Terminato il restauro dei condottieri di Paolo Uccello e Andrea del Castagno
È giunto al termine il restauro che ha visto coinvolti direttamente gli imponenti affreschi dei condottieri Giovanni Acuto e Niccolò da Tolentino realizzati da Paolo Uccello e Andrea del Castagno.
A partire da sabato 17 dicembre 2022, chi varcherà le soglie di Santa Maria del Fiore, potrà ammirare di nuovo i due affreschi liberi dai ponteggi che per qualche mese li hanno celati alla vista.
Il restauro, iniziato a fine maggio 2022, è stato commissionato e diretto dall’Opera di Santa Maria del Fiore – sotto la tutela della Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato – e reso possibile grazie ad American Express. L’intervento è stato affidato materialmente alla restauratrice Daniela Dini, che già era intervenuta sulle opere nel 2000.
Entrambi gli affreschi si trovano nella parete della navata sinistra della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Oggi è possibile ammirarli a un’altezza inferiore a quella originale come si deduce da un’incisione precedente allo stacco effettuato nel 1842. Il bordo superiore delle opere prima di quella data era situato all’altezza dei capitelli delle colonne.
Il restauro
I due condottieri sono stati sottoposti alla rimozione dello sporco superficiale che si è accumulato negli ultimi venti anni adoperando prima pennelli morbidi per la depolveratura seguita da una pulizia più profonda eseguita con una tamponatura effettuata con ovatta di cotone idrofilo e acqua deionizzata, interponendo carta giapponese.
Infine, è stato realizzato un ritocco pittorico a velature tonali nelle lacune tramite l’impiego di pigmenti naturali. Si è provveduto anche a effettuare un nuovo ritocco pittorico soprattutto in quelle zone già ritoccate precedentemente e che con il tempo erano divenute sempre meno evidenti.
Le dimensioni degli affreschi sono quasi uguali anche se il monumento a Giovanni Acuto ha un’altezza maggiore di 22 centimetri e una larghezza maggiore di 13 centimetri. Sebbene a un primo sguardo sembrino opere simile, i due affreschi sono profondamente diversi. Solo l’opera che ripropone l’Acuto è firmata ed è la prima volta in assoluto nella sua carriera che Paolo Uccello appone il suo nome sopra un suo lavoro, come rivendicazione orgogliosa.
Nel corso dei secoli le due opere sono state sottoposte a differenti interventi di restauro come quello a carattere estetico condotto dal celebre pittore Lorenzo di Credi nel 1524 e quello successivo del 1688, effettuato per restituire vivacità ai colori in occasione del matrimonio del Principe Ferdinando, figliolo di Cosimo III, con Violante di Baviera.
Nel 1842 fu poi eseguito un restauro a carattere conservativo quando assai arditamente gli affreschi furono staccati su una tela di canapa incorniciata solo ai lati. I due affreschi furono sistemati sulla controfacciata del Duomo dove rimasero fino al 1946.
Il restauro precedente a quello che si è appena concluso più importante, fu eseguito nel 1953 da Dino Dini. Le opere allora erano in cattive condizioni di conservazione e c’era il rischio concreto di perdere vaste aree della pittura. con il rischio di perdita di vaste aree della pittura. 22 anni fa poi, nel 2000, il restauratore Daniela Dini sottopose i due cavalieri a una completa pulitura e un vasto ritocco pittorico a velatura tonale nelle lacune.
Ma chi erano i due condottieri che si guadagnarono l’onore di essere raffigurati nella Cattedrale?
Giovanni Acuto (1323 – 1394) non era altro che il nome italianizzato dell’inglese John Hawkood, un leggendario capitano di ventura e condottiero che si mise al servizio di vari Stati fra i quali anche la Repubblica Fiorentina. Il suo esercito era formato da duemila arcieri del Galles armati di archi alti quasi due metri, noto come la Compagnia Bianca.
Niccolò Da Tolentino (1350 c. – 1435) invece, dopo aver combattuto per i Malatesta passò al servizio dei Fiorentini e per le sue eroiche gesta fu nominato capitano generale di Firenze. Per i fiorentini combatté vincendo la terribile Battaglia di San Romano del 1432, immortalata da Paolo Uccello nel celebre trittico.
“I condottieri di Paolo Uccello e Andrea del Castagno hanno per Firenze un particolare valore simbolico. Questo conferisce al restauro un alto valore non solo artistico, ma anche civile e culturale”.
dichiara Sergio Givone, Vice presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
The restoration of the leaders of Paolo Uccello and Andrea del Castagno has been completed
The restoration has come to an end, which directly involved the imposing frescoes of the leaders Giovanni Acuto and Niccolò da Tolentino created by Paolo Uccello and Andrea del Castagno.
