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Il Parco Reale della Reggia di Caserta

Il grande Parco Reale della Reggia di Caserta, fu progettato dall’architetto Luigi Vanvitelli.

Per dar corpo alle sue idee, il Vanvitelli si ispirò ai grandi giardini delle residenze europee dell’epoca, lasciandosi fortemente influenzare da quello che circonda la Reggia di Versailles messo a pinto da André le Nôtre.

I lavori di realizzazione del parco furono avviati nel 1753 assieme a quelli della costruzione dell’acquedotto Carolino che avrebbe poi alimentato tutte le fontane dei giardini reali.

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Basta entrare dall’ingresso del palazzo per rendersi conto dell’estensione dei giardini a perdita d’occhio. Questo effetto cannocchiale è proprio un’invenzione geniale del Vanvitelli che consiste nella realizzazione di un enorme viale dritto che inizia da Napoli e culmina nella cascata d’acqua collocata nella parte terminale del parco.

La fontana dei delfini
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Il giardino visibile oggi è una versione ridotta di quello che avrebbe voluto mettere a punto il Vanvitelli. Dopo la sua morte, nel 1733, l’acquedotto oramai era completato ma in quel frangente ancora nessuna fontana era stata costruita. I lavori furono interrotti per quattro anni consecutivi fino a quando suo figlio Carlo, propose al nuovo re Ferdinando, una riduzione del progetto originale per andare incontro alle nuove difficoltà economiche e per concludere prima i lavori.

L’insieme compositivo non fu alterato mantenendo l’alternarsi di bacini d’acqua, cascate e prati. Attualmente il parco si estende su 120 ettari di territorio e ha una lunghezza complessiva di 3,3 chilometri.

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La Fontana dei Delfini

La fontana dei delfini è caratterizzata dalla presenza dei tre animali realizzati con la foggia in voga già dal Rinascimento. Furono scolpiti nel travertino di Bellona da Gaetano Salomone fra il 1776 e il 1779.

Il disegno della fontana però è di Carlo Vanvitelli che, anche in questo caso, ridusse la fontana già progettata dal padre.

I getti che fuoriescono dalle bocche del delfino ricadono nella vasca larga 27 metri e lunga 470, profonda 3.

Sotto gli scogli di tufo c’è una grotta percorribile dotata di sedute per riposarsi. Proprio in questa grotta, nel 1781, Ferdinando IV di Borbone volle organizzare una grandiosa festa.

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La fontana di Eolo

Eolo, il dio dei venti, scatena la sua furia contro Enea e i Troiani, su richiesta di Giunone. Le sculture di questa fontana furono realizzate da Solari, Persico, Brunelli, Salomone e Violani.

In totale sono 28 sculture mentre il progetto originale ne prevedeva addirittura 54.

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La fontana di Diana e Atteone

La parte finale del Parco Reale è dominata dalla grande cascata alta 82 metri e dallo specchio d’acqua decorato con il noto gruppo scultoreo di Diana e Atteone.

L’opera fu scolpita da tre artisti: Pietro Solari, Paolo Persico e Angelo Brunelli. Diana, la dea dei boschi e della caccia, è circondata dalle ninfe che si stanno per tuffare nelle acque.

La fontana di Diana e Attenone
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Dall’altra parte del gruppo si vede Atteone che, dopo aver visto Diana nuda, sta per trasformarsi in cervo che poi verrà divorato dai suoi cani.

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Il Giardino Inglese

Il Giardino Inglese che si trova all’interno del Parco Reale fu fatto realizzare dalla regina Maria Carolina d’Asburgo Lorena, consorte di Ferdinando IV Graefer e sorella della Regina di Francia Maria Antonietta.

Fu progettato da John Andrew Graefer e i lavori iniziarono nel 1786 ma si protrassero a lungo. Per l’allestimento botanico di questo prezioso giardino arrivarono alla Reggia di Caserta preziose piante e sementi reperiti sull’Isola di Capri, a Vietri, Agnano, Cava de’ Tirreni, Gaeta, Maiori e Solfatara.

