23 settembre 1534: l’arrivo a Roma
Mica lo sapevo quel giorno che da Roma non me ne sarei più andato. Era il 23 settembre del 1534 quando da Firenze giunsi nella Città Eterna con una cavalcatura. Mi lasciavo alle spalle Firenze andando incontro alla città che m’avrebbe visto lasciare il mondo.
Se mi voltavo indietro vedevo ancora i familiari, cari amici e pure qualche nemico di troppo ma in quel momento non pensavo che non avrei più fatto brillare agli occhi davanti alla maestosa cupola del Brunelleschi né lavorato in prima persona alla Sagrestia Nuova che stavo realizzando, alla Biblioteca Laurenziana ma ero contento di non ritrovarmi dinanzi al brutto viso del figliolo di Giovanni delle bande Nere e di Maria Salviati che, tre anni dopo, sarebbe salito al potere e qualche nemico di cui non avrei sentito la mancanza, forse.
Il mi babbo non c’era più da qualche anno.
Era morto il 23 marzo del 1531, a 87 anni. Compromesso nel corpo e nello spirito. Gli ultimi anni della sua vita furono complicati, per un periodo si rifugiò a Pisa assieme ai nipoti, figlioli del mi fratello Buonarroto morto prima del tempo.
A Pisa il più piccolo dei bimbi, Simone, morì e rimase Leonardo come unico erede maschio della famiglia Buonarroti che avrebbe proseguito la dinastia.
Pensate che all’epoca non aveva nemmeno compiuto otto anni Leonardo.

Disgrazie a parte, a Roma mi attendevano importanti commissioni e per me furono anni di intenso lavoro. Da quel 23 settembre del 1534 non vidi più Firenze.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
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September 23, 1534: the arrival in Rome
I didn’t know that day that I would never leave Rome again. It was September 23, 1534 when I arrived in the Eternal City from Florence on horseback. I was leaving Florence behind me, going towards the city that would see me leave the world.
If I looked back I could still see my family, dear friends and even a few too many enemies, but at that moment I didn’t think that I would no longer make my eyes shine in front of Brunelleschi’s majestic dome or work personally on the New Sacristy that I was building, at the Laurentian Library, but I was happy not to find myself in front of the ugly face of the son of Giovanni delle Bande Nere and Maria Salviati who, three years later, would rise to power and a few enemies that I wouldn’t miss, perhaps.
My father had been gone for a few years. He had died on March 23, 1531, at the age of 87. Compromised in body and spirit. The last years of his life were complicated, for a period he took refuge in Pisa together with his nephews, children of my brother Buonarroto who died prematurely. In Pisa the youngest of the children, Simone, died and Leonardo remained as the only male heir of the Buonarroti family who would continue the dynasty.
Consider that at the time Leonardo had not even turned eight.
Misfortunes aside, in Rome important commissions awaited me and for me they were years of intense work. From that September 23, 1534 I no longer saw Florence.
For the moment, your always Michelangelo Buonarroti bids you farewell, making an appointment with you in the next posts and on social media.
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Lontano da Firenze ma a braccetto con la gloria (costata sacrifici anche fisici)
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