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Mai stato così elegante

Venerdi 18 Febbraio del 1564 Nostro Signore decise di togliermi dal vostro mondo. Qualche acciacco l’avevo, i miei quasi 90 anni iniziavano a pesarmi e i calcoli un giorno si e l’altro pure mi facevano dannare. Quando arrivò la Signora morte vestita a lutto brandendo minacciosa la falce mi trovavo nella casa romana di Macel de’ Corvi. Al mio fianco c’erano l’amato Tommaso de’ Cavalieri e Daniele Da Volterra.

Al tramonto del giorno dopo vennero organizzate in fretta e furia le mie esequie e le spoglie mortali trovarono riposo nel chiostro della Basilica dei Santi Apostoli. Potei riposare ben poco lì però. A quanto pare i miei viaggi terreni ancora non erano finiti.

All’arrivo del mi nipote Leonardo si iniziò a pensare una strategia sicura per farmi rientrare a Firenze da morto. Il 7 marzo, il corriere che era solito portarmi i doni e quanto acquistavo a Firenze tramite Lionardo, mi caricò sopra una cassa rivestita di piombo. Per nascondermi da occhiate indiscrete ero stato avvolto perbenino in una di quelle balle che si usavano per trasportare le mercanzie e potevo sembrare nient’altro che una settantina di chili di grano.

Simone da Berna si chiamava il fattorino e in parte lo devo a lui se riuscii a tornare in terra natale.

Arrivai a Firenze alle otto di sera del 10 di Marzo come venne annotato puntualmente nelle anonime Memorie Fiorentine. Portavo un bel cappello ampio di seta nera, un mantello damascato anch’esso nero e un paio di stivali con tanto di sproni lucenti. In vita mia non ero mai stato così tanto elegante come in quel momento.

Ad accogliermi c’era quasi tutta l’Accademia del Disegno, il Vasari, l’Ammannati, il Cellini, Agnolo Bronzino e qualche curioso.

I funerali ufficiali, quelli in pompa magna con tanto di carro trainato dai buoi e un mucchio di gente, furono celebrati nella Basilica di San Lorenzo il 14 Luglio de 1564. Ancora mi ricordo l’orazione funebre lunga come un romanzo che scrisse per me il Varchi: pareva non finisse più.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti che adesso se ne esce da Santa Croce ma con l’ombrello sotto il braccio: pare vada a piovere da un momento all’altro.

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