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San Casciano dei Bagni, scoperto un centro medico del III secolo a.C.

Un’importante scoperta archeologica in Toscana sta riscrivendo la storia della medicina antica. Gli scavi condotti al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, indicano la presenza di un centro medico organizzato attivo tra il III e il II secolo a.C., collegato al celebre santuario termale già noto per il ritrovamento di straordinari bronzi votivi.

I nuovi dati provengono dalla campagna di scavi 2025, presentata ufficialmente al Teatro dei Georgofili Accalorati, e suggeriscono che accanto alla vasca sacra potesse operare una scuola di medicina antica, rendendo il sito assimilabile a un ospedale dell’età ellenistica.

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Dal santuario termale alla cura del corpo

San Casciano dei Bagni è diventato negli ultimi anni uno dei siti archeologici più rilevanti a livello internazionale. Se in passato il luogo era interpretato esclusivamente come spazio sacro legato alla guarigione rituale, oggi emerge una funzione più articolata.

Secondo Jacopo Tabolli, docente dell’Università per Stranieri di Siena e direttore scientifico del progetto, il santuario ospitava un sistema complesso in cui pratica terapeutica, osservazione clinica e dimensione religiosa convivevano. Le offerte in bronzo venivano deposte nelle acque sacre, mentre all’esterno del tempio erano collocate terrecotte anatomiche di eccezionale qualità.

Il poliviscerale in terracotta: un reperto unico

Tra i materiali più significativi figura un poliviscerale in terracotta, una rappresentazione dettagliata degli organi interni umani. Il livello di precisione – che include polmoni, colecisti, surreni e trachea – è tale da essere stato definito dagli studiosi paragonabile a un’autopsia.

Si tratta di un reperto senza confronti nel mondo antico, che indica la presenza di conoscenze anatomiche avanzate e rafforza l’ipotesi di un ambiente dedicato allo studio e all’insegnamento della medicina tra il III e il II secolo a.C.

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Teste in terracotta e patologie antiche

Gli scavi hanno restituito anche teste votive in terracotta caratterizzate da deformazioni facciali e anomalie morfologiche. Alcune di esse mostrano tratti compatibili con patologie specifiche, tra cui la cosiddetta sindrome del terzo orecchio.

Per l’interpretazione dei reperti è in corso una collaborazione con anatomo-patologi dell’Università La Sapienza di Roma, con l’obiettivo di comprendere se queste rappresentazioni fossero legate a casi clinici reali osservati nel santuario.

Un sito unico nel Mediterraneo

Il quadro complessivo conferma San Casciano dei Bagni come un unicum nel panorama archeologico mediterraneo: un luogo in cui la cura del corpo, la ricerca scientifica e il culto religioso erano strettamente interconnessi.

La sindaca Agnese Carletti ha definito il progetto «un modello culturale per lo sviluppo del territorio», sottolineando l’importanza delle scoperte per la ricerca archeologica, la valorizzazione culturale e il turismo in Toscana.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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San Casciano dei Bagni: A 3rd-Century BC Medical Center Discovered

An important archaeological discovery in Tuscany is rewriting the history of ancient medicine. Excavations conducted at the Bagno Grande baths in San Casciano dei Bagni, in the province of Siena, indicate the presence of an organized medical center active between the 3rd and 2nd centuries BC, connected to the famous thermal sanctuary already known for the discovery of extraordinary votive bronzes.

The new data come from the 2025 excavation campaign, officially presented at the Teatro dei Georgofili Accalorati, and suggest that an ancient medical school may have operated next to the sacred pool, making the site similar to a Hellenistic hospital.

From thermal sanctuary to body care

In recent years, San Casciano dei Bagni has become one of the most important archaeological sites internationally. While in the past the site was interpreted exclusively as a sacred space linked to ritual healing, today a more complex function emerges.

According to Jacopo Tabolli, professor at the University for Foreigners of Siena and scientific director of the project, the sanctuary housed a complex system in which therapeutic practice, clinical observation, and religious dimension coexisted. Bronze offerings were placed in the sacred waters, while anatomical terracottas of exceptional quality were placed outside the temple.

The terracotta polyvisceral: a unique find

Among the most significant finds is a terracotta polyvisceral, a detailed representation of the human internal organs. The level of precision—which includes the lungs, gallbladder, adrenal glands, and trachea—is such that scholars have described it as comparable to an autopsy.

This is an unparalleled find in the ancient world, indicating the presence of advanced anatomical knowledge and strengthening the hypothesis of a setting dedicated to the study and teaching of medicine between the 3rd and 2nd centuries BC.

Terracotta Heads and Ancient Pathologies

The excavations also uncovered terracotta votive heads characterized by facial deformations and morphological anomalies. Some of them display features consistent with specific pathologies, including so-called third ear syndrome.

A collaboration with pathologists from Sapienza University of Rome is underway to interpret the finds, with the aim of understanding whether these representations were linked to actual clinical cases observed at the sanctuary.

A Unique Site in the Mediterranean

The overall picture confirms San Casciano dei Bagni as unique in the Mediterranean archaeological landscape: a place where body care, scientific research, and religious worship were closely intertwined.

Mayor Agnese Carletti called the project “a cultural model for the development of the region,” emphasizing the importance of the discoveries for archaeological research, cultural promotion, and tourism in Tuscany.

For now, yours truly, Michelangelo Buonarroti bids farewell and says hello to future posts and social media.

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