Un libro per Natale: gli imperdibili
Natale è alle porte. Ormai manca davvero poco e se siete indietro con la scelta dei regali oppure desiderate mettere sotto l’albero qualcosa per voi di veramente interessante, ho alcune idee letterarie da proporvi.
Come avrete intuito sono un appassionato di libri, soprattutto di quelli a tema artistico. Fra gli ultimi usciti ce ne sono molti che hanno suscitato la mia attenzione e ve li elenco a seguire.
Meraviglia senza tempo. Pittura su pietra a Roma tra Cinquecento e Seicento
“Meraviglia senza tempo. Pittura su pietra a Roma tra Cinquecento e Seicento” è il catalogo della mostra attualmente in corso a Galleria Borghese a Roma che propone straordinari dipinti su pietra e non solo.
Dopo il disastro che si lasciò dietro le spalle il terribile Sacco di Roma, Sebastiano del Piombo cominciò a pensare di dipingere le sue opere su supporti più resistenti nel tentativo di rendere quei capolavori meno vulnerabili.
Facendo un passo indietro nei secoli, riportò in auge la pittura a olio su pietra, avendo la consapevolezza di usare una tecnica assai remota, citata anche negli scritti di Plinio.
Seguendo le sue orme, in quel periodo gli scultori cominciarono a usare marmi colorati mentre i pittori dipinsero su pietra adoperando supporti come la lavagna, il lapislazzuli e la pietra paesina mentre metalli e legni preziosi concorrono alla creazione di oggetti straordinari, come piccoli altari, stipi e orologi, dalle forme architettoniche complesse e adorni di sculturine, rilievi e pittura.
Alcuni di questi oggetti, nei quali pietra e metalli erano impiegati non solo per la durabilità dei materiali, ma per il loro valore e per la loro stupefacente fattura, la cui bellezza stessa dava il senso di trascendere le epoche, saranno parte della mostra, integrandosi con quelli che facevano parte della collezione di Scipione Borghese, oggi ancora in galleria.
Artemisia Gentileschi a Napoli
Artemisia Gentileschi (1593-1654 ca.) è certamente la più celebre pittrice del Seicento ed è uno dei rari nomi ad aver raggiunto, nella storia dell’arte, una fama universale.
Autrice di dipinti di folgorante bellezza, Artemisia è infatti da considerare artista di statura europea: prima donna a guadagnare fama e ammirazione in una professione che allora era quasi unicamente appannaggio maschile.
La sua condizione di donna e la sua vicenda esistenziale, continuano inoltre a sollecitare tutt’oggi questioni decisive, come il ruolo femminile nella società moderna e il suo problematico rapporto con la cultura e il potere.
Nel suo itinerario biografico, dipanatosi attraverso alcuni dei più importanti centri europei (Roma, Firenze, Venezia, Napoli e Londra), Artemisia ha intrecciato una fitta serie di legami con il mondo artistico, letterario e finanche politico delle città in cui risiedette, maturando un’eccezionale consapevolezza della qualità della propria arte e della dignità del proprio status intellettuale.
A Napoli, Artemisia impiantò una bottega fiorente che si avvalse della collaborazione, o semplicemente interagì, con i migliori artisti locali, da Massimo Stanzione a Onofrio Palumbo e Bernardo Cavallino.
Pubblicato in collaborazione con la National Gallery di Londra, Artemisia Gentileschi a Napoli è dedicato al soggiorno napoletano di Artemisia, documentato tra il 1630 e il 1654 (con una parentesi londinese) che costituisce il capitolo conclusivo e più esteso nel tempo della sua vita, rimasto fino a ora poco indagato dagli studiosi e dai critici d’arte. Delle circa cinquanta opere presentate nel volume metà sono di mano di Artemisia, mentre le altre risultano eseguite da pittori a lei strettamente legati, per lo più attivi a Napoli nello stesso arco di tempo. Tra i capolavori, il magnifico Autoritratto come santa Caterina d’Alessandria da Londra, il Trionfo di Galatea da Washington, Santa Caterina d’Alessandria da Stoccolma e Giudittala sua ancella con la testa di Oloferne da Oslo, oltre a due grandi tele dalla cattedrale di Pozzuoli e Sansone e Dalila dalle raccolte di Intesa Sanpaolo.
