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Mi struggo e mi consumo

Ho passato una notte insonne… no, non è come pensate: non son stato tutta la notte a pensare e a rimuginare sul passato ma me ne sono stato in giro per la città. Quell’arietta frizzantina m’ha fatto avvolgere in un vecchio cappotto logoro quasi come se fosse inverno. Mentre voi vi svegliate io me ne torno a letto e voglio riposare almeno fino a mezzogiorno. Vi lascio a farvi compagnia una delle mie rime e il volto di Dio che si appresta a dare la vita a Adamo.

 

 

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   I’ piango, i’ ardo, i’ mi consumo, e ‘l core

di questo si nutrisce. O dolce sorte!

     chi è che viva sol della suo morte,

come fo io d’affanni e di dolore?

    Ahi! crudele arcier, tu sai ben l’ore

da far tranquille l’angosciose e corte

miserie nostre con la tuo man forte;

ché chi vive di morte mai non muore.

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sempre vostro Michelangelo Buonarroti

 

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