22 novembre: Santa Cecilia nel mondo dell’arte
Oggi 22 novembre la chiesa cattolica ricorda Santa Cecilia, patrona della musica, degli strumentisti, dei cantanti e dei poeti.
Come è stata raffigurata la Santa nel corso dei secoli?
L’estasi di Santa Cecilia di Tiziano
Per iniziare questa rassegna vi propongo il capolavoro della maturità di Raffaello che rappresenta il momento dell’estasi di Santa Cecilia. La Santa lascia scivolare verso il basso le canne dell’organo portativo, simbolo delle gioie terrene mentre volge lo sguardo verso l’alto, ascoltando il canto degli angeli, simbolo dell’amore divino.
L’opera fu dipinta su tela da Raffaello nel 1514 su commissione della nobildonna Elena Duglioli, successivamente beata dalla Chiesa Cattolica. Il dipinto oggi è conservato presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna.

Santa Cecilia che suona la spinetta di Orazio Gentileschi
Il dipinto a olio su tela custodito nella Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, raffigura la martire cristiana Santa Cecilia intenta a suonare la spinetta, accompagnata da un angelo. L’opera, attribuita con qualche riserva a Orazio Gentileschi, è stata a lungo oggetto di studio e dibattito tra gli esperti.
Santa Cecilia è tradizionalmente rappresentata da Gentileschi come musicista in quanto la musica era considerata un dono divino e un mezzo per elevare l’anima. La spinetta, uno strumento a corde pizzicate, era molto diffuso nel Seicento e rappresentava un simbolo di raffinatezza e cultura. L’angelo, invece, sottolinea la dimensione spirituale della musica e la vocazione celeste della santa.
L’opera fu ritrovata nel 1972 in un monastero a Todi e acquisita dallo Stato italiano nel 1976. L’attribuzione a Gentileschi è stata discussa a lungo a causa della mancanza di documentazione e della firma sull’opera. Tuttavia, studi approfonditi sui pigmenti, i metodi di realizzazione e lo stile del pittore hanno permesso di confermare l’autografia dell’opera.
Santa Cecilia del Maderno
Stefano Maderno scolpì nel candido marmo di Carrara Santa Cecilia nel 1600, ubicata al di sotto dell’altare nell’omonima basilica di Trastevere, a Roma. Un’opera straordinaria, realizzata dallo scultore ancora semi sconosciuto a 24 anni.
Maderno scelse di rappresentare il corpo nella medesima posizione in cui era stato ritrovato, con il collo che presenta il segno del martirio. Sembra quasi un calco dal vero di quella giovane ragazza, addormentata per sempre.
Quella straordinaria scultura così apprezzata allora come oggi, fu l’opera che per prima portò a conoscere il nome dell’artista in tutta Roma e oltre. La Santa Cecilia inoltre gli valse nel 1607 l’elezione all’Accademia di San Luca ovvero la più prestigiosa associazione degli artisti romani, fondata nel 1577.

Santa Cecilia e l’Angelo di Saraceni
Carlo Saraceni, artista veneziano che operò principalmente a Roma, ci ha lasciato un’interpretazione straordinaria del tema di Santa Cecilia. La sua opera, ‘Santa Cecilia e l’Angelo‘ dipinta intorno al 1610, oggi è custodita nella Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini, a Roma.
Saraceni, pur essendo un seguace di Caravaggio, introduce in questa opera una maggiore delicatezza che mitiga in qualche modo il realismo del suo maestro.
La composizione è dominata dalla figura dell’angelo, le cui grandi ali avvolgono Santa Cecilia in un abbraccio protettivo. L’interazione tra i due personaggi è intensa e ricca di significato: l’angelo sembra quasi indicare a Santa Cecilia come accordare il liuto, mentre lei lo guarda con attenzione e devozione.
Morte di Santa Cecilia del Domenichino
La Morte di Santa Cecilia dipinta dal Domenichino è un capolavoro della pittura barocca che coniuga in sé elementi di classicismo e di realismo. Realizzata tra il 1612 e il 1615, è considerata una delle vette della produzione artistica del pittore bolognese e rappresenta uno dei cicli pittorici più importanti dedicati alla santa martire.
Il dipinto raffigura il momento in cui Santa Cecilia, morendo, innalza gli occhi al cielo in un gesto di preghiera e di abbandono alla volontà divina. Intorno a lei, un gruppo di figure assiste alla sua agonia: un angelo che le porge una palma, simbolo del martirio, e una giovane donna che piange disperata.
L’opera è collocata nella Chiesa di S. Luigi dei Francesi.