Il libro Artemisia Gentileschi a Napoli lo trovate QUA.
Amarsi. Seduzione e desiderio nel Rinascimento
Sguardi di dame, occhi di mercante: un libro-palcoscenico, in cui gli attori s’incrociano, s’attraggono, si desiderano, si amano. Nell’Italia del Quattro e Cinquecento va in scena il gioco della seduzione che viene raccontato magistralmente nel volume Amarsi. Seduzione e desiderio nel Rinascimento a cura di Giulio Busi e Silvana Greco
Palazzi, piazze, alcove vibrano di un nuovo modo di amarsi e di concepire il desiderio. Le ninfe avvenenti di Botticelli, le opulente e discinte matrone di Tiziano, gli dèi lussuriosi, come il possente Marte che, pur vincitore di mille battaglie, soccombe alla bellezza di Venere, e poi gli intrighi erotici dei gentiluomini e delle dame di corte, tutto ci parla di un’epoca sfarzosa, colma di lusinghe.
Poemi, incartamenti processuali, cronache cittadine, dipinti e lettere d’amore usano il linguaggio della bellezza. Ma accanto al bello, il Rinascimento scopre l’emozione, la vicinanza dei corpi, persino la loro imperfezione.
Come amano le nobildonne? E per i borghesi, per i popolani, quali sono le regole dell’attrazione? Scopriremo i legami leciti e le passioni clandestine, l’amore che punta al potere e il potere che seduce e trasforma.
Nelle relazioni fra donne e uomini, in quelle omoerotiche, tra ceti diversi, la rivoluzione amorosa del Rinascimento cambia per sempre la società.
Il libro Amarsi. Seduzione e desiderio nel Rinascimento lo trovate QUA.
Bernini. Catalogo delle sculture
Un altro libro straordinario uscito in questo 2022 è “Bernini, catalogo delle sculture“ a cura di Maria Grazia Bernardini corredato dalle splendide fotografie di Massimo Listri.
Artista sommo, geniale e poliedrico, uno dei massimi protagonisti dell’arte italiana ed europea del Seicento, profondo rinnovatore della scultura.
Questo volume è il catalogo aggiornato delle sculture di Gian Lorenzo Bernini, che dà conto delle importantissime scoperte degli ultimi decenni, delle acquisizioni archivistiche e dei nuovi campi di indagini che hanno portato a una profonda revisione della sua arte.

Bronzi di Riace
I Bronzi di Riace, due tra le pochissime statue originali in bronzo sopravvissute dall’antichità a oggi e conservate presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, e dedicato questo intenso volume.
La pubblicazione nasce in occasione delle celebrazioni per il cinquantenario della scoperta, e vede la ricerca fotografica di Luigi Spina dialogare con i contenuti testuali curati da Carmelo Malacrino.
Il fotografo Spina propone una comparazione diretta delle due sculture, denominate A e B, mettendo in luce la lettura corporea dei soggetti nonché la tridimensionalità dei loro corpi bronzei, spesso celata dalla bidimensionalità delle immagini fotografiche.
Carmelo Malacrino analizza i celebri capolavori del V secolo a.C. sotto il duplice aspetto dell’opera d’arte antica e del loro significato nella cultura contemporanea. Viene ripercorsa la vicenda dei Bronzi a partire dalla loro scoperta nell’agosto del 1972, approfondendo le circostanze del recupero, i restauri, le esposizioni, nonché l’impatto sul pubblico a livello nazionale e internazionale.
Non meno importanza viene data alla rilettura delle due statue partendo da una loro contestualizzazione in seno all’arte greca, alle questioni stilistiche ad essa relative, e alla riflessione intorno alle pratiche e ai saperi delle botteghe statuarie classiche. Questa pubblicazione sorprenderà gli amanti della statuaria classica, gli appassionati di archeologia e tutti coloro che non si accontentano di uno sguardo fugace quando ammirano un’opera d’arte.
Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezionisti, filantropi
Pubblicato da Skira a corredo dell’esposizione milanese, il libro Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezionisti, filantropi è incentrato sulla gloriosa dinastia dei Medici nella Firenze rinascimentale, sulla figura di Vincenzo Giustianiani nella Roma del Seicento, su Ambrogio Uboldo ed Enrico Mylius nella Milano dell’Ottocento, sulla famiglia Torlonia a Roma tra Sette e Ottocento e, infine, sull’esempio di Raffaele Mattioli nel Novecento.
