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Il Tesoro della Legalità. Luce nei depositi del MANN con una mostra che inaugura la nuova sezione permanente

Ieri mattina sono state presentate alla stampa le nuove iniziative proposte dal Museo Archeologico di Napoli e fra tutte, quella che ritengo più interessante è il progetto che prevede di liberare dai sigilli gli oltre oltre 10mila reperti e opere sequestrati durante la lotta al traffico illecito che giacciono nei depositi.

L’iniziativa “Il tesoro della legalità” consentirà di restituire alla fruizione pubblica e allo studio un gran numero di preziose opere e reperti. Si tratta di un progetto pilota nato con l’accordo fatto tra il prestigioso museo e la Procura di Napoli, con il supporto scientifico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Il direttore del Mann Giulierini nei depositi del Mann
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‘Il tesoro della legalità’ sarà anche il racconto di 50 anni di lotta al traffico illecito. Il prossimo 18 ottobre il museo proporrà una giornata di studi sul lavoro compiuto, in vista di una mostra dal titolo ‘Il Tesoro della Legalità. Luce nei depositi del MANN’.

Nascerà una vera e propria collezione che il direttore Paolo Giulierini ha proposto possa essere esposta in futuro al MANN2 nell’Albergo dei Poveri. Gli esperti dei Carabinieri Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli (TPC) sono stati impegnati per oltre un anno al fianco del personale del MANN.

Sono 279 fascicoli esaminati relativi ad altrettanti casi giudiziari riguardanti il possesso illegale di opere
d’arte ascrivibile a varie fattispecie di reato. Le opere recuperate, dagli anni Sessanta del secolo scorso fino al
2017, sono state depositate in custodia giudiziaria presso il MANN, in attesa della conclusione dell’iter
processuale.

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Si tratta, in totale, di oltre 10.000 reperti di diversa natura, riconducibili, in base alla tipologia, non soltanto al
territorio campano, ma a tutta l’Italia meridionale e non solo: ceramica di impasto, ceramica italo-geometrica,
enotria e daunia, ceramica corinzia ed etrusco-corinzia, bucchero, ceramica attica a figure nere e rosse,
ceramica figurata di produzione campana, lucana e apula, ceramica a vernice nera e acroma di uso comune,
bronzi come resti di armature, armi, oggetti di ornamento personale, vasellam, terrecotte figurate, databili tra il VI
e il II secolo a.C.
ascrivibili, in base all’iconografia, a contesti funerari e santuariali; elementi marmorei di età
romana
pertinenti all’arredo di abitazioni private; numerosi recuperi subacquei di varia natura; migliaia di monete
greche, romane e medievali.

L’eccezionale stato di conservazione della maggior parte dei reperti dissequestrati consente di ipotizzare la provenienza da antiche sepolture, purtroppo intercettate e saccheggiate da scavatori di frodo per andare a rimpinguare le casse del mercato illegale e clandestino di questi beni.

Il rendering del Mann del futuro
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Chi sottrae illegalmente opere e reperti archeologici mina la storia e l’identità nazionale.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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The Treasury of Legality. Light in the MANN warehouses with an exhibition that inaugurates the new permanent section

Yesterday morning the new initiatives proposed by the Archaeological Museum of Naples were presented to the press and among all, the one that I consider most interesting is the project which envisages freeing from seals the more than 10 thousand artefacts and works seized during the fight against illicit trafficking which lie in depots.

The “The treasure of legality” initiative will allow a large number of precious works and finds to be returned to public use and study. This is a pilot project born with the agreement made between the prestigious museum and the Naples Prosecutor’s Office, with the scientific support of the University of Naples Federico II.

‘The treasure of legality’ will also be the story of 50 years of fighting illicit trafficking. On October 18th the museum will propose a day of studies on the work completed, in view of an exhibition entitled ‘The Treasure of Legality. Light in the MANN’ warehouses.

A real collection will be born which the director Paolo Giulierini has proposed could be exhibited in the future at MANN2 in the Albergo dei Poveri. The experts of the Carabinieri Cultural Heritage Protection Unit of Naples (TPC) have been involved for over a year alongside the MANN staff.

There are 279 files examined relating to as many judicial cases concerning the illegal possession of works of art attributable to various types of crime. The works recovered, from the 1960s to 2017, were deposited in judicial custody at the MANN, awaiting the conclusion of the process
procedural.

In total, there are over 10,000 finds of different nature, attributable, based on the typology, not only to the
territory of Campania, but to all of southern Italy and beyond: impasto ceramics, Italo-geometric ceramics,
oenotria and daunia, Corinthian and Etruscan-Corinthian pottery, bucchero, Attic black and red figure pottery,
figured ceramics produced in Campania, Lucania and Apulia, commonly used black and achromatic painted ceramics,
bronzes as remains of armour, weapons, objects of personal ornamentation, pottery, figured terracottas, dating back to the 6th century
and the 2nd century BC. attributable, based on the iconography, to funerary and sanctuary contexts; aged marble elements
Roman pertinent to the furnishing of private homes; numerous underwater recoveries of various kinds; thousands of coins
Greek, Roman and medieval.

The exceptional state of conservation of the majority of the finds released allows us to hypothesize that they come from ancient tombs, unfortunately intercepted and looted by illegal excavators to replenish the coffers of the illegal and clandestine market of these goods.

Those who illegally remove archaeological works and finds undermine national history and identity.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in future posts and on social media.

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