I’ vaglio contr’a l’acqua e contr’al foco
I’ mi son caro assai più ch’i’ non soglio;
poi ch’i’ t’ebbi nel cor più di me vaglio,
come pietra c’aggiuntovi l’intaglio
è di più pregio che ‘l suo primo scoglio.
O come scritta o pinta carta o foglio
più si riguarda d’ogni straccio o taglio,
tal di me fo, da po’ ch’i’ fu’ berzaglio
segnato dal tuo viso, e non mi doglio.
Sicur con tale stampa in ogni loco
vo, come quel c’ha incanti o arme seco,
c’ogni periglio gli fan venir meno.
I’ vaglio contr’a l’acqua e contr’al foco,
col segno tuo rallumino ogni cieco,
e col mie sputo sano ogni veleno.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti che dinnanzi al focolare in questo gelido pomeriggio, si ricorda di qualche verso suo









versi non meno intensi di quello splendido torso
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ah, se potessi di nuovo tornare al mondo…
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forse ti stupiresti di quanta ignoranza volgarità , scarsità di buon gusto e scarso amore per l’arte ci siano oggigiorno…non che i tempi tuoi siano stati rosa e fiori…
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meraviglioso!
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la ringrazio
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