Sansone e Dalila
Questo disegno lo iniziai adoperando il carboncino e lo terminai a sanguigna. E’ uno di quelli non troppo noti che probabilmente ancora non v’era capitato di vedere da nessuna parte.
Sansone è il personaggio semi-sdraiato a terra che pare assumere la posa del mio Dio Fluviale visibile presso Casa Buonarroti. Ha dimensioni assai maggiori di quelli di Dalida che pare assai più aggraziata e minuta.
Lei si sta alzando mentre leva un braccio al cielo. In mano probabilmente stringe i capelli tagliati di Sansone e li mostra come segno di vittoria. I capelli non li disegnai però la loro presenza è parecchio intuibile.
Guardate bene il viso di lui: non è un volto ideale ma un ritratto vero e proprio. Di chi? Scopritelo voi. Fatto sta che il Bramante gli somigliava parecchio. Quell’uomo lì non m’è mai andato a genio: ha sempre tramato contro di me, ne son sicuro quanto son sicuro d’esser morto stecchito. M’avrebbe voluto veder morto e se me ne scappai da Roma in un certo momento della mia vita, un po’ fu anche colpa sua.
Sansone e Dalila è un disegno che realizzai attorno al 1530, anno più anno meno. Come tanti altri fogli miei non sono visibili al pubblico ed è conservato preso la Pierpont Morgan Library di New York.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti che se oggi non smette di bere caffè dubito che riuscirà a chiudere occhio per i quattro giorni successivi.