Il Bagno di Venere
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Sembra quasi che il giardino sia dominato da un insieme disordinato di piante ma niente è casuale. L’apparente caos vuole simula l’ordine naturale delle cose. Piccoli corsi d’acqua, laghetti e finte rovine che seguono la moda del tempo dopo la scoperta dell’importante sito archeologico di Pompei, rendono l’ambiente particolarmente suggestivo.

Alcune delle finte rovine in stile pompeiano
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Si alternano piante esotiche e autoctone. Le fontane presenti vengono alimentate mediante l’acquedotto Carolino del 1762. Passeggiare in questo giardino consente di estraniarsi da tutto il resto. E’ come se il tempo per un istante si fermasse.

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Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

The Royal Park of the Royal Palace of Caserta

The great Royal Park of the Royal Palace of Caserta was designed by the architect Luigi Vanvitelli.

To give substance to his ideas, Vanvitelli drew inspiration from the large gardens of the European residences of the time, letting himself be strongly influenced by what surrounds the Palace of Versailles designed by André le Nôtre.

The works for the construction of the park were started in 1753 together with those for the construction of the Carolino aqueduct which would then feed all the fountains of the royal gardens.

Just enter the palace entrance to realize the extension of the gardens as far as the eye can see. This telescope effect is precisely a brilliant invention by Vanvitelli which consists in the creation of a huge straight avenue that starts from Naples and culminates in the waterfall located at the end of the park.

The garden visible today is a reduced version of what Vanvitelli would have liked to develop. After his death in 1733, the aqueduct was now completed but at that juncture still no fountain had been built. The works were interrupted for four consecutive years until his son Carlo, proposed to the new king Ferdinand, a reduction of the original project to meet the new economic difficulties and to finish the works earlier.

The compositional ensemble was not altered by maintaining the alternation of water basins, waterfalls and meadows. Currently the park covers 120 hectares of territory and has a total length of 3.3 kilometers.

The fountain of Aeolus

Aeolus, the god of the winds, unleashes his fury against Aeneas and the Trojans, at the request of Juno. The sculptures of this fountain were made by Solari, Persico, Brunelli, Salomone and Violani.

In total there are 28 sculptures while the original project included even 54.

The fountain of Diana and Actaeon

The final part of the Royal Park is dominated by the large 82-meter-high waterfall and the mirror of water decorated with the well-known sculptural group of Diana and Actaeon.

The work was sculpted by three artists: Pietro Solari, Paolo Persico and Angelo Brunelli. Diana, the goddess of the woods and hunting, is surrounded by nymphs who are about to dive into the waters.

On the other side of the group we see Actaeon who, after seeing Diana naked, is about to turn into a deer which will then be devoured by his dogs.

The English Garden

The English Garden which is located within the Royal Park was commissioned by Queen Maria Carolina of Habsburg Lorraine, consort of Ferdinand IV Graefer and sister of the Queen of France Marie Antoinette.

It was designed by John Andrew Graefer and the works began in 1786 but went on for a long time. Precious plants and seeds found on the island of Capri, in Vietri, Agnano, Cava de ‘Tirreni, Gaeta, Maiori and Solfatara, arrived at the Royal Palace of Caserta for the botanical layout of this precious garden.

It almost seems that the garden is dominated by a messy set of plants but nothing is accidental. The apparent chaos wants to simulate the natural order of things. Small streams, ponds and fake ruins that follow the fashion of the time after the discovery of the important archaeological site of Pompeii, make the environment particularly suggestive.

Exotic and native plants alternate. The fountains present are fed by the Carolino aqueduct of 1762. Walking in this garden allows you to get away from everything else. It is as if time stopped for a moment.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by giving you an appointment at the next posts and on social networks.

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