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La Scultura del giorno: Aristotele e Omero del Finelli

La scultura del giorno che vi propongo oggi in realtà sono due: i busti di Aristotele e di Omero scolpiti da Giuliano Finelli tra il 1635 e il 1645 circa.

L’artista era nato a Carrara nel 1602 e aveva iniziato l’apprendistato con lo zio scalpellino, apprendendo fino a che punto potesse spingersi con la lavorazione del marmo.

Si trasferì poi a Napoli, dove si formò con lo scultore Michelangelo Naccherino prima di arrivare a Roma nel 1622 dove divenne l’allievo prediletto di Gian Lorenzo Bernini.

Da Bernini ereditò il virtuosismo tecnico, la sensibilità per il movimento e l’espressività che caratterizzarono successivamente tutta la sua produzione.

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Noto per aver scolpito il raffinato busto di Maria Barberini Dugioli ricco di dettagli e raffinati merletti, Finelli fu una figura di transizione tra il classicismo e il barocco, riuscendo a coniugare le istanze di entrambe le correnti artistiche.

La coppia di busti in marmo in questione, sono indubbiamente uno splendido esempio del virtuosismo del Finelli.

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Finelli lavorò assieme a Bernini nella realizzazione di Apollo e Dafne occupandosi delle radici che spuntano dalle dita dei piedi di Dafne e delle foglie fra i capelli e sulle mani.

Finelli continuò a lavorare con Bernini fino al 1629, quando si affermò come scultore indipendente, avviando una carriera autonoma.

Le teste di Aristotele e Omero vennero comprate dal decimo conte di Derby nel 1726 pensando fossero del Bernini e rimasero nelle proprietà dei suoi discendenti fino a non troppo tempo fa.

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A colpire in modo particolare in queste due opere è l’energia che emanano e il realismo dei loro volti.

Sembra quasi che Finelli abbia lasciato intenzionalmente lasciato i segni degli utensili adoperati per modellare i capelli e la barba, per conferire loro un dinamismo sorprendente. La stessa peculiarità si può notare nei capelli dei putti che il Finelli scolpì per decorare la tomba di Ottaviano Ubaldini in Santa Maria sopra Minerva.

Osservate le sopracciglia aggrottate e gli occhi infossati dei due personaggi che suggeriscono a chi osserva la concentrazione dei due.

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I busti di Aristotele e di Omero appartengono a una collezione privata.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Sculpture of the day: Aristotle and Homer by Finelli

The sculpture of the day that I propose today is actually two: the busts of Aristotle and Homer sculpted by Giuliano Finelli between 1635 and 1645 approximately.

The artist was born in Carrara in 1602 and began his apprenticeship with his uncle, a stonemason, learning how far he could go with the working of marble.

He then moved to Naples, where he trained with the sculptor Michelangelo Naccherino, before arriving in Rome in 1622 where he became the favorite student of Gian Lorenzo Bernini: From Bernini he inherited a technical virtuosity and a sensitivity for movement and expressiveness that later characterized all his production.

Known for sculpting the exquisite bust of Maria Barberini Dugioli, rich in detail and refined lace, Finelli was a transitional figure between classicism and baroque, managing to combine the instances of both artistic currents.

The pair of marble busts in question are a splendid example of Finelli’s virtuosity.

Finelli worked alongside Bernini on the creation of Apollo and Daphne, taking care of the roots that sprout from Daphne’s toes and the leaves in her hair and on her hands.

Finelli continued to work with Bernini until 1629, when he established himself as an independent sculptor, starting an independent career.

The heads of Aristotle and Homer were bought by the tenth Earl of Derby in 1726, thought to be by Bernini, and remained in the possession of his descendants until not too long ago.

What is particularly striking in these two works is the energy they emanate and the realism of their faces. It almost seems as if Finelli intentionally left the marks of the tools used to shape his hair and beard, to give them a surprising dynamism. The same peculiarity can be seen in the hair of the cherubs that Finelli sculpted to decorate the tomb of Ottaviano Ubaldini in Santa Maria sopra Minerva.

Observe the furrowed eyebrows and sunken eyes of the two characters that suggest to the observer the concentration of the two.

The busts of Aristotle and Homer belong to a private collection.

For the moment, the ever-your Michelangelo Buonarroti bids you farewell, making an appointment to see you in the next posts and on social media.

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