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Ecco perché m’han chiamato Michelangelo

Vi siete mai domandati perché m’han chiamato proprio Michelangelo? Sedetevi comodi che questa storia ve la voglio raccontare perbenino dall’inizio alla fine.

Era una scelta piuttosto insolita nella Firenze di fine Quattrocento eppure i miei genitori, dopo aver messo al mondo il primogenito Leonardo, vollero darmi questo nome.

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Il mi babbo Lodovico era in quel di Firenze quando lo nominarono podestà di Chiusi e Caprese. Avrebbe dovuto iniziare a ricoprire quel ruolo dal primo d’ottobre del 1474 così fece fagotto e, insieme alla mi’ mamma, partì a cavallo per raggiungere la sede podestarile.

Il mi fratellino di un paio d’anni probabilmente non c’era: i neonati delle famiglie facoltose al tempo venivano dati a balia. La mia di famiglie facoltosa non lo era per nulla ma in casa ci tenevano a far bella figura e soprattutto a mantenere le apparenze.

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C’ero già anch’io in quel viaggio, dentro la pancia della mi mamma Francesca. Il cavallo che la portava in groppa inciampò e lei cadde rovinosamente a terra. Era il 29 settembre del 1474, giorno di San Michele Arcangelo. Quel fattaccio portò non poche preoccupazioni: sarei sopravvissuto a quell’evento? E se fossi sopravvissuto, sarei nato senza problemi gravi?

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La gravidanza proseguì e finalmente il 6 marzo del 1475 ( 1475 secondo l’anno fiorentino) venni al mondo. Per fortuna mia e la gioia dei miei genitori, quella caduta accidentale non aveva avuto alcuna conseguenza. Così, il mi babbo e la mi mamma mi chiamarono Michelangelo, in onore a quell’arcangelo che m’aveva tenuto stretto stretto mentre cavallo inciampava.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi racconti

That’s why they called me Michelangelo

Have you ever wondered why Michelangelo actually called me? Sit back and I want to tell you this story in a decent way from start to finish.

It was a rather unusual choice in Florence at the end of the fifteenth century and yet my parents, after having given birth to their first-born Leonardo, wanted to give me this name.

My father Lodovico was in Florence when he was appointed podestà of Chiusi and Caprese. He should have started to fill that role from the first of October 1474 so he packed up and, together with my mother, set off on horseback to reach the mayor seat.

My little brother of a couple of years was probably not there: the newborns of wealthy families at the time were given to nurse. My wealthy family was not at all but at home they wanted to make a good impression and above all to keep up appearances.

I was already there on that trip, inside my mother Francesca’s belly. The horse that carried her on her back stumbled and she fell tumbling to the ground. It was September 29, 1474, the day of St. Michael the Archangel. That crime led to many worries: would I have survived that event? And if I had survived, would I have been born without serious problems?

The pregnancy continued and finally on March 6, 1475 (1475 according to the Florentine year) I was born into the world. Fortunately for me and my parents’ joy, that accidental fall had had no consequence. So, my father and my mother called me Michelangelo, in honor of that archangel who had held me tight while the horse stumbled.

Always yours Michelangelo Buonarroti and his stories

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