Vai al contenuto

La Pietà di Viterbo: io e Sebastiano del Piombo per il primo notturno della storia dell’arte

Io e Sebastiano del Piombo, al secolo Sebastiano Luciani, siamo stati amici fidati per diversi anni fino a quando non litigammo ferocemente e tornammo ad essere sconosciuti quanto prima.

Sebastiano veniva appellato “del Piombo” perchè nel 1531 era riuscito a conquistare un lavoro onorevole in Vaticano. Non si sa bene come, era diventato un alto funzionario, responsabile dell’ufficio della piombatura apostolica nel quale venivano inventariati e registrati gli atti ufficiali. Insomma, era incaricato di protocollare le delibere papali in quella che oggi viene chiamata Segreteria di Stato.

Annunci

Sebastiano arrivò da Venezia a Roma per la prima volta nel 1511 per decorare la loggia della villa sul Tevere di Agostino Chigi, banchiere di papa Giulio II.

In quel momento Roma era un cantiere a cielo aperto. Basta pensare che io avevo affrescato la prima metà della volta della Sistina e Raffaello aveva ultimato la Stanza della Segnatura.

Fu in quel frangente, fra il 1513 e il 15164, che Sebastiano ricevette la prima commissione pubblica: il dipinto della Pietà.

Annunci

«Un messer non so chi da Viterbo, molto riputato appresso al Papa, fece fare a Sebastiano per una cappella che aveva fatta fare in San Francesco a Viterbo, un Cristo morto con una Nostra Donna che lo piagne. Ma perché, sebbene fu con molta diligenza finito da Sebastiano, che vi fece un paese tenebroso molto lodato, l’invenzione però e il cartone fu di Michelangelo, fu quell’opera tenuta da chiunque la vide veramente bellissima. Onde acquistò Sebastiano grandissimo credito e confermò il dire di coloro che lo
favorivano»

Giorgio Vasari

Il committente fu Giovanni Botonti di Viterbo, all’epoca chierico della Camera Apostolica, che voleva con quel capolavoro decorare la propria cappella ubicata in San Francesco alla Rocca a Viterbo.

Annunci

Ora dovete sapere che con quel dipinto ebbi molto a che fare anch’io. Disegnai per Sebastiano del Piombo il cartone dell’opera e poi lui lo riprodusse assai fedelmente, adoperando però i colori alla sua maniera, ispirato dai suoi ricordi veneziani.

Mi ricordo come se fossi oggi quando mi misi a tracciare su diversi fogli i primi tentativi per quella composizione. Forse fu proprio quell’opera che ci diede modo di consolidare la nostra amicizia che sarebbe poi continuata per una trentina d’anni.

Annunci

Quello della Pietà di Viterbo non è l’unica invenzione che ideai per lui ma gli fornii studi anche per gli affreschi della Cappella Borgherini in San Pietro in Montorio e per la Resurrezione di Lazzaro, appartenente oggi alla National Gallery di Londra.

Nelle collezioni dell’Albertina Museum di Vienna è custodito un mio foglio che riguarda lo studio di un torso di un nudo maschile che porta le mani intrecciate al petto e altri cinque studi di mani.

Sono studi riconducibili proprio alla Pietà di Viterbo, dipinta poi da Sebastiano del Piombo.

La Pietà di Viterbo che vide una stretta collaborazione fra me e Sebastiano del Piombo è una composizione nuova, originale e mai vista prima ma non solo. Si tratta del primo notturno della storia dell’arte con quella resa dell’atmosfera tipica delle ore successive al tramonto.

Questo è quanto affermò Micheal Hirst e che sento di condividere appieno.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

Annunci
Annunci

The Pietà of Viterbo: Sebastiano del Piombo and I for the first nocturne in the history of art

Sebastiano del Piombo, born Sebastiano Luciani, and I were trusted friends for several years until we quarreled fiercely and went back to being strangers as soon as possible.

Sebastiano was called “del Piombo” because in 1531 he had managed to win an honorable job in the Vatican. It is not known how, he had become a high official, responsible for the apostolic plumbing office in which the official documents were inventoried and recorded. In short, he was in charge of registering papal resolutions in what is now called the Secretariat of State.