Lavori eccelsi di maestri quali io, Caravaggio, Veronese, Bronzino, Verrocchio, Anton van Dyck, Bertel Thorvaldsen, Francesco Hayez, concesse in prestito da prestigiose istituzioni museali, poiché nel tempo gran parte delle opere raccolte dai banchieri è confluita, attraverso diversi percorsi, in musei e collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Il libro lo trovate QUA.
L’ultimo Michelangelo. Dal Giudizio Universale alla Cappella Paolina
Antonio Forcellino, il noto restauratore e studioso dell’arte rinascimentale, dopo la quadrilogia di romanzi storici dal titolo Il Secolo dei Giganti, torna a scrivere un saggio: L’ultimo Michelangelo. Dal Giudizio Universale alla Cappella Paolina, pubblicato da Editori Laterza.
L’autore affonda le mani in una parte della mia vita non così nota al grande pubblico, quella che ebbe inizio nel momento in cui la mia profonda fede cominciò ad avvicinarsi ai princìpi discussi dagli Spirituali.
Quella fase coincide con il periodo in cui stavo lavorando al Giudizio Universale e va ben oltre la mia morte. Continuerà dopo quel fatidico 18 di febbraio del 1564 con un’opera di censura che riguarderà il Giudizio Universale, i miei ultimi affreschi della Cappella Paolina e uno stravolgimento del significato della Tomba di Giulio II a opera del Vasari con la seconda edizione delle Vite.
Pagina dopo pagina Forcellino ci porta direttamente in quello stretto rapporto che avevo instaurato con il gruppo degli Spirituali, che faceva tremare il terreno sotto ai piedi al terribile cardinale Carafa mentre ambiva al papato.
Io, Canova. Genio europeo
Acclamato dai contemporanei come il nuovo Fidia, colui che aveva riportato la scultura a quelle vette sublimi che si riteneva spettassero solo alla statuaria classica, Antonio Canova ebbe l’ambizione e il genio di imporsi sulla scena internazionale quale “antico scultore vivente”, segnando indelebilmente il gusto dell’epoca in cui visse e operò.
Il libro Io Canova, Genio europeo ripercorre le tappe di un viaggio ideale sulle orme del grande artista. Un viaggio nel tempo e nello spazio che dal atelier attraversa le principali corti d’Europa, alla scoperta degli episodi e degli incontri con i personaggi che determinarono il corso della sua vita e della storia europea.
Nerone, la Rinascita di Roma e il tramonto di un imperatore
Cos’è successo dopo che le fiamme sono state placate e come gestì la situazione l’ultimo imperatore della dinastia giulio-claudia per i quattro anni che precedettero la sua morte?
Il libro “Nerone, la Rinascita di Roma e il tramonto di un imperatore” riprende il racconto lì dove era rimasto nel precedente volume dedicato all’incendio di Roma.
Ma chi era davvero Nerone, uno dei personaggi più discussi della storia? Alberto Angela, coadiuvato da un team di esperti, ricostruisce i tratti caratteriali e le inclinazioni dell’uomo oltre che dell’imperatore.
Un volume assai interessante che consente di capire come fu riedificata e ristrutturata Roma dopo il devastante incendio che divorò Roma. Il libro lo trovate qua
Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna
Il libro Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna è dedicato alla stagione del Rinascimento a Bologna, indaga lo sviluppo dell’arte in città dall’epoca dei Bentivoglio, a partire dagli anni settanta del Quattrocento, sino all’incoronazione di Carlo V nel 1530.
Evento cruciale di questo periodo è l’arrivo di Giulio II, il “papa guerriero”, grande protagonista dell’epoca cui si devono le straordinarie commissioni artistiche del nuovo secolo, a cominciare dalle stanze Vaticane e dalla cappella Sistina.
Giulio II entrando a Bologna nel 1506, la strappò al governo dei Bentivoglio. La riconquista della città da parte della Chiesa determinò una forte discontinuità nella tradizione artistica locale, con l’arretramento dei pittori di corte dei Bentivoglio che erano stati protagonisti nei decenni precedenti e l’arrivo di Michelangelo, Bramante e, in un secondo momento, di Raffaello ad affermare un nuovo linguaggio in linea con la politica di promozione artistica romana.
