La mia ammirazione per la Giunone Cesi
Quando arrivai a Roma per la prima volta, chiamato dal cardinale di San Giorgio Raffaele Riario, nipote niente meno che del papa Sisto IV, per la questione del Cupido Dormiente, era il 25 giugno del 1496.
Nemmeno il tempo di prendere fiato dal lungo viaggio che il cardinale subito volle portarmi a vedere la sua collezione di antiche sculture. Non perse un secondo prima di chiedermi se avrei potuto scolpire qualcosa alla maniera antica per lui.
Una manciata di giorni dopo già ero al lavoro per scolpire il Bacco che oggi si trova al Museo Nazionale del Bargello.
Sapete, in quel periodo le famiglie romane più in vista e danarose facevano a gara per collezionare le antichità più preziose e belle.
Il banchiere Jacopo Galli, che nei miei primi anni romani fece da garante fra me e i committenti, m’accolse in casa sua in via dei Leutari dove rimasi perlomeno fino al settembre del 1498. Ecco, anche lui aveva una ricca collezione di straordinarie opere che ben presto sarebbe stata arricchita dal mio Bacco che il cardinale alla fine non volle più.
Gli uomini assai danarosi avevano la consuetudine di andare ad ammirare le diverse collezioni di antichità del Galli ma anche della famiglia Millini, Porcari, Santa Croce, Maffei, Maddaleni Capodiferro, Sassi, di Paolo Emilio Cesi e di Andrea della Valle.
Anch’io che non ero danaroso ma talentuoso sì, non mi sottraevo certo a questa nobile abitudine e andavo di collezione in collezione, cercando di imparare quanto più possibile da quelle pose, quei drappeggi e quelle attitudini delle antiche sculture.
A quanto pare mi piacque in modo particolare la Giunone, nota anche come l’Amazzone, appartenente alla famiglia Cesi che oggi è esposta al pubblico nella Sala del Galata dei Musei Capitolini, nel Palazzo Nuovo.
Ulisse Aldovrandi, descrivendo proprio la collezione Cesi, comincia a descriverla in questo modo “donna Amazzona vestita, la quale è stata da Michelangelo lodata per la cosa più bella che sia in tutta Roma e il re di Francia n’ha fatto più volte cavar ritratti…”.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
My admiration for Giunone Cesi
When I arrived in Rome for the first time, called by Cardinal di San Giorgio Raffaele Riario, nephew of none other than Pope Sixtus IV, for the question of the Sleeping Cupid, it was June 25, 1496.
Not even the time to take breath from the long journey that the cardinal immediately wanted to take me to see his collection of ancient sculptures. He didn’t waste a second before wondering if I could have carved something the ancient way for him
A handful of days later I was already at work to sculpt the Bacchus which is now in the National Museum of the Bargello.
You know, at that time the most prominent and wealthy Roman families competed to collect the most precious and beautiful antiquities.
The banker Jacopo Galli, who in my early Roman years acted as guarantor between me and the clients, welcomed me into his house in via dei Leutari where I remained at least until September 1498. Well, he too had a rich collection of extraordinary works that she would soon be enriched by my Bacchus, which the cardinal eventually didn’t want anymore.
The very wealthy men used to go and admire the various collections of antiquities by Galli but also by the Millini, Porcari, Santa Croce, maffei, Maddaleni Capodiferro, Sassi, Paolo Emilio Cesi and Andrea della Valle families.
I too, who was not wealthy but talented, certainly did not shirk this noble habit and went from collection to collection trying to learn as much as possible from those poses, those draperies and those attitudes of the ancient sculptures.
Apparently I particularly liked the Juno, also known as the Amazon, belonging to the Cesi family which is now on public display in the Sala del Galata of the Capitoline Museums, in the Palazzo Nuovo.
Ulisse Aldovrandi, describing the Cesi collection, begins to describe it in this way “dressed Amazon woman, who was praised by Michelangelo for the most beautiful thing in all of Rome and the king of France has made several portraits of her … “.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by giving you an appointment at the next posts and on social networks.

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