Pietro da Cortona e l’Affresco dell’Età dell’Oro a Palazzo Pitti: storia e significato
L’opera del giorno che vi propongo oggi è l’Età dell’oro: l’affresco che Pietro da Cortona realizzò nel 1637 per decorare la Sala della Stufa di Palazzo Pitti, a Firenze.
Pietro da Cortona, al secolo Pietro Berrettini, lasciò Roma all’apice del suo successo. Era il 1637 e il cardinale Giulio Sacchetti, suo promotore e mecenate, lo invitò a iniziare un viaggio alla volta di Bologna per scoprire altri modi di dipingere sia in Emilia che a Venezia.
Appena giunse a Firenze però, il granduca Ferdinando II de’ Medici che già conosceva la sua fama grazie ai lavori condotti presso la corte papale, volle affidargli gli affreschi della Sala della Stufa di Palazzo Pitti.
L’artista lavorò a più riprese tra il 1637 e il 1647 in quel di Firenze. In quegli anni ebbe modo di conoscere il mio pronipote, Michelangelo Buonarroti il Giovane, figliolo del mi’ nipote Lionardo e di Cassandra Ridolfi.
Sapete, quando l’artista di Cortona si trovava a Firenze, spesso soggiornava nella mia dimora rimessa a nuovo da Michelangelo Buonarroti il Giovane e non esitò ad affrescare lì la Camera degli Angioli e la Notte e il Dì.
A partire del 1637, in soli quattro mesi, Pietro da Cortona completò i primi due affreschi per la Sala della Stufa, ovvero una sala da bagno riscaldata con il sistema ripreso dalle terme romane a usi privato del granduca.
Mentre le volte e le lunette erano già state affrescate quando ancora era una loggia aperta con temi che si ispiravano all’antichità classica, da Cortona scelse un tema ripreso da Ovidio: le quattro età dell’uomo. Non è da escludere che proprio quel tema fosse stato suggerito da Michelangelo Buonarroti il Giovane.
I primi due riquadri che dipinse furono quelli dell’Età dell’Oro e dell’Età dell’Argento, seguiti poi nel 1641 dall’età del Bronzo e dall’età del Ferro.
Pietro sapeva dare un caldo senso di vita ai suoi sogni del passato e sapeva ricreare l’atmosfera degli antichi miti, evitando la freddezza di un artista classico
-Francis Haskell-
Nell’Età dell’Oro Pietro da Cortona affrescò una scena bucolica in cui pastori, fanciulli e animali convivono con armonia evocando l’epoca pacifica in cui governava Ferdinando.
Fu quello anche un modo per celebrare le nozze del Granduca, avvenute proprio nel 1637 con Vittoria della Rovere: Il lieto evento è ricordato nella coppia di giovani al di sotto della quercia, simbolo araldico dei della Rovere alla presenza di un leone che richiama l’emblema dei Medici.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

Sostienici – Support Us
Se questo blog ti piace e ti appassiona, puoi aiutarci a farlo crescere sempre più sostenendoci in modo concreto condividendo i post, seguendo le pagine social e con un contributo che ci aiuta ad andare avanti con il nostro lavoro di divulgazione. . ENGLISH: If you like and are passionate about this blog, you can help us make it grow more and more by supporting us in a concrete way by sharing posts, following social pages and with a contribution that helps us to move forward with our dissemination work.
10,00 €
Pietro da Cortona and the Golden Age Fresco in Palazzo Pitti: history and meaning
The work of the day that I propose to you today is the Golden Age: the fresco that Pietro da Cortona created in 1637 to decorate the Sala della Stufa of Palazzo Pitti, in Florence.
Pietro da Cortona, born Pietro Berrettini, left Rome at the height of his success. It was 1637 and Cardinal Giulio Sacchetti, his promoter and patron, invited him to begin a journey to Bologna to discover other ways of painting both in Emilia and in Venice.
As soon as he arrived in Florence, Grand Duke Ferdinando II de’ Medici, who already knew his fame at the papal court, wanted to entrust him with the frescoes in the Sala della Stufa of Palazzo Pitti.
Pietro da Cortona worked on several occasions between 1637 and 1647 in Florence. At that time he had the opportunity to meet my great-grandson, Michelangelo Buonarroti the Younger, son of my nephew Lionardo and Cassandra Ridolfi.
You know, when the artist from Cortona was in Florence, he often stayed in my home renovated by Michelangelo Buonarroti the Younger. Furthermore, he did not hesitate to fresco the Chamber of Angels and Night and Day there.
Starting in 1637, in just four months, Pietro da Cortona completed the first two frescoes for the Sala della Stufa, a bathroom heated with the system taken from the Roman baths for the private use of the Grand Duke.
While the vaults and lunettes had already been frescoed when it was still an open loggia with themes inspired by classical antiquity, from Cortona he chose a theme taken from Ovid: the four ages of man. It cannot be ruled out that that very theme was suggested by Michelangelo Buonarroti the Younger.
The first two panels that he painted were those of the Golden Age and the Silver Age, followed in 1641 by the Bronze Age and the Iron Age.
Pietro knew how to give a warm sense of life to his dreams of the past and knew how to recreate the atmosphere of ancient myths, avoiding the coldness of a classical artist
-Francis Haskell-
In the Golden Age Pietro da Cortona frescoed a bucolic scene in which shepherds, children and animals coexist in harmony, evoking the peaceful era in which Ferdinand ruled.
That was also a way to celebrate the wedding of the Grand Duke, which took place in 1637 with Vittoria della Rovere: The happy event is remembered in the couple of young people under the oak, heraldic symbol of the Della Rovere family in the presence of a lion that recalls the Medici emblem.
For the moment, your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media.

Sostienici – Support Us
Se questo blog ti piace e ti appassiona, puoi aiutarci a farlo crescere sempre più sostenendoci in modo concreto condividendo i post, seguendo le pagine social e con un contributo che ci aiuta ad andare avanti con il nostro lavoro di divulgazione. . ENGLISH: If you like and are passionate about this blog, you can help us make it grow more and more by supporting us in a concrete way by sharing posts, following social pages and with a contribution that helps us to move forward with our dissemination work.
10,00 €
-

La Natività di Paolo Uccello: un capolavoro nel Duomo di Firenze
🇮🇹Nel cuore del Duomo di Firenze, la vetrata quattrocentesca di Paolo Uccello narra la nascita di Gesù: Maria e San Giuseppe adorano il Bambino, mentre la stella di Betlemme illumina la scena… 🇬🇧In the heart of Florence Cathedral, Paolo Uccello’s 15th-century stained glass window narrates the birth of Jesus: Mary and Saint Joseph adore the…
-

L’atteso ritorno. Raffaello per Monteluce dai Musei Vaticani
🇮🇹L’atteso ritorno. Raffaello per Monteluce dai Musei Vaticani” è la mostra in corso a Perugia fino al 7 gennaio 2026 che riporta eccezionalmente in città la Pala di Monteluce di Raffaello Sanzio, capolavoro del Rinascimento assente dal 1797, in occasione del Giubileo 2025… 🇬🇧The long-awaited return. Raphael to Monteluce from the Vatican Museums” is the…
-

La Madonna con Bambino del Sassoferrato: capolavoro del Natale tra classicismo e spiritualità
🇮🇹Il dipinto del Natale che vi propongo oggi è la Madonna con Bambino che le porge un frutto di Giovanni Battista Salvi, più noto come il Sassoferrato. La Vergine appare trasognata, assorta in un pensiero intimo, mentre porge alla luce il lato destro del volto… 🇬🇧The Christmas painting I’m featuring today is the Madonna and…














1 commento »