Santa Cecilia di Simon Vouet
Il pittore francese Simon Vouet, pittore attivo a Roma nel Seicento, dipinse una sua interpretazione della santa martire, caratterizzata da una raffinatezza e da un’eleganza che ben si inseriscono nel contesto artistico del suo tempo.
Santa Cecilia è ritratta mentre suona un organo portativo. La sua figura è avvolta in un’ampia veste drappeggiata. Lo sguardo è rivolto verso l’alto, in un gesto di devozione e di contemplazione divina. I volti dei due cherubini che si vedono in alto a sinistra fanno la loro comparsa per ascoltare le divine note della Santa.
La tavolozza cromatica è caratterizzata da colori tenui e luminosi, che creano un’atmosfera serena e contemplativa.
L’opera è custodita nel Blanton Museum of Art di Austin, negli Stati Uniti.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

November 22: Saint Cecilia in the world of art
Today, November 22, the Catholic Church remembers Saint Cecilia, patron saint of music, instrumentalists, singers and poets.
How has the Saint been depicted over the centuries?
The Ecstasy of Saint Cecilia by Titian
To begin this review, I propose the masterpiece of Raphael’s maturity that represents the moment of ecstasy of Saint Cecilia. The Saint lets the pipes of the portative organ slide downwards, symbol of earthly joys, while she turns her gaze upwards, listening to the song of the angels, symbol of divine love.
The work was painted on canvas by Raphael in 1514, commissioned by the noblewoman Elena Duglioli, later beatified by the Catholic Church. The painting is now preserved at the Pinacoteca Nazionale in Bologna.
Saint Cecilia Playing the Spinet by Orazio Gentileschi
The oil painting on canvas kept in the Galleria Nazionale dell’Umbria in Perugia, depicts the Christian martyr Saint Cecilia playing the spinet, accompanied by an angel. The work, attributed with some reservations to Orazio Gentileschi, has long been the subject of study and debate among experts.
Saint Cecilia is traditionally represented by Gentileschi as a musician as music was considered a divine gift and a means to elevate the soul. The spinet, a plucked string instrument, was very popular in the seventeenth century and represented a symbol of refinement and culture. The angel, on the other hand, emphasizes the spiritual dimension of music and the celestial vocation of the saint.
The work was rediscovered in 1972 in a monastery in Todi and acquired by the Italian State in 1976. The attribution to Gentileschi has been discussed for a long time due to the lack of documentation and the signature on the work. However, in-depth studies on the pigments, the methods of realization and the painter’s style have allowed to confirm the autograph of the work.

Santa Cecilia del Maderno
Stefano Maderno sculpted Santa Cecilia in the white Carrara marble in 1600, located under the altar in the basilica of the same name in Trastevere, Rome. An extraordinary work, created by the still semi-unknown sculptor at the age of 24.
Maderno chose to represent the body in the same position in which it was found, with the neck showing the sign of martyrdom. It almost seems like a cast from life of that young girl, asleep forever.
That extraordinary sculpture so appreciated then as today, was the work that first brought the artist’s name to the attention of all of Rome and beyond. Saint Cecilia also earned him election to the Accademia di San Luca in 1607, the most prestigious association of Roman artists, founded in 1577.
Saint Cecilia and the Angel by Saraceni
Carlo Saraceni, a Venetian artist who worked mainly in Rome, left us an extraordinary interpretation of the theme of Saint Cecilia. His work, ‘Saint Cecilia and the Angel‘ painted around 1610, is now housed in the Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini, Rome.
Saraceni, despite being a follower of Caravaggio, introduces a greater delicacy into this work that somehow mitigates the realism of his master.
The composition is dominated by the figure of the angel, whose large wings envelop Saint Cecilia in a protective embrace. The interaction between the two characters is intense and full of meaning: the angel almost seems to indicate to Saint Cecilia how to tune the lute, while she watches him with attention and devotion.
Death of Saint Cecilia by Domenichino
The Death of Saint Cecilia painted by Domenichino is a masterpiece of Baroque painting that combines elements of classicism and realism. Created between 1612 and 1615, it is considered one of the pinnacles of the artistic production of the Bolognese painter and represents one of the most important pictorial cycles dedicated to the holy martyr.
The painting depicts the moment in which Saint Cecilia, dying, raises her eyes to the sky in a gesture of prayer and abandonment to the divine will. Around her, a group of figures witnesses her agony: an angel who offers her a palm, symbol of martyrdom, and a young woman who cries in despair.
The work is located in the Church of S. Luigi dei Francesi.
Saint Cecilia by Simon Vouet
The French painter Simon Vouet, a painter active in Rome in the seventeenth century, painted his own interpretation of the holy martyr, characterized by a refinement and elegance that fit well into the artistic context of her time.
Saint Cecilia is portrayed while playing a portative organ. Her figure is wrapped in a large draped robe. Her gaze is turned upwards, in a gesture of devotion and divine contemplation. The faces of the two cherubs seen at the top left appear to listen to the divine notes of the Saint.
The chromatic palette is characterized by soft and bright colors, which create a serene and contemplative atmosphere.
The work is kept in the Blanton Museum of Art in Austin, in the United States.
For the moment, the ever-your Michelangelo Buonarroti bids you farewell, making an appointment with you in the next posts and on social media.


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