Starting from Saturday 17 December 2022, whoever crosses the threshold of Santa Maria del Fiore will be able to admire again the two frescoes free from the scaffolding that hid them from view for a few months.
The restoration, which began at the end of May 2022, was commissioned and directed by the Opera di Santa Maria del Fiore – under the tutelage of the ABAP Superintendency for the metropolitan city of Florence and the provinces of Pistoia and Prato – and made possible thanks to American Express . The intervention was physically entrusted to the restorer Daniela Dini, who had already intervened on the works in 2000.
Both frescoes are found on the wall of the left nave of the Cathedral of Santa Maria del Fiore. Today it is possible to admire them at a lower height than the original one as can be deduced from an engraving prior to the detachment made in 1842. The upper edge of the works before that date was located at the height of the capitals of the columns.
The restoration
The two leaders underwent the removal of surface dirt that had accumulated over the last twenty years, first using soft brushes for dedusting followed by a deeper cleaning performed with a dabbing made with cotton wool and deionized water, interposing Japanese paper.
Finally Finally, a pictorial retouching with tonal glazes was carried out in the gaps through the use of natural pigments. A new pictorial retouch was also carried out especially in those areas that had already been retouched previously and which had become less and less evident over time.
The dimensions of the frescoes are almost the same even if the monument to Giovanni Acuto has a greater height of 22 centimeters and a greater width of 13 centimeters. Although at first glance they appear to be similar works, the two frescoes are profoundly different. Only the work that re-proposes the Acuto is signed and it is the first time ever in his career that Paolo Uccello puts his name on one of his works, as a proud claim.
Over the centuries the two works have undergone different restoration interventions such as the one of an aesthetic nature carried out by the famous painter Lorenzo di Credi in 1524 and the subsequent one in 1688, carried out to restore vivacity to the colors on the occasion of the marriage of Prince Ferdinando, son of Cosimo III, with Violante of Bavaria.
In 1842 a conservative restoration was then carried out when the frescoes were very boldly detached from a canvas framed only on the sides. The two frescoes were placed on the counter-façade of the cathedral where they remained until 1946.
The most important restoration prior to the one that has just concluded was carried out in 1953 by Dino Dini. At the time, the works were in poor condition and there was a real risk of losing large areas of the painting. with the risk of losing large areas of the paint. Then 22 years ago, in 2000, the restorer Daniela Dini subjected the two knights to a complete cleaning and a vast pictorial retouching with tonal veiling in the gaps.
But who were the two leaders who earned the honor of being depicted in the Cathedral?
Giovanni Acuto (1323 – 1394) was none other than the Italianized name of the Englishman John Hawkood, a legendary captain of fortune and leader who put himself at the service of various states including the Florentine Republic. His army consisted of two thousand Welsh archers armed with bows nearly six feet high, known as the White Company.
Niccolò Da Tolentino (c. 1350 – 1435) instead, after having fought for the Malatestas, passed into the service of the Florentines and for his heroic deeds he was appointed captain general of Florence. He fought for the Florentines, winning the terrible Battle of San Romano in 1432, immortalized by Paolo Uccello in the famous triptych.
“The leaders of Paolo Uccello and Andrea del Castagno have a particular symbolic value for Florence. This gives the restoration a high value not only artistic, but also civil and cultural”.
declares Sergio Givone, Vice President of the Opera di Santa Maria del Fiore
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.
-
Sol d’uno sguardo fui prigione e preda
Sol d’uno sguardo fui prigione e preda, così scrissi in uno dei miei componimenti poetici. Scriversi versi in fondo equivale a mettersi a nudo, a mostrare parti di sé che nemmeno si vorrebbero mettere sotto gli occhi degli altri….
-
La Scultura del giorno: i Cavalli di Marly di Guillaume Coustou
🇮🇹La scultura del giorno che vi propongo oggi è il gruppo di Cavalli di Marly realizzato dall’artista francese Giullaume Coustou… 🇬🇧The sculpture of the day that I propose to you today is the group of Cavalli di Marly created by the French artist Giullaume Coustou…
-
Le indagine per ritrovare capolavori rubati: il documentario
In questa giornata piovosa, perlomeno dalle mie parti, vi propongo un interessante documentario dal titolo: “Salvare l’arte, indagini Capolavoro”.