Donazione delle cave di Seravezza sì ma coercitiva
Tanto si è detto e discusso sulla donazione delle cave presenti sul territorio di Seravezza a Papa Leone X che ancora oggi circolano leggende a dir poco imbarazzanti sulla questione.
Quella donazione lì però mica fu volontaria. Vi pare che un gruppo di persone si metta d’accordo per regalare la parte forse più redditizia del proprio territorio a un pontefice senza riceverne in cambio alcun beneficio? Qualche dubbio viene no?
Infatti mica andarono così le cose. Quella fu una donazione finta, obbligata da papa Leone X de’ Medici, dall’Opera di Santa Maria del Fiore e dalla fortissima corporazione dell’Arte della Lana.
Vi spiego qualche dettaglio in più altrimenti detta così la questione rimane assai difficile da comprendere.
Con il Lodo sottoscritto il 29 settembre 1513, Papa Leone X de’ Medici sancì il passaggio di “Pietrasanta, Motrone e loro pertinenze” dal dominio lucchese a quello fiorentino.
Di conseguenza anche le cave presenti sul territorio sotto la giurisdizione di Pietrasanta e Seravezza, passano sotto la proprietà di Firenze, con un atto scritto dai donanti ma di fatto redatto dai riceventi del regalo.

Il 14 maggio del 1515 venne inviata a Vieri de’ Medici, capitano e commissario di Pietrasanta, una lettera dall’Arte della Lana e dall’Opera del Duomo. In questa carta venne messa nero su bianco l’intenzione di avvalersi dell’uso dei marmi di Pietrasanta. Nella lettera vennero fornite istruzioni precise e dettagliate per far predisporre dalle comunità locali presenti sul territorio di Seravezza (Fabbiano, Azzano, Giustagnana, Minazzana e Basati) un atto formale e definitivo di donazione.
L’atto formale fu redatto e sottoscritto sotto giuramento dalle persone più influenti dei cinque paesi o che comunque avevano delle strette relazioni con i possedimenti in questione e con le cave.
Una volta arrivato a Firenze, l’atto così come era stato scritto, non piacque ai riceventi del dono. Ancora una volta gli interessati richiesero l’intercessione di Vieri de’ Medici affinché fossero inserite nell’atto tutte le clausole pretese dall’Opera dal Duomo, punto per punto.
Le comunità quindi ancora una volta si riunirono per scrivere il nuovo atto di donazione: quello definitivo che venne accettato dai riceventi del graditissimo dono che proprio un dono spontaneo e fatto a cuor leggero non fu.
L’atto attualmente è conservato presso l’archivio di Stato di Massa. Fra i nomi degli ufficiali firmatari vengono menzionati
- Luca Tonini Ufficiale di Giustagnana
- Giovanni di Domenico di M.Andrea Ufficiale di Minazzana
- Matteo Vincenti Ufficiale di Basati
- Manuello Ufficiale di Azzano
- Filppo Tonini Lorenzi Ufficiale di Fabbiano
- Giovanni Antonio Petri Sindaco del detto Comune (Seravezza)
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti con i suoi quasi quotidiani racconti. Nella foto a seguire potete vedere sullo sfondo il Monte Altissimo con le sue cave e la cava Cappella sotto il paese di Fabbiano (frazione del comune di Seravezza, provincia di Lucca).







