È Michelangelo mania
In questo periodo non si fa altro che parlare di me e dei miei lavori. C’è una forte attenzione su tutto quello che mi riguarda da vicino e un po’ ovunque vengono organizzate mostre, creati eventi, spettacoli teatrali, girati film e raccontate storie che hanno a che fare con la vita mia. Pensate un po’: dalla mostra a Tokio a quella ultima aperta al Metropolitan di New York passando per Palazzo Strozzi, dalla nuova produzione Sky al film ancora in fase di riprese di Konchalovsky, da Sgarbi che mi racconta in teatro (ancora non l’ho visto e non posso dirvi se sia un prodotto ben confezionato o meno) allo spettacolo innovativo che verrà messo in scena a partire dal prossimo anno a Roma.
Tutto questo rumore attorno alla mia figura mi fa certo piacere e crea un turbinio di emozioni che quasi mi fa girar la testa. Così, fra una partita a carte e un fiasco di Trebbiano bevuto in due ( tanto la colpa è di Galileo…un ci va mia di scartino quello lì) qualche domanda me la son fatta. Tutto questo clamore scoppiato all’improvviso altrettanto all’improvviso è destinato a scomparire. Rimarrà qualche lavoro ben fatto e qualche pacchianata di troppo, libri scritti perbene e altri scritti per sentito dire, mostre memorabili ed esposizioni che potevano essere risparmiate al pubblico che continua a volermi bene.
Non vorrei che dopo un anno o due passassi già nel dimenticatoio e chi s’è visto s’è visto. A questa Michelangelo mania un po’ mi ci sto abituando anch’io tant’è che vado in giro a petto gonfiato come un pettirosso sulla neve. Cari miei, le mode d’altro canto funzionano così: quando qualcosa vende bene son tutti pronti a cavalcare l’onda che puntualmente abbandoneranno non appena intuiranno un declino nell’interesse del pubblico.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi discorsi