L’Inferno su Roma di Alberto Angela: la recensione
Eccomi qua a parlarvi del secondo libro di Alberto Angela della trilogia di Nerone: L’inferno su Roma. Il grande incendio che distrusse la città di Nerone.
Pagina dopo pagina, Alberto Angela ci porta direttamente dentro quell’incubo divenuto realtà in pochi minuti. Nella Roma del tempo erano presenti materiali infiammabili ovunque: case di legno addossate le une alle altre, graticci, orci pieni d’olio, depositi di grano e tessuti costantemente a rischio incendio soprattutto in orario notturno quando nelle case non mancavano mai le lampade per rischiarare un po’ quell’aria densa e scura.
Nel caldo luglio del 64 d.C. a Roma ha inizio quello che sembra uno dei tanti piccoli incendi che quasi ogni giorno mettono a dura prova i vigiles, o come diremo noi, i vigili del fuoco.
Dal soppalco di un magazzino che si trova al di sotto delle arcate del Circo Massimo, una lucerna caduta accidentalmente inizia a far bruciare ciò che trova attorno. Questo è quanto si immagina Angela anche se l’innesco potrebbe essere stato causato da eventualità diverse.
Fatto sta che le fiamme non subito domate iniziano a propagarsi rapidissimamente e per nove giorni divorano un’intera città. Una catastrofe che cambierà per sempre l’aspetto della città eterna.
Le fiamme fagocitano come un mostro tutto quello che incontrano sul cammino e come un mostro diventano sempre più vigorose quando trovano ossigeno e nuovi materiali con cui nutrire la sua incontenibile fame.
In pochi minuti l’aria diventa irrespirabile, piena di fumi tossici che tolgono il fiato a chi prova a spegnere con quello che ha a disposizione quel divampare che terrorizza.
Cosa c’entra l’imperatore Nerone con questo devastante incendio?
Non è credibile che sia stato lui a mettere a ferro e fuoco la città. Alberto Angela in questo dettagliato volume, scritto sulla base di fonti storiche e facendo riferimento all’esperienza pluriennale dei vigili del fuoco, smonta una ad una le accuse che vedrebbero implicato il potente e controverso imperatore in questa dolorosa vicenda.
Fino al momento nessuno ha ricostruito in modo così minuzioso e curato l’incendio di Roma, dal principio alla fine. Ci sono fonti antiche come gli scritti di Tacito, Svetonio e Cassio Didone che permettono di comprendere cosa sia successo ma fra i tre testi ci sono importanti discrepanze.
Svetonio e Cassio Didone ancora non erano nati quando il fuoco divorò la città e hanno scritto basandosi su racconti che hanno avuto modo di ascoltare, tramandati di bocca in bocca. Tacito al tempo era un bambino e forse ha scritto in parte basandosi sui propri ricordi e in parte narrando testimonianze dirette altrui.
Questi testi sono racconti sommari che non descrivono cosa accadde in tutte quelle nove giornate che pareva non avessero mai fine.
Per ricostruire l’accaduto, Alberto Angela si è basato non solo sulle fonti storiche ma anche sui dati ricavati da archeologi, storici e sulle nuove scoperte fatte da studiosi che hanno analizzato i siti coinvolti nell’incendio.
Ha raccolto le testimonianze dei vigili del fuoco di adesso per capire la propagazione delle fiamme nei caotici quartieri della Roma di allora e ha cercato di comprendere assieme ai meteorologi quali fossero le condizioni atmosferiche in quel caldo luglio.
L’inferno su Roma è il libro sull’incendio della città che mancava. Fa chiarezza sulla vicenda e consente di capire le dinamiche che impedirono ai vigiles di placare la furia del fuoco in una Roma fortemente condizionata dal problema dell’abusivismo e dalle sue costruzioni addossate le une alle altre quasi sempre di legno.
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Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti per il momento vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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