Sebastiano arrived from Venice to Rome for the first time in 1511 to decorate the loggia of the villa on the Tiber of Agostino Chigi, banker to Pope Julius II.

At that time Rome was an open-air construction site. Just think that I had frescoed the first half of the vault of the Sistine Chapel and Raphael had completed the Stanza della Segnatura.

It was at that time, between 1513 and 15164, that Sebastiano received his first public commission: the painting of the Pietà.

«A messer I don’t know who from Viterbo, very reputed among the Pope, had Sebastiano make for a chapel that he had had made in San Francesco in Viterbo, a dead Christ with a Madonna who mourns him. But because, although it was finished with great diligence by Sebastiano, who made there a gloomy town much praised, the invention and cartoon were Michelangelo’s, that work was held by anyone who saw it as truly beautiful. Whence Sebastiano acquired great credit and confirmed the saying of those who did so
favored»

Giorgio Vasari


The client was Giovanni Botonti of Viterbo, at the time a cleric of the Apostolic Chamber, who wanted to decorate his chapel located in San Francesco alla Rocca in Viterbo with this masterpiece.

Now you must know that I too had a lot to do with that painting. I drew the cartoon of the work for Sebastiano del Piombo and then he reproduced it very faithfully, however using the colors in his own way, inspired by his Venetian memories.

I remember as if it were today when I began to trace the first attempts for that composition on various sheets. Perhaps it was precisely that work that gave us the opportunity to consolidate our friendship which would then continue for about thirty years.

That of the Pietà of Viterbo is not the only invention that I conceived for him but I also provided him with studies for the frescoes of the Borgherini Chapel in San Pietro in Montorio and for the Resurrection of Lazarus which today belongs to the National Gallery in London.

In the collections of the Albertina Museum in Vienna there is a sheet of mine which concerns the study of a torso of a male nude with his hands intertwined on his chest and five other studies of hands.

These studies can be traced back to the Pietà of Viterbo, later painted by Sebastiano del Piombo.
The Pietà of Viterbo which saw a close collaboration between me and Sebastiano del Piombo is a new composition, original and never seen before but not only. It is the first nocturnal in the history of art with that rendering of the typical atmosphere of the hours after sunset.

This is what Michael Hirst said and I feel I fully share.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

Sostienici – Support Us

Se questo blog ti piace e ti appassiona, puoi aiutarci a farlo crescere sempre più sostenendoci in modo concreto condividendo i post, seguendo le pagine social e con un contributo che ci aiuta ad andare avanti con il nostro lavoro di divulgazione. . ENGLISH: If you like and are passionate about this blog, you can help us make it grow more and more by supporting us in a concrete way by sharing posts, following social pages and with a contribution that helps us to move forward with our dissemination work.

8,00 €

  • La Madonna con Bambino del Sassoferrato: capolavoro del Natale tra classicismo e spiritualità

    La Madonna con Bambino del Sassoferrato: capolavoro del Natale tra classicismo e spiritualità

    🇮🇹Il dipinto del Natale che vi propongo oggi è la Madonna con Bambino che le porge un frutto di Giovanni Battista Salvi, più noto come il Sassoferrato. La Vergine appare trasognata, assorta in un pensiero intimo, mentre porge alla luce il lato destro del volto… 🇬🇧The Christmas painting I’m featuring today is the Madonna and…

  • Bartolo Cattafi: fra libro di poesia e libro d’arte. La recensione

    Bartolo Cattafi: fra libro di poesia e libro d’arte. La recensione

    Nuova lettura. Bartolo Cattafi fra libro di poesia e libro d’arte di Silvia Frailes, pubblicato da Olschki Editore, esplora il legame unico tra poesia e arti visive. Cattafi non è solo poeta: i suoi libri diventano vere opere d’arte, dove parola, immagine e forma dialogano…

  • La Madonna della Scala: il mio primo capolavoro

    La Madonna della Scala: il mio primo capolavoro

    🇮🇹La Madonna della Scala, custodita oggi di consueto a Casa Buonarroti, è la mia prima opera scultorea arrivata fino ai vostro giorni. Avevo sedici anni quando terminai di metter mano a quello stiacciato che imita ma oltrepassa lo stile di Donatello… 🇬🇧The Madonna della Scala, now housed as usual at Casa Buonarroti, is my first…

Annunci

Leave a Reply