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La Scultura del giorno: le Tre Grazie di Thorvaldsen

La scultura del giorno che vi propongo oggi sono le Tre Grazie scolpite da Berthel Thorvaldsen tra il 1820 e il 1823, oggi custodite a Copenaghen, presso il Thorvaldsen Museum.

Lo scultore neoclassico danese cominciò a metter mano al gruppo delle Grazie dopo che Canova ebbe ultimato la sua versione del medesimo soggetto.

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Le tre fanciulle sono figlie di Zeus e di Eurimone e impersonificano la grazia e la belleza. Esiodo nella Teogonia cita i loro nomi ovvero Eufrosine che simboleggia la gioia, Aglale lo splendore e Talìa la prosperità.

Le Grazie completamente nude si affiancano stando in piedi. Sembra che stiano parlando fra di loro e mostrano le loro capigliature raccolte sulla nuca.

Le Tre Grazie di Canova e in primo piano quelle di Thorvaldsen
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La giovane in posizione centrale mostra per intero la bellezza del suo corpo mentre le altre due sono posizionate di profilo.

In basso a sinistra si nota la presenza di Amore che suona la cetra seduto.

Dalla parte opposta invece Thorvaldsen scolpì una colonna sulla quale è adagiato un panneggio: un trucco per aumentare la superficie d’appoggio e distribuire meglio i pesi a terra dell’opera.

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Lo scultore danese ebbe modo di lavorare più volte a questo tema durante il corso della sua carriera artistica. La prima versione risale al 1804 mentre l’ultima è un gesso del 1842, oggi all’Accademia di San Luca a Roma.

Le diverse varianti le spiegò Thorvaldsen stesso scrivendo: “Vedete questo gruppo […] allorchè lo feci la prima volta molti anni sono mi pareva che stasse bene: ma ora dopo di avere eseguito molte altre opere, venendo ad acquistare anche maggiori cognizioni, ho veduto che si poteva far meglio. Quindi senza mutar l’insieme della rappresentanza cambiai il movimento di questo e di quell’altro braccio, diedi altra mossa a questa ed a quell’altra gamba, vi aggiunsi quel puttino, e vi feci molte altre variazioni, colle quali venni a dare certamente miglior aggruppamento alle tre figure e maggior grazia a ciascuna di esse”.

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Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Sculpture of the day: Thorvaldsen’s Three Graces

The sculpture of the day that I propose to you today is the Three Graces sculpted by Berthel Thorvaldsen between 1820 and 1823, now kept in Copenhagen, at the Thorvaldsen Museum.

The Danish neoclassical sculptor began to work on the Grace group after Canova had completed his version of the same subject.

The three girls are daughters of Zeus and Eurymone and personify grace and beauty. Hesiod in Theogony mentions their names namely Euphrosyne which symbolizes joy, Aglale splendor and Talìa prosperity.

The completely naked Graces stand side by side. They seem to be talking to each other and show their hair gathered at the back of their necks.

The young woman in the central position shows the full beauty of her body while the other two are positioned in profile.

At the bottom left you can see the presence of Love sitting down and playing the zither. On the opposite side, however, Thorvaldsen sculpted a column on which a drapery is placed: a trick to increase the support surface and better distribute the weight of the work on the ground.

The Danish sculptor had the opportunity to work on this theme several times during the course of his artistic career. The first version dates back to 1804 while the last is a plaster cast from 1842, today at the Accademia di San Luca in Rome.

Thorvaldsen himself explained the different variations by writing: “You see this group […] when I did it for the first time many years ago it seemed to me that it was fine: but now after having executed many other works, acquiring even greater knowledge, I have seen that could have been done better. So without changing the whole of the representation I changed the movement of this and that arm, I gave another move to this and that leg, I added that little boy to it, and I made many other variations, with which I came to certainly give better grouping of the three figures and greater grace to each of them”.

For the moment, your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media.

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