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La Scultura del giorno: il Colosso dell’Appennino del Giambologna a Pratolino

Il Parco Mediceo di Pratolino custodisce al suo interno la grande scultura del Colosso dell’Appennino, realizzata nel 1580 dall’artista fiammingo Jean de Boulogne, meglio conosciuto con il nome italianizzato di Giambologna.

E’ un gigante in pietra di 14 metri e ha un aspetto a metà fra l’umano e la conformazione rocciosa, posto a far la guardia a guardia dello stagno che ha davanti a sé.

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La parte più bassa dell’opera è formata da una grotta di forma esagonale alla quale si può avere accesso attraverso una scala che porta fino alla testa del gigante.

La scultura è decorata con spugne e formazioni di calcare dalle quali un tempo fuoriusciva l’acqua che ricadeva nella vasca.

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Il Colosso dell’Appennino fu pensato come una fontana ricca di giochi d’acqua originalissima. Osservandolo con attenzione vi renderete conto che ha tutto l’aspetto di essere una persona anziana accovacciata in posa relistica.

Dintorno a lui si muovono personaggi mitici raccontati nelle metamorfosi di Ovidio. Si distingue nettamente Pegaso, il cavallo alato oggi simbolo della Regione Toscana ma anche Giove e Parnaso.

Non è da escludere che Giambologna abbia tratto ispirazione per la sua singolare opera dalla descrizione che Ovidio fa di un Atlante, simile a una montagna.

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Il drago invece fu aggiunto successivamente, nel Seicento, ed è opera di Giovan Battista Foggini. Davanti al gigante un tempo si estendeva un prato circondato da ben ventisei sculture antiche mentre alle sue spalle l’intricato labirinto realizzato con piante di alloro era in grado di mettere in difficoltà anche i visitatori più attenti.

Un datato adagio recita: Giambologna fece l’Appennino ma si pentì d’averlo fatto a Pratolino. In effetti se quest’opera fosse stata posizionata in qualche piazza a Firenze avrebbe ottenuto una maggiore notorietà come d’altro canto si sarebbe meritata vista la sua magnificenza.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Sculpture of the day: Giambologna’s Colossus of the Apennines in Pratolino

The Medici Park of Pratolino houses within it the large sculpture of the Colossus of the Apennines, created in 1580 by the Flemish artist Jean de Boulogne, better known by the Italianized name of Giambologna.

It is a 14 meter stone giant and has an appearance that is halfway between human and rocky, placed on guard to guard the pond in front of it.

The lowest part of the work is made up of a hexagonal-shaped cave which can be accessed via a staircase that leads up to the giant’s head.

The sculpture is decorated with sponges and limestone formations from which water once flowed into the basin.

The Colossus of the Apennines was designed as a fountain full of highly original water features. By observing it carefully you will realize that it has every aspect of being an elderly person crouching in a realistic pose.

Mythical characters told in Ovid’s metamorphoses move around him. Pegasus, the winged horse now the symbol of the Tuscany region, but also Jupiter and Parnassus, clearly stand out.

It cannot be ruled out that Giambologna drew inspiration for his singular work from Ovid’s description of an Atlas, similar to a mountain.

The dragon, however, was added later, in the seventeenth century, and is the work of Giovan Battista Foggini. In front of the giant there once stretched a meadow surrounded by twenty-six ancient sculptures while behind him the intricate labyrinth created with laurel plants was capable of putting even the most attentive visitors in difficulty.

A dated adage states: Giambologna made the Apennines but regretted having done it in Pratolino. In fact, if this work had been positioned in some square in Florence it would have obtained greater notoriety, as it would have deserved given its magnificence.

For the moment, your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media.

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