallo scultore milanese Camillo Rusconi per Gregorio XIII.

La potete ammirare lungo la navata destra della basilica, poco prima l’inizio del transetto. Celebra non solo il pontefice in quanto tale ma anche l’importanza che ebbe. Fu infatti Gregorio XIII, pontefice dal 1572 al 1585 a volere la riforma del calendario giuliano.

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Sotto il suo pontificato si cominciò a utilizzare il calendario gregoriano che tutt’oggi adoperiamo. Fu un’impresa incredibile, realizzata grazie alle avanzate conoscenze astronomiche, certo, ma che fu possibile far adottare a tutti grazie all’autorità politica che di fatto il papa aveva.

La tomba di Gregorio XIII: un omaggio tardivo

Gregorio XIII, al secolo Ugo Boncompagni, passò a miglior vita l’11 aprile del 1585. In un primo momento le sue spoglie vennero esposte niente meno che nella Cappella Sistina e poi successivamente traslate nella tomba ubicata dinanzi alla Cappella Gregoriana.

Nonostante l’importanza della sua opera, la tomba di Gregorio XIII all’interno della Basilica di San Pietro non fu realizzata immediatamente dopo la sua morte.

Inizialmente, al papa fu data una sepoltura essenziale e solo nel 1715, su iniziativa del cardinale Giacomo Boncompagni, nipote di Gregorio XIII, si decise di erigere un monumento che celebrasse la grandezza del pontefice in questione.

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Il capolavoro di Camillo Rusconi

La commissione del grande monumento funebre fu affidata a Camillo Rusconi, che realizzò un’opera imponente, ricca di allegorie riferibili proprio alla riforma del calendario.

Al centro dell’opera, lo scultore collocò il sarcofago sul quale, seduto in trono, un Gregorio XIII abbigliato con un’ampia veste e un mantello drappeggiato mosso dal vento, benedice i fedeli.

All’altezza dei suoi piedi fanno la loro comparsa le due figure allegoriche che rappresentano la Religione e la Magnificenza.

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Il calendario gregoriano raffigurato nel bassorilievo

Su sarcofago è raffigurato un bassorilievo che raffigura la promulgazione del calendario gregoriano. A scolpirlo fu Carlo Francesco Mellone su disegno di Bernardino Cametti.

Il fulcro della scena è il papa in trono, affiancato da diversi cardinali mentre ascolta il gruppo di studiosi che aveva messo assieme per arrivare alla riforma desiderata.

Si nota la presenza della sfera celeste sostenuta da uno degli esperti, mentre altri studiosi tengono tra le mani libri o cartigli aperti.

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Al di sotto del bassorilievo si nota la presenza di un drago. Ebbene, non ha richiami attinenti a San Giorgio o ai demoni ma più semplicemente è lo stemma araldico della famiglia Boncompagni a cui apparteneva il papa.

Non è un caso che la bestia mitologica con la zampa sinistra vada a ricadere sopra la scritta immediatamente sotto: indica infatti proprio il nome del pontefice.

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Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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St. Peter’s Basilica: Camillo Rusconi and the tomb of Gregory XIII

Among the monumental tombs of the popes present in the Basilica of St. Peter in the Vatican, Canova had a predilection for the one created by the Milanese sculptor Camillo Rusconi for Gregory XIII.

You can admire it along the right nave of the basilica, just before the beginning of the transept. It celebrates not only the pontiff as such but also the importance he had. In fact, it was Gregory XIII, pontiff from 1572 to 1585 who wanted the reform of the Julian calendar.

Under his pontificate, the Gregorian calendar that we still use today began to be used. It was an incredible feat, achieved thanks to advanced astronomical knowledge of course but which was possible to have everyone adopt thanks to the political authority that the pope actually had.

The tomb of Gregory XIII: a late tribute

Gregory XIII, born Ugo Boncompagni, passed away on April 11, 1585. His remains were initially displayed in none other than the Sistine Chapel and then later transferred to the tomb located in front of the Gregorian Chapel.

Despite the importance of his work, the tomb of Gregory XIII inside St. Peter’s Basilica was not built immediately after his death. Initially, the pope was given a basic burial and only in 1715, on the initiative of Cardinal Giacomo Boncompagni, nephew of Gregory XIII, was it decided to erect a monument that celebrated the greatness of the pontiff in question.

Camillo Rusconi’s masterpiece

The commission for the great funeral monument was entrusted to Camillo Rusconi, who created an imposing work, full of allegories referring precisely to the calendar reform.

At the center of the work, the sculptor placed the sarcophagus on which, seated on a throne, a Gregory XIII dressed in a wide robe and a draped cloak moved by the wind, blesses the faithful. At the height of his feet appear the two allegorical figures representing Religion and Magnificence.

The Gregorian calendar depicted in the bas-relief

A bas-relief depicting the promulgation of the Gregorian calendar is depicted on the sarcophagus. It was sculpted by Carlo Francesco Mellone based on a design by Bernardino Cametti.

The centerpiece of the scene is the Pope on the throne, flanked by several cardinals while he listens to the group of scholars he had assembled to arrive at the desired reform. Note the presence of the celestial sphere held by one of the experts, while other scholars hold books or open scrolls in their hands.

Below the bas-relief, note the presence of a dragon. well, it has no references to Saint George or demons but more simply it is the heraldic coat of arms of the Boncompagni family to which the pope belonged.

It is no coincidence that the mythological beast with its left paw falls over the writing immediately below: it indicates the name of the pontiff.

For the moment, your ever Michelangelo Buonarroti bids you farewell, making an appointment with you in the next posts and on social media.

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