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La Scultura del giorno: l’omaggio a Jean de la Fontaine di Pierre Julien

La scultura del giorno che vi propongo oggi è il ritratto scolpito nel marmo di Jean de la Fontaine, realizzato dallo scultore francese Pierre Julien per omaggiare il celeberrimo scrittore.

Nato nel 1621, La Fontaine visse durante il regno di re Luigi XIV. Quello fu un periodo di grande fioritura culturale e artistica in Francia. Non ebbe sempre vita facile e incappò in difficoltà finanziarie di non poco conto.

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Il suo nome divenne celebre soprattutto per le sue favole divenute pietra miliare della letteratura francese, in cui i protagonisti erano gli animali.

Arguzia e satira non mancavano mai nei suoi racconti, creati spesso per impartire insegnamenti morali e insegnamenti a grandi e piccini.

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L’opera fu commissionata a Pierre Julien nel 1781 per arricchire la serie delle sculture dei Grandi Uomini di Francia voluta dal conte d’Angiviller, al tempo direttore generale degli Edifici del Re.

La scultura fu presentata per la prima volta al pubblico al Salone di Parigi del 1785 e dal 1971 fu ufficializzata all’interno delle collezioni del Louvre.

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Julien realizzò un ritratto assai preciso e somigliante dello scrittore, prestando estrema attenzione e cura a ogni dettaglio.

Osservate con attenzione con quale cura lo scultore realizzò finanche i punti della cucitura dell’abito, il vello della volpe così come la texture delle copertine dei libri presenti nell’opera.

L’espressione a metà fra il sognante e il malinconico era proprio quella che meglio caratterizzava l’animo del narratore che ancora oggi continua a far appassionare alle sue favole schiere di lettori di qualsiasi età.

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La cosa che più mi affascina di questa scultura sono i riferimenti palesi alle favole scritte da La Fontaine.

Sul plinto, da sinistra a destra, si possono apprezzare una serie di bassorilievi che evocano alcuni dei più celebri racconti dello scrittore: dalla rana che vorrebbe essere grande come un bue al lupo con la cicogna, dalla scimmia e il delfino ai due tori co la rana passando le ril vaso di terracotta e il vaso di ferro e il corvo e la volpe.

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Non mancano poi riferimenti più diretti alle favole con le diverse incisioni come quella che si trova sul foglio tenuto fra le mani dal poeta “La volpe e l’uva / Certa volpe guascone”.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Sculpture of the day: Pierre Julien’s homage to Jean de la Fontaine

The sculpture of the day that I propose to you today is the portrait carved in marble of Jean de la Fontaine, created by the French sculptor Pierre Julien to pay homage to the famous writer.

Born in 1621, La Fontaine lived during the reign of King Louis XIV. That was a period of great cultural and artistic flowering in France. He did not always have an easy life and ran into significant financial difficulties.

His name became famous above all for his fables which became a cornerstone of French literature, in which the protagonists were animals. Wit and satire were never lacking in his stories, often created to impart moral lessons and teachings to adults and children.

The work was commissioned to Pierre Julien in 1781 to enrich the series of sculptures of the Great Men of France commissioned by the Count of Angiviller, at the time general director of the King’s Buildings.

The sculpture was presented to the public for the first time at the Paris Salon of 1785 and in 1971 it was made official within the Louvre collections.

Julien created a very precise and similar portrait of the writer, paying extreme attention and care to every detail. The expression halfway between the dreamy and the melancholic was precisely the one that best characterized the soul of the narrator who still today continues to enthuse crowds of readers of all ages about his fairy tales.

The thing that fascinates me most about this sculpture are the obvious references to the fairy tales written by La Fontaine. On the plinth, from left to right, you can appreciate a series of bas-reliefs that evoke some of the writer’s most famous stories: from the frog who would like to be as big as an ox to the wolf with the stork, from the monkey and the dolphin to the two bulls with the frog passing the ril the clay pot and the iron pot and the crow and the fox.

There is also no shortage of more direct references to fairy tales with the various engravings such as the one found on the sheet held in the hands of the poet “The fox and the grapes / Certain Gascon fox”.

For the moment, your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media.

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