Emblematico di questo contesto è il celebre Ritratto di Giulio II (Londra, The National Gallery) di Raffaello, uno dei vertici della ritrattistica rinascimentale, qui analizzato insieme a una nutrita selezione di capolavori che offrono, insieme ai saggi critici, un quadro completo di questa straordinaria stagione.
Le «invenzioni di tante opere». Domenico Fontana e i suoi cantieri
Il volume Le «invenzioni di tante opere». Domenico Fontana e i suoi cantieri indaga l’opera dell’architetto Domenico Fontana (Melide, 1543-Napoli, 1607), puntando l’attenzione sui suoi cantieri, caratterizzati dal dialogo tra artisti e maestranze che collaborano alla realizzazione delle fabbriche da lui progettate e dirette.
Nei cantieri di committenza papale e reale (a Roma, palazzo Lateranense, la Scala Santa, l’obelisco Vaticano in piazza San Pietro e il palazzo Apostolico ecc.; a Napoli, il palazzo Reale, a Salerno e Amalfi, le cripte delle cattedrali, ecc.) al lavoro di muratori, vetrai, stagnai e fabbri si sovrappone l’opera delle botteghe artistiche di pittori, scultori, bronzisti, stuccatori, indoratori, incisori: di questa straordinaria coralità, che unisce le più diverse competenze, il volume offre un’approfondita e sfaccettata disamina.

Dagli esordi romani di Domenico Fontana e dell’impresa familiare, dalla sua affermazione durante il pontificato di Sisto V (1585-1590) e all’opera compiuta a Napoli per Filippo III (1598-1621), re di Spagna, e i viceré suoi rappresentanti, una lettura in parallelo delle opere romane e di quelle napoletane, mai prima svolta in questi termini lascia emergere con evidenza la complessità e la modernità che caratterizza i cantieri del Fontana sia in termini di risorse (economiche, materiali, umane) sia di competenze professionali.
I saggi dipanano il complesso intreccio che si crea tra architettura e decorazione, tanto a livello di progetto, quanto nel processo di messa in opera, aggiornando e arricchendo le conoscenze sull’architetto.
Il volume Le «invenzioni di tante opere». Domenico Fontana e i suoi cantieri lo trovate QUA.

Van Gogh. Capolavori dal Kröller-Müller Museum
Il volume Van Gogh. Capolavori dal Kröller-Müller Museum documenta l’intero percorso del pittore olandese a partire dall’appassionato rapporto con gli scuri paesaggi della prima giovinezza, quando si dedica allo studio sacrale del lavoro della terra. Figure che agiscono in una severa quotidianità sono esempi di un intenso rapporto con la verità del mondo di Van Gogh.
La grandezza dell’artista si rivela nell’espressività dei volti, negli atteggiamenti dei corpi, nella fatica intesa come ineluttabile destino.
Il soggiorno parigino apre a un’appassionata ricerca del colore, alla conquista di un linguaggio più immediato e cromaticamente vibrante. Van Gogh scopre la forza del colore impressionista, si emoziona di fronte alle soluzioni scientifiche del divisionismo di Seurat. L‘immersione nella luce e nel calore del sud genera aperture ancora maggiori verso eccessi cromatici e voluttà di penetrazione dell’elemento naturale.
Negli ultimi anni torna la figura del seminatore, solenne nell’epico gesto, anche se presto interviene un espandersi esistenziale dell’ombra. Il giardino dell’ospedale di Saint-Rémy assume l’aspetto di un intricato tumulto, mentre lo scoscendimento di un burrone sembra inghiottire ogni speranza e la rappresentazione di un vecchio diviene immagine di una disperazione fatale.
Per il momento termino qua le proposte letterarie a tema artistico da regalare e regalarsi in occasione di queste festività natalizie. Se volete scoprire le recensioni complete di altri libri che che mi sono piaciuti nel corso di quest’anno, le trovate QUA.
A proposito, ho una wish list su Amazon assai corposa. Se desiderate dargli un’occhiata e magari farmi un regalo di Natale acquistando uno dei volumi annotati, la trovate cliccando QUA.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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