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Quando Gandhi visitò la Cappella Sistina

Il 13 dicembre del 1931 Gandhi arrivò a Roma, poco dopo aver partecipato alla Conferenza della Tavola Rotonda di Londra. Inoltrò la richiesta di udienza a papa Pio XI ma lui si rifiutò mandandogli a dire che era pieno di impegni da onorare proprio in quei giorni e non avrebbe potuto riceverlo.

Secondo quanto riferito da fonti ufficiose pare che il papa si fosse rifiutato perché il Mahatma non voleva vestirsi in modo decente secondo i propri canoni ma è molto probabile si fosse negato invece per non creare una rottura con l’Inghilterra.

Proprio lì dimoravano teologi, esponenti della chiesa anglicana e intellettuali amici suoi che aveva avuto modo di conoscere durante il lavoro che svolse presso la Bodleian Library.

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Così non fu ricevuto dal pontefice ma i segretari lo accompagnarono in una visita fuori orario ai Musei Vaticani come segno di cortesia. Una volta entrato nella Cappella Sistina pare fosse completamente disinteressato al ciclo di affreschi quattrocenteschi così come alla volta e al mio Giudizio Universale.

Secondo quando riportò Mahadev Desai, al seguito di Ganhdi, ad attirare tutta la sua intenzione fu il Crocifisso posto sopra l’altare della Sistina, realizzato nel XV secolo. Lo guardò da ogni prospettiva possibile rimanendo a lungo a contemplarlo prima di dire “Non si può fare a meno di commuoversi fino alle lacrime”

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Nel corso degli anni a seguire ricorderà molte volte l’incontro con quel Cristo che gli smosse l’animo e lo condusse al pianto.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta e vi da appuntamento ai prossimi post e sui social.

When Gandhi visited the Sistine Chapel

On December 13, 1931, Gandhi arrived in Rome, shortly after attending the London Round Table Conference. He forwarded the request for an audience to Pope Pius XI but he refused, sending him word that he was full of commitments to honor precisely in those days and he could not receive it.

According to reports from unofficial sources it seems that the pope had refused because the Mahatma did not want to dress decently according to his canons but it is very likely that he had refused instead in order not to create a break with England.

Right there lived theologians, exponents of the Anglican church and intellectual friends of him that he had gotten to know during the work he carried out at the Bodleian Library.

So he was not received by the pontiff but the secretaries accompanied him on an after-hours visit to the Vatican Museums as a sign of courtesy. Once he entered the Sistine Chapel he seems to have been completely uninterested in the cycle of fifteenth-century frescoes as well as in the vault and in my Last Judgment.

According to Mahadev Desai, following Ganhdi, what attracted all his intention was the Crucifix placed above the altar of the Sistine Chapel, built in the fifteenth century. He looked at it from every possible perspective, remaining for a long time to contemplate it before saying “You can’t help but be moved to tears”

Over the years to follow he will recall many times the encounter with that Christ who stirred his soul and led him to tears.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you and makes an appointment for the next posts and on social media.

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