


Non lo potevo licenziare
Questa che vedete a seguire è la lettera che scrissi a Piero Gondi, il 26 gennaio del 1524. Il tema di questo scritto è una questione spinosa relativa a un […]

Tommaso, il nome vostro nutre il corpo e l’anima
Potevo sembrare quasi arrogante a volte, scontroso e poco incline a piegarmi. Così in effetti era molte volte, soprattutto con i potenti. Ma quando scrivevo al mio amato Tommaso diventavo […]

Un bambino da crescere come un nipote
Il figliolo dell'Urbino divenne un po' il mio nipote quando il su babbo purtroppo morì. Sapete come si chiamava quel bimbo?

L’amor non vuol maestri, scrissi alla Colonna
Io so che lei sa che l'amore non vuol maestri e chi ama non dorme ...

Il cardinale che voleva una cosa mia a qualsiasi costo
La mia fama aveva raggiunto livelli tali quando ero ancora in vita che c’era chi era disposto ad acquistare un disegno, scultura di piccole dimensioni o pittura a qualsiasi prezzo. […]

Sono stato il tutore dei figli dell’Urbino
Era il 3 gennaio del 1556 quando il mio assistente Urbino morì. S’era ammalato gravemente tempo prima e poco a poco lo vidi spegnersi. Avrei volentieri abbracciato io monna morte […]

Quella cassa di disegni
Mi trovavo in quel frangente a Roma e stavo aspettando che m'arrivassero i marmi partiti dall'Avenza. Nemmeno a farlo apposta: che ci fossero stati due giorni di tempo bono di fila ad assistermi!...

Lionardo preoccupato per l’eredità
S’apprestava l’ora mia. Gli anni a pesarmi sul groppone eran già parecchi e non ero in perfetta forma. Scolpivo continuamente, fino allo sfinimento ma il fisico era stanco più della […]

Al lavoro sullo Schiavo Ribelle: bussa alla porta il Signorelli
Mai un attimo di pace. Uno è lì che lavora per portare a termine un’opera grandiosa e ti bussano alla porta. Speri magari sia un caro amico, qualcuno che hai […]