Da qualcuno considerato superbo, da altri bizzarro
In quanti modi m’hanno definito in tutti questi secoli? Strambo, matto, arrogante, presuntuoso, solitario e c’è anche qualche studioso che s’è messo a scartabellare di recente per capire se fossi autistico o comunque avessi qualche disturbo comportamentale simile. Ebbene, credo che il Condivi abbia centrato il punto più di qualsiasi altro molti anni fa, quando ancora ero in vita…sentite qua cosa scrisse di me:
“Fin da giovane Michelangelo si dedicò non solo alla pittura e alla scultura, ma anche a tutto quanto era connesso con quelle arti, e si applicò tanto che per parecchio tempo si isolò dal consorzio umano, frequentando solo pochissimi amici. Così fu ritenuto da qualcuno superbo, da altri bizzarro e stravagante ma non era né questo né quello.
L’amore per la bellezza e l’esercizio delle arti lo resero solitario, così che le compagnie spensierate non solo non lo divertivano, ma gli recavano fastidio, perché lo distraevano dalla meditazione. Come Scipione, anche lui non era mai meno solo che quando era solo. Però ha coltivato l’amicizia di quanti, con il loro spirito e la loro intelligenza, avevano da insegnargli qualcosa.”
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti