Arte in movimento: una notte con Sergio Bernal al Teatro la Versiliana
E poi capita in una sera di mezza estate di tornare a vedere corpi come quelli che un tempo scolpii io, con tendini e muscoli percettibili sottopelle. Corpi che sembrano modellati a colpi di subbia e mazzuolo, con gradine e calcagnuoli.
Forza e grazia, armonia e passione sono le doti più evidente del ballerino madrileño Sergio Bernal che ieri sera è salito sul palco del Teatro la Versiliana.
Vedendolo danzare ho avuto la netta sensazione di trovarmi dinanzi al Prigione che si ridesta durante gli affannosi respiri o al Prigione Barbuto in altri momenti.
Nato nel 1990, Bernal da qualche anno a questa parte è considerato il re del flamenco. Appena salito sul palco, in platea è sceso il silenzio. Con l’energia e il carisma che lo contraddistinguono ha mantenuto tutti col fiato sospeso per un’ora e mezzo.
Ballerino straordinario noto in tutto il mondo, etoile del Balletto Nazionale di Spagna, assieme alla sua compagnia ha dato il meglio di sé. Assoli vorticosi, passi a due e a tre nei quali ha sapientemente mischiato diversi stili: dal flamenco alla danza classica aggiungendo accenti di danze arabeggianti.
Lo spettacolo “Una noche con Sergio Bernal” affascina con il suo ritmo incalzante e fa perdere il senso del tempo con la voce della cantaora Paz de Manuel che ha interpretato una magistrale bulerìa assieme al percussionista Javier Valdunciel e il chitarrista Daniel Jurado, accompagnando Bernal in un energico assolo di flamenco.
Assieme a Bernal, si sono esibiti sul palco della Versiliana Festival i protagonisti della danza spagnola Cristina Casorla, Carlos Romero e l’etoile del balletto nazionale dell’Ucraina Ana Sophia Scheller.
L’arte in tutte le sue forme è preziosa. Mette in moto i pensieri rendendoci migliori.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti per il momento vi saluta e sta pensando di aprire sulla sua pagina una nuova rubrica dedicata ad altre forme d’arte oltre a quella della scultura e della pittura già presenti. Cosa ne pensate?

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Art in movement: a night with Sergio Bernal at the Teatro la Versiliana
And then it happens on a midsummer evening that I come back to see bodies like the ones I once sculpted, with tendons and muscles perceptible under the skin. Bodies that seem to have been shaped with the help of a hammer and a mallet.
Strength and grace, harmony and passion are the most evident qualities of the Madrid dancer Sergio Bernal who took the stage at the Teatro la Versiliana last night.
Seeing him dance I had the clear sensation of being in front of the Prisoner who awakens during his labored breathing or the Bearded Prisoner at other times.
Born in 1990, Bernal has been considered the king of flamenco for some years now. As soon as he went on stage, silence fell in the audience. With his energy and charisma that distinguishes him he kept everyone in suspense for an hour and a half.
Extraordinary dancer known throughout the world, star of the National Ballet of Spain, together with his company he gave his best. Whirling solos, pas de deux and threes in which he expertly mixed different styles: from flamenco to classical dance, adding accents of arabesque dances.
The show “Una noche con Sergio Bernal” fascinates with its fast-paced rhythm and makes you lose the sense of time with the voice of the singer Paz de Manuel who played a masterful bulerìa together with the percussionist Javier Valdunciel and the guitarist Daniel Jurado, accompanying Bernal in an energetic flamenco solo.
Together with Bernal, the protagonists of Spanish dance Cristina Casorla, Carlos Romero and the etoile of the national ballet of Ukraine Ana Sophia Scheller performed on the stage of the Versiliana Festival.
Art in all its forms is precious. It sets thoughts in motion making us better.
Your always Michelangelo Buonarroti greets you for the moment and is thinking of opening a new column on his page dedicated to other forms of art in addition to that of sculpture and painting already present. What do you think?

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