Oro Bianco: inaugurata l’esposizione di tre secoli di porcellane Ginori al Poldi Pezzoli
“Oro Bianco. Tre secoli di porcellane Ginori” è il titolo della mostra presentata oggi al Museo Poldi Pezzoli e che aprirà al pubblico a partire da domani 25 ottobre fino al 19 febbraio 2024 presso la sede museale di Via Manzoni a Milano.
L’esposizione curata da Rita Balleri, Oliva Rucellai e Federica Manoli, racconta alcuni dei momenti più significativi della storia della manifattura di Sesto Fiorentino attraverso una selezione di circa 60 opere provenienti dai musei promotori ma anche dalle Gallerie degli Uffizi, da Palazzo Madama di Torino, dalle collezioni dei principi del Liechtenstein e da alcune importanti raccolte private.
In attesa che il Museo Ginori riapra le sue porte, questa mostra è l’occasione per raccontare la sua straordinaria storia che riesce a tenere assieme la capacità imprenditoriale del suo visionario fondatore Carlo Ginori e l’eccezionale abilità di generazioni di lavoratrici e di lavoratori.
La mostra “Oro Bianco. Tre secoli di porcellane Ginori” presentata al Museo Poldi Pezzoli nasce dalla collaborazione con il Museo Ginori di Sesto Fiorentino, chiuso dal 2014 e acquisito al patrimonio dello Stato nel 2017. Due istituzioni con una storia importante si legano e danno vita a un progetto scientifico che ne celebra le collezioni, la storia e i valori, per diffondere la conoscenza e approfondire gli studi in corso.
Il percorso espositivo si snoda attraverso quattro sezioni:
- Le origini: Carlo Ginori e l’oro bianco; l’eleganza nell’apparecchiatura della tavola.
- La Manifattura Ginori e la scultura in porcellana: opere dall’antico e dal tardo barocco a
Firenze. - Eclettismo e gusto per l’esotico.
- Il Novecento tra arte e industria: Gio Ponti direttore artistico della Richard-Ginori.
La prima sezione sviluppa uno dei temi dominanti nella produzione della Manifattura: sulla scia dell’interesse dei viaggiatori che da tutta Europa intraprendevano il Grand Tour per ammirare i marmi delle collezioni medicee, si viene a creare un gusto per l’antico che Carlo Ginori accoglie e concretizza realizzando riproduzioni in porcellana dei capolavori più celebri conservati nella Tribuna degli Uffizi e in altre raccolte fiorentine e romane, dal Museo Capitolino alle collezioni Vaticane.
A testimonianza di questa attenzione verso l’antico, in mostra saranno esposti la Venere de’Medici e le Teste di Adriano e di Nerva, quest’ultima acquistata dallo Stato italiano per il Museo Ginori nel novembre 2020.
Con il passaggio del Granducato di Toscana alla dinastia lorenese, il fondatore della Manifattura Ginori raccoglie l’eredità artistica e culturale dei Medici, acquisendo forme e modelli dalle principali botteghe degli scultori tardo barocchi fiorentini.
Raccontano questa fase della Manifattura raffinati accostamenti di sculture in porcellana esposte per la prima volta insieme ai rispettivi archetipi in bronzo come: la Menade danzante messa a confronto con l’Anfitrite in bronzo
dello Studiolo di Francesco I de’ Medici, il Laocoonte del Museo Poldi Pezzoli con il relativo bronzetto, l’Atlante che regge il globo terrestre dalle gallerie di Palazzo Madama di Torino con Ercole che regge il globo celeste di Ferdinando Tacca, dalle collezioni dei principi del Liechtenstein.
Il percorso giunge al termine con i capolavori del XIX secolo, che avranno il loro culmine nel servizio da tavola su disegno di Gaetano Lodi per il Khedivè Ismail Pasha.
Le due ciste conservate al Museo Poldi Pezzoli, dono di Paola Ojetti del 1973, aprono infine all’analisi del periodo della direzione artistica di Gio Ponti, di cui saranno esposte anche lettere autografe con schizzi e istruzioni per l’esecuzione dei suoi progetti.
La sezione finale della mostra presenta quindi anche l’occasione per valorizzare la figura del milanese Gio Ponti nel centenario della prima Mostra Biennale delle Arti Decorative Internazionali di Monza, che ebbe luogo nel 1923. Si intende così rendere omaggio a uno dei più importanti architetti e designer del Novecento italiano, che tanto ha fatto anche per la città di Milano, grazie alle grandi opere architettoniche che portano la sua inconfondibile firma.
L’allestimento, elegante e suggestivo, è a cura dello studio Guicciardini e Magni Architetti di Firenze.
Accompagna la mostra una pubblicazione Skira Editore (potete prenotarla QUA) con saggi relativi alla storia della porcellana in Europa e in Italia, le vicende della Manifattura di Doccia, la figura del fondatore e brevi schede descrittive delle opere esposte.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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