Sofonisba Anguissola: quando conobbi una giovane di talento
I giovani talentuosi erano per me una ventata di aria fresca. Quando avevo la buona sorte di incontrarne uno ripensavo sempre al me ragazzino, che tanto si dannava per cercare di migliorarsi tutti i giorni.
Mi ricordo di quando già varcata la soglia degli ottant’anni da tempo ebbi modo di conoscere una giovane pittrice. Brava a disegnare e dipingere, sveglia e con un grande talento fra le mani da coltivare pennellata dopo pennellata.
Era una certa Sofonisba Anguissola e la portò presso di me Antonio Anselmi.
Era arrivata in quel di Roma attorno al 1556 e conobbe sia il Vasari che il Salviati. La giovane era nata a Cremona nel 1528 e fu l’artista Bernardino Campi a insegnarli a destreggiarsi fra colori, tele, carte e pennelli.
Gli volevo un gran bene a quella ragazza che all’epoca ancora non aveva compiuto trent’anni. Le donai un bel disegno affinché si esercitasse nel dipingerlo e le chiesi poi di mostrarmi il risultato finale. Era ricca di talento, c’è poco da fare.
Il su babbo Amilcare mi ringraziò tanto. Era un brav’uomo e di tanto in tanto gli scrivevo per tenerlo aggiornato sui progressi della figliola. Ero abbastanza in la con gli anni ma qualche minuti di tempo per ragguagliare il padre di Sofonisba sui suoi miglioramenti lo trovavo sempre.
Non esistono più le lettere che scrissi a lui ma ne esistono un paio di risposta che mi inviò Amilcare.
“Le vostre amorevolissime lettere me sono molto più care, che non mi sariano quelle che fossero scritte ultimamente dal nostro Serenissimo Re”, mi scrisse Amilcare in una lettera 15 maggio 1558.
Esiste un’altra preziosa testimonianza del mio voler aiutare, consigliare e spronare a far sempre meglio la talentuosa Sofonisba Anguissola.
Il mio amato Tommaso de’ Cavalieri, obbligato a regalare con il cuore stretto in una morsa il mio disegno della Cleopatra a Cosimo I, gli scrisse che gli avrebbe inviato assieme anche un’opera di una gentil donna cremonese, Sofonisba Anguissola, all’epoca già alla corte della Regina di Spagna.
Tommaso era sicuro che il duca avrebbe tanto apprezzato quell’opera della giovane.
Il libro
Se volete conoscere meglio le opere e la vita di Sofonisba Anguissola, vi consiglio il volume “Sofonisba torna in Italia. Amori, discordie, ribellioni e successi di una matura artista manierista” di Luciana Benotto.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Sofonisba Anguissola: when I met a talented young woman
Talented young people were a breath of fresh air for me. When I had the good fortune to meet one, I always thought of my little boy, who was so damned trying to improve himself every day.
I remember when, having already crossed the threshold of eighty years ago, I had the opportunity to meet a young painter. She is good at drawing and painting, smart and with a great talent in her hands to cultivate brushstroke after brushstroke.
She was a certain Sofonisba Anguissola and she brought her to me Antonio Anselmi.
She had arrived in Rome around 1556 and she met both Vasari and Salviati. The young woman was born in Cremona in 1528 and it was the artist Bernardino Campi who taught them to juggle colors, canvases, papers and brushes.
I was very fond of that girl who at the time had not yet turned thirty. I gave her a beautiful drawing so that she could practice painting it and then I asked her to show me her finished work of hers.
Your father Amilcare thanked me so much. He was a good man himself and I wrote to him from time to time to keep him updated on his daughter’s progress.
The letters I wrote to him no longer exist, but there are a couple of replies that Amilcare sent me.
“Your most loving letters are much dearer to me than those written by our Most Serene King”, Hamilcare wrote to me in a letter dated May 15, 1558.
There is another precious testimony of my desire to help, advise and encourage the talented Sofonisba Anguissola to do even better.
My beloved Tommaso de’ Cavalieri, forced to give my drawing of Cleopatra to Cosimo I with his heart in a vice, wrote to him that he would also send him a work by a gentle woman from Cremona, Sofonisba Anguissola, at the time already at the court of the Queen of Spain.
Tommaso was sure that the duke would have greatly appreciated that work by the young woman.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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