Il Dipinto del giorno: la Cena in Emmaus di Caravaggio
Il dipinto del giorno che vi propongo oggi è la superba Cena in Emmaus di Caravaggio nella versione custodita alla National Gallery di Londra.
E’ l’opera a olio su tela che commissionò all’artista nel 1601 Ciriaco Mattei per la cifra di 150 scudi, pagati in data 7 gennaio 1602.
Qualche anno dopo, nel 1606, Caravaggio dipinse una seconda versione della Cena in Emmaus, oggi collocata nella Pinacoteca di Brera. Rispetto alla prima però è meno brillante e meno geniale come composizione.

L’opera
Caravaggio dipinse il momento in cui Cleofa e Giacomo Maggiore riconoscono Cristo dopo la Resurrezione. L’episodio narrato nel vangelo di Luca riporta che Cristo si presentò dinanzi ai discepoli come un mendicante e loro lo fecero sedere a tavola.
Nel momento in cu Cristo benedice il pane e il vino alludendo all’ultima cena e quindi all’Eucarestia, viene immediatamente riconosciuto dai discepoli.
Caravaggio dipingendo un Cristo molto giovane, quasi androgino, mostra la promessa della vita eterna.
Cleofa è dipinto in atto di alzarsi dalla sedia e mostra il gomito piegato mentre l’altro discepolo con la conchiglia tipica dei pellegrini sul petto, simbolo di San Giacomo, spalanca le braccia a croce. Proprio in questo gesto Caravaggio volle citare un mio brano di pittura: l’affresco della crocifissione di Aman nella volta della Sistina.
L’oste con il copricapo bianco ha un’espressione che rimane a metà tra l’interdetto e lo stupito. Sembra non capire cosa stia accadendo realmente sotto i suoi occhi.
Il ruolo dello spettatore che Caravaggio lascia allo spettatore non è secondario. E’ come se l’artista lo avesse fatto direttamente sedere alla mensa per assistere in prima persona alla scena.
In quest’opera è straordinaria la resa della luce. La ricerca dell’artista in merito alla rifrazione della stessa rimane inarrivabile.

Perché la Cena in Emmaus oggi è alla National Gallery di Londra?
La Cena in Emmaus commissionata da Ciriaco Mattei passò in eredità al figlio Giovanni Battista e probabilmente fu lui che cedette il capolavoro al cardinale Scipione Borghese dopo che fu nominato cardinale da papa Paolo V, suo zio.
Nell’inventario Borghese l’opera viene citata assieme a una cornice intagliata e dorata. Il marito di Paolina Bonaparte, Camillo Borghese, volle vendere la tela di Caravaggio a monsieur Durand nel 1801. Successivamente entrò nelle proprietà di Georges Venon che la cedette nel 1839 alla National Gallery.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social. © All rights reserved

Painting of the day: The Supper at Emmaus by Caravaggio
The painting of the day that I propose to you today is the superb Supper at Emmaus by Caravaggio in the version kept at the National Gallery in London.
It is the oil on canvas that Ciriaco Mattei commissioned from the artist in 1601 for the sum of 150 scudi, paid on 7 January 1602.
A few years later, in 1606, Caravaggio painted a second version of the Supper at Emmaus, now located in the Pinacoteca di Brera. Compared to the first, however, it is less brilliant and less ingenious in composition.
The work
Caravaggio painted the moment in which Cleophas and James the Greater recognize Christ after the Resurrection. The episode narrated in the Gospel of Luke reports that Christ presented himself before the disciples as a beggar and they made him sit at the table.
At the moment in which Christ blesses the bread and wine, alluding to the Last Supper and therefore to the Eucharist, he is immediately recognized.
Caravaggio, painting a very young, almost androgynous Christ, shows the promise of eternal life.
Cleophas is painted in the act of rising from the chair and shows his elbow bent while the other disciple with the typical pilgrim shell on his chest, symbol of Saint James, opens his arms in a cross. Precisely in this gesture Caravaggio wanted to quote a piece of my painting: the fresco of the crucifixion of Haman in the Sistine vault.
The innkeeper with the white headdress has an expression that remains halfway between perplexed and amazed. He seems not to understand what is really happening before their eyes.
The role of the spectator that Caravaggio leaves to the spectator is not secondary. It is as if the artist had him sit directly at the table to witness the scene firsthand.
In this work the rendering of light is extraordinary. The artist’s research into the refraction of the same remains unsurpassed.
Why is the Supper at Emmaus today at the National Gallery in London?
The Supper at Emmaus commissioned by Ciriaco Mattei was inherited by his son Giovanni Battista and it was probably he who gave the masterpiece to Cardinal Scipione Borghese after he was appointed cardinal by Pope Paul V, his uncle.
In the Borghese inventory the work is mentioned together with a carved and gilded frame. Paolina Bonaparte’s husband, Camillo Borghese, wanted to sell Caravaggio’s canvas to Monsieur Durand in 1801. It subsequently entered the property of Georges Venon who gave it to the National Gallery in 1839.
For the moment, yours truly Michelangelo Buonarroti bids you farewell and invites you to the next posts and on social media. © All rights reserved

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