Bernardino di Piero Basso: un mio collaboratore troppo spesso dimenticato
Durante il corso della vita mia ebbi a che fare con un gran numero di persone, alcune delle quali raramente vengono citate nelle biografie che mi riguardano.
Una di queste persone poco note ma non per questo meno importanti fu Bernardino di Piero Basso, per diverso tempo mio assistente che conoscevo fin da quando ero bimbetto.
Addirittura ci fu un momento in cui lo nominai capomastro nel cantiere di San Lorenzo a Firenze eppure pare la storia si sia dimenticato troppo in fretta di lui. Mantenemmo rapporti per più di sessant’anni con una collaborazione in ambito lavorativo durata circa venti.
Le nostre famiglie si conoscevano da sempre e quindi sapevo che potevo fidarmi di lui. Era una persona corretta, onesta e lavoratrice e dei nostri trascorsi ne rimane tangibile testimonianza sia nel mio carteggio che in quello indiretto di Bernardino.
Non fu mai un grande artista ma un collaboratore di tutto rispetto si. Abile artigiano, come vi accennavo prima supportò il mio lavoro soprattutto tra il 1524 e il 1526 durante il procedere dei lavori per la Sagrestia Nuova.
Bernardino di Piero Basso aveva 34 anni più di me e già risultava essere al servizio della mia famiglia almeno cinque anni prima che venissi al mondo io. Era un po’ un tuttofare per il mi babbo Lodovico e coltivava anche dei terreni in quel di Settignano.
Nel 1508 lo volli con me a Roma: avevo bisogno di costruire l’innovativo ponteggio per poter affrescare la volta della Cappella Sistina. Fu lui quello che più semplicemente il Condivi cita come il ‘pover uomo’ che mi aiutò a smantellare il ponteggio voluto dal Bramante e poi o ricostruì secondo il mio progetto, più economico e meno intricato.
Tutto il cordame avanzato dal ponteggio bramantesco fu venduto per fare la dote alle figliole di Bernardino di Piero Basso: Ceccha che nel 1508 aveva ventidue anni e Sandra che in quel frangente ne aveva sedici.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Bernardino di Piero Basso: an often forgotten collaborator of mine
During my life I had dealings with a great number of people, some of whom are rarely mentioned in biographies about me.
One of these little-known but no less important people was Bernardino di Piero Basso. He was my assistant for a long time and I had known him since I was a child.
There was even a time when I appointed him foreman on the San Lorenzo construction site in Florence and yet history seems to have forgotten him too quickly. We maintained a relationship for more than sixty years with a collaboration in the work field that lasted about twenty.
Our families had always known each other and so I knew I could trust him. He was a correct, honest and hard-working person and tangible evidence of our past remains both in my correspondence and in Bernardino’s indirect correspondence.
He was never a great artist but a very respectable collaborator yes. A skilled craftsman, as I mentioned before, he supported my work especially between 1524 and 1526 during the progress of the works for the New Sacristy.
Bernardino di Piero Basso was 34 years older than me and had already been serving my family at least five years before I came into the world. He was a bit of a jack-of-all-trades for my father Lodovico and also cultivated some land in the Settignano area.
In 1508 I wanted him with me in Rome: I needed to build the innovative scaffolding to be able to fresco the vault of the Sistine Chapel. He was the one that Condivi more simply refers to as the “poor man” who helped dismantle the scaffolding wanted by Bramante and then rebuilt it according to my project, cheaper and less intricate.
All the ropes left over from Bramante’s scaffolding were sold to make the dowry to the daughters of Bernardino di Piero Basso: Ceccha who in 1508 was twenty-two years old and Sandra who at that time was sixteen.
For the moment, your always Michelangelo Buonarroti bids you farewell, making an appointment with you in the next posts and on social media.

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