L’arte della poesia
“Messer Giorgio, io vi mando dua sonecti; e benché sien cosa scioca, il fo perché veggiate dov’io tengo i mie pensieri…” così scrissi al mio carissimo amico in una lettera assieme a due sonetti.
Chissà se da vivo avrei mai pubblicato quei miei versi, così introspettivi e che mi mettevano nudo dinnanzi al mondo. Qualsiasi forma d’arte priva di ogni difesa chi la fa. Ti fa raccontare quello che sei, né più ne meno: ti ritrovi disarmato davanti a chi la guarda, ascolta, legge, decanta…
I miei versi erano parecchio apprezzati anche ai miei tempi e chi ci fu anche chi, dopo essere riuscito a ottenere qualche sonetto, ci compose sopra dei madrigali. Sapete, amavo anche la musica. Mi ricordo come se fosse oggi quando a Palazzo Medici Riccardi, ovvero a casa di Lorenzo il Magnifico, ci si sedeva tutti attorno al Cardiere per ascoltarlo cantare mentre s’accompagnava con la sua lira.

Il libro
Se i miei versi vi appassionano e volete avere la raccolta completa sempre a portata di mano a un costo parecchio accessibile, vi consiglio il libro che vedete a seguire, edito dalla Bur. Lo trovate QUA.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti con i suoi racconto quotidiani, chiuso come voi in casa senza poter mettere in naso fuori. Vi abbraccio tutti a distanza.
