Chi vede questa non dee curarsi di vedere altra opera di scultura
“Veramente che questa opera ha tolto il grido a tutte le statue moderne et antiche, o greche o latine che elle si fossero, e si può dire che né ‘l Marforio di Roma né il Tevere o ‘l Nilo di Belvedere né i giganti di Monte Cavallo le sian simili in conto alcuno, con tanta misura e bellezza e con tanta bontà la finì Michel Angiolo.

Perchè in essa sono contorni di gambe bellissime et appiccature e sveltezza di fianchi divine; né mai più s’è veduto un posamento sì dolce né grazia che tal cosa pareggi, nè piedi, nè mani, nè testa che a ogni suo membro di bontà d’artificio e di parità, né di disegno s’accordi tanto. E certo chi vede questa non dee curarsi di vedere altra opera di scultura fatta nei nostri tempi o ne gli altri da qualsivoglia artefice.»

In questi termini scrisse del David il mio caro amico Giorgio Vasari ne Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri.
Son passati secoli da quando diedi forma e vita a quest’opera ma ancora non ha smesso di suscitare stupore e ammirazione negli occhi di chi ha la fortuna di vederla. Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi racconti


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