


C’è da diventar matti nel tentativo di difendersi dagli sciocchi
“…A presso degli omini, non dico di Dio, mi tengo huomo da bene, perché non inghannai mai persona, e ancora perché a difendermi da’ tristi bisogna qualche volta diventar pazzo, […]

La bottega fallita
Il mi babbo e i i miei fratelli volevano aprire una bottega e indovinate un po’ a chi chiesero le palanche? A me, ovvio. Loro però mica avevano naso per […]

L’ultima lettera di mano mia
Quella che segue è l’ultima lettera che scrissi interamente di pugno mio. Ne esiste una successiva nella quale però Daniele da Volterra mi aiutò a terminare di mettere nero su […]

Il Vari che voleva il suo Cristo Risorto
Erano già passati tre anni e sette mesi da quando Metello Vari m’aveva commissionato il Cristo Portacroce da sistemare nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva ma ancora non avevo […]

Non lo potevo licenziare
Questa che vedete a seguire è la lettera che scrissi a Piero Gondi, il 26 gennaio del 1524. Il tema di questo scritto è una questione spinosa relativa a un […]

Tommaso, il nome vostro nutre il corpo e l’anima
Potevo sembrare quasi arrogante a volte, scontroso e poco incline a piegarmi. Così in effetti era molte volte, soprattutto con i potenti. Ma quando scrivevo al mio amato Tommaso diventavo […]

Un bambino da crescere come un nipote
Il figliolo dell'Urbino divenne un po' il mio nipote quando il su babbo purtroppo morì. Sapete come si chiamava quel bimbo?

L’amor non vuol maestri, scrissi alla Colonna
Io so che lei sa che l'amore non vuol maestri e chi ama non dorme ...

Il cardinale che voleva una cosa mia a qualsiasi costo
La mia fama aveva raggiunto livelli tali quando ero ancora in vita che c’era chi era disposto ad acquistare un disegno, scultura di piccole dimensioni o pittura a qualsiasi prezzo. […]