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Il diacono eletto Papa

Giovanni di Lorenzo de’ Medici, passato alla storia come papa Leone X, salì al soglio pontificio non da cardinale ma da semplice diacono. Nacque nell’anno in cui venni alla luce anch’io ma qualche mese più tardi, nel dicembre del 1475. Crescemmo assieme e tante furono le volte che condividemmo la stessa mensa di suo padre, Lorenzo il Magnifico.

Era il quartogenito di Lorenzo de’ Medici e Clarice Orsini e fu il primo papa della casata fiorentina. Lo conoscevo a menadito e vi posso assicurare che non venne eletto papa per rappresentare Cristo in terra. Ero assai più credente io che lui.

Tutte le famiglie facoltose del tempo aspiravano ad avere un papa fra i propri membri sia per far aumentare di prestigio la casata che per fare un po’ quel che gli pare. Con un papa in famiglia si potevano ottenere favori che prima nemmeno potevano essere immaginati e le casse venivano rimpinguate perbenino.

Pensate un po’: già da bimbetto Giovanni venne avviato alla carriera ecclesiastica. A sette anni venne tonsurato cioè gli venne rasata la sommità del capo a simboleggiare la rinuncia al mondo terreno a favore di una vita clericale. A otto anni venne nominato abate di Montecassino e di Morimondo…insomma, capite bene che la vocazione religiosa poco aveva a che fare con quelle precoci nomine.

Di favori alla famiglia d’origine ne concesse parecchi senza starci a pensare nemmeno tanto. Con la nomina pontificia non esitò nemmeno un istante a fare cardinale il nipote Innocenzo il cugino Giulio che, qualche decennio dopo guarda caso, divenne papa Clemente VII

Nel settembre del 1513 decise di risolvere la questione di Pietrasanta contesa fra Lucca e Firenze, assegnandola niente popo’ di meno che a Firenze. Insomma, pare che Leone X abbi anticipato di secoli la politica nostrana di oggi. Ce lo avrei visto bene a sedersi su quegli scranni di Montecitorio a cercare e a prestare favori a parenti e amici.

Ah, per inciso, Leone X fu il papa che mi obbligò a cercar marmi nelle cave di Seravezza, che mi commissionò la facciata di San Lorenzo e la Sagrestia Nuova ma anche altri lavori come le finestre inginocchiate di quello che oggi conoscete con il nome di Palazzo Medici Riccardi.

Per oggi vi saluto, il sempre vostro Michelangelo Buonarroti che vi lascia con un ritratto fatto al papa da Raffaello

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