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Volto Santo a Lucca: ecco le nuove scoperte durante il restauro

Mentre continua il restauro del Volto Santo abitualmente custodito nel nel tempietto rinascimentale del Civitali della Cattedrale di San Martino a Lucca, vengono rivelate scoperte a riguardo degne di nota.

Al momento è stata ultimata la messa in sicurezza e ha avuto inizio la pulizia superficiale del Crocifisso ligneo considerato dai fedeli un’opera acheropita cioè non realizzata da mano umana che per secoli è stata ed è ancora al centro di una diffusa venerazione in tutta Europa dal Medioevo in poi.

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L’Opificio delle Pietre Dure di Firenze che sta conducendo il restauro conferma che “Il Cristo e l’asse orizzontale erano dipinti di blu lapislazzulo con decorazioni in oro e policromi” ma non solo.

L’opera è molto più antica di quanto finora si pensasse. Dalle prime indagini diagnostiche condotte sull’opera a partire dal luglio 2022 che ha visto impegnati professionisti di varie discipline, è possibile collocare la realizzazione della scultura nell’epoca altomedievale, fra il VII e il IX secolo.

Allo stesso periodo risale la Croce, realizzata in castagno per l’asse verticale e in cedro per quello orizzontale.

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Un legno, quello di cedro, che in Italia in quel tempo non c’era. Una scoperta sorprendente, come a sottolineare la realtà della leggenda che dice che questa opera è arrivata qui miracolosamente dall’Oriente”.

Emanuela Daffra, soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure

L’opera aveva una policromia che con il tempo in parte è andata perduta.

Il braccio verticale della Croce era dipinto di rosso mentre quello orizzontale così come la tunica che veste Cristo era in lapislazzuli, reso ancora più prezioso con decorazioni policrome e l’aggiunta di foglia d’oro.

Proprio quell’oro, illuminato dalle candele devozionali, un tempo faceva scintillare l’abito del Salvatore.

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Togliendo Il Volto Santo dal tempietto nel quale abitualmente è custodito, la parete retrostante ha rivelato la presenza di una pittura murale oramai frammentata che sembra realizzata prima del sacello del Quattrocento.

Al momento non è dato sapere quando verranno ultimati i lavori di restauro ma è auspicabile che il Volto Santo possa ritornare nel tempietto in occasione dell prossima festività di Santa Croce che verrà celebrata il 14 settembre 2024.

Le indagini diagnostiche e il restauro sono state rese possibili dal sostegno economico dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che si sta facendo carico di tutti i costi.

Foto Diocesi di Lucca
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Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

Volto Santo in Lucca: here are the new discoveries during the restoration

While the restoration of the Holy Face usually kept in the Renaissance temple by Civitali of the Cathedral of San Martino in Lucca continues, noteworthy discoveries are being revealed.

At the moment the safety measures have been completed and the surface cleaning of the wooden Crucifix has begun, considered by the faithful to be an acheropita work, i.e. not made by human hands, which for centuries has been and still is at the center of widespread veneration throughout Europe since Middle Ages onwards.

The Opificio delle Pietre Dure of Florence which is carrying out the restoration confirms that “The Christ and the horizontal axis were painted in lapis lazuli blue with gold and polychrome decorations” but not only that.

The work is much older than previously thought. From the first diagnostic investigations conducted on the work starting from July 2022 which involved professionals from various disciplines, it is possible to place the creation of the sculpture in the early medieval era, between the 7th and 9th centuries.

The Cross dates back to the same period, made of chestnut for the vertical axis and cedar for the horizontal one.

“A wood, cedar, which did not exist in Italy at that time. A surprising discovery, as if to underline the reality of the legend which says that this work arrived here miraculously from the East.”

Emanuela Daffra, superinendent of the Opificio delle Pietre Dure

The work had a polychromy that has partly been lost over time. The vertical arm of the cross was painted red while the horizontal one, as well as the tunic worn by Christ, were made of lapis lazuli, made even more precious with polychrome decorations and the addition of gold leaf.

That very gold, illuminated by devotional candles, once made the Savior’s dress sparkle.

By removing the Holy Face from the small temple in which it is usually kept, the wall behind revealed the presence of a now fragmented wall painting that seems to have been created before the fifteenth-century chapel.

At the moment it is not known when the restoration work will be completed but it is hoped that the Holy Face will be able to return to the small temple on the occasion of the next feast of Santa Croce which will be celebrated on 14 September 2024.

The diagnostic investigations and restoration were made possible by the financial support of the Cassa di Risparmio di Lucca Foundation which is covering all costs.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in future posts and on social media.

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