I miei studi degli affreschi di Masaccio
Quando andavo a bottega dai fratelli Ghirlandaio, avevo l’abitudine di studiare dal vero gli affreschi dei grandi maestri. D’altro canto come si fa a imparare se non osservando e cercando di riprodurre quello che i grandi del passato ci hanno tramandato?
Quelli che vi propongo oggi sono proprio due studi che realizzai in quel periodo, osservando gli affreschi di Masaccio nella Cappella Brancacci e quelli che sempre lui realizzò per una lunetta oggi andata perduta.
Il primo disegno riguarda lo studio di San Pietro, eseguito con due diversi inchiostri bruni che al momento appartiene alle collezioni della Graphische Sammlung di Monaco.
Sullo stesso foglio sono presenti anche due studi di braccia, eseguiti con la sanguigna. Il tratteggio che caratterizza la figura e rende bene l’idea del panneggio è assai più intenso di quello che era solito realizzare il Ghirlandaio per i suoi studi.
Se confrontate il San Pietro affrescato da Masaccio e il disegno mio alcune differenze ci sono. Nel disegno il protagonista ha una posa che pare più dinamica e la testa non ha le stesse sembianze di quella del Masaccio.
Disegnò molti mesi nel Carmine alle pitture di Masaccio, dove con tanto giuditio quelle opere ritraeva che ne stupivano gli artefici e gli altri uomini, in maniera che gli cresceva l’invidia insieme al nome.
Il Vasari nella seconda edizione delle Vite
Il secondo disegno che vi propongo, appartenente all’Albertina di Vienna, è ancora una volta una copia da Masaccio ma non dei suoi lavori della Cappella Brancacci.
Si tratta di un gruppo di persone che il maestro aveva affrescato nella Sagra del Carmine, al di sopra di una lunetta del chiostro dell’omonima chiesa.
Questo affresco era stato eseguito da Masaccio poco prima o nello stesso momento della Cappella Brancacci, fra il 1425 e il 1426. Fu però distrutto durante il rifacimento del chiostro nei primi anni del Seicento.
Per tale ragione non è purtroppo possibile confrontare l’originale del Masaccio con i miei studi.
Entrambi gli studi che vi ho proposto li realizzai nel periodo compreso fra il 1488 e il 1490.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
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