I disegni del Barocci in mostra a Urbino
Manca sempre meno all’inaugurazione della mostra monografica “Federico Barocci Urbino. L’emozione della pittura moderna” e poco a poco scopriamo assieme cosa ci aspetterà nelle sale di Palazzo Ducale.
Curata da Luigi Gallo, direttore della Galleria delle Marche, e da Anna Maria Ambrosini Massari, docente di storia dell’Arte Moderna all’Università di Urbino, aprirà i battenti al pubblico dal 20 giugno fino al 6 ottobre 2024.
Oltre ai tanti dipinti dell’artista, sarà possibile apprezzare la sua produzione grafica. All’interno della mostra sarà allestita un’intera sezione dedicata ai suoi disegni, messi in sapiente dialogo con le opere pittoriche.
Quando il Barocci passò a miglior vita nel 1621 a Urbino, nel suo studio era custodito un gran numero di disegni: erano migliaia. Nel corso del suo percorso artistico li aveva classificati e suddivisi a seconda delle sue esigenze.
Non erano però solo disegni da lui realizzati ma anche quelli che aveva raccolto di altri artisti come il libro in cui erano custoditi disegni di antichi maestri e un taccuino con i preziosi schizzi di Raffaello.
L’erede del pittore, il nipote Ambrogio Barocci, rifiutò per anni di vendere quel prezioso tesoro o parte di esso a collezionisti e mecenati, seguendo fedelmente le volontà testamentarie dello zio.
Solo alla metà del Seicento Ambrogio Barocci che non aveva avuto figli, cede una parte della collezione al conte Francesco Beni, che li porta a Roma e da dove, nel corso del Settecento e Ottocento, arriveranno alle Raccolte Statali di Berlino.
Un altra parte del nucleo formato da cinquecento disegni e cartoni furono comprati dal cardinale fiorentino Leopoldo de’ Medici che, proprio in quegli anni, stava mettendo assieme i disegni che poi andranno a costituire il Gabinetto dei disegni e Stampe degli Uffizi.
Altri fogli poco a poco furono venduti sul mercato privato per finire nelle maggiori raccolte europee. Solo parte del lascito di Barocci venne acquistato dal suo allievo Antonio Viviani che per via ereditaria proveniva dai conti Viviani di Urbino e da lì, a inizio Novecento, quei disegni giunsero alle raccolte della Galleria Nazionale delle Marche.
La selezione di opere riunite per la prima volta a Urbino comprenderà dunque le teste studiate a pastello, i bozzetti a olio, gli studi di nudo e i cartoni preparatori del Barocci.
Non ci rimane che attendere il giorno d’apertura della mostra per vedere dal vero anche la produzione grafica dell’artista.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Barocci’s drawings on display in Urbino
The inauguration of the monographic exhibition “Federico Barocci Urbino. The emotion of modern painting” and little by little we discover together what awaits us in the rooms of Palazzo Ducale.
Curated by Luigi Gallo, director of the Galleria delle Marche, and Anna Maria Ambrosini Massari, professor of history of modern art at the University of Urbino, it will open its doors to the public from 20 June until 6 October 2024.
In addition to the artist’s many paintings, it will be possible to appreciate his graphic production. Inside the exhibition there will be an entire section dedicated to his drawings, placed in skilful dialogue with the pictorial works.
When Barocci passed away in 1621 in Urbino, a large number of drawings were kept in his studio: there were thousands of them. During his artistic career he had classified and divided them according to his needs.
However, they were not only drawings made by him but also those he had collected from other artists such as the book in which drawings by ancient masters were kept and a notebook with Raphael’s precious sketches.
The painter’s heir, his nephew Ambrogio Barocci, refused for years to sell that precious treasure or part of it to collectors and patrons, faithfully following his uncle’s will.
Only in the mid-seventeenth century did Ambrogio Barocci, who had not had children, give up part of the collection to Count Francesco Beni, who took them to Rome and from where, during the eighteenth and nineteenth centuries, they arrived at the State Collections of Berlin.
Another part of the nucleus made up of five hundred drawings and cartoons were purchased by the Florentine cardinal Leopoldo de’ Medici who, in those very years, was putting together the drawings which would later constitute the Cabinet of Drawings and Prints of the Uffizi.
Other sheets were gradually sold on the private market to end up in major European collections. Only part of Barocci’s legacy was purchased by his pupil Antonio Viviani who by inheritance came from the Viviani counts of Urbino and from there, at the beginning of the twentieth century, those drawings reached the collections of the National Gallery of the Marche.
The selection of works brought together for the first time in Urbino will therefore include the heads studied in pastel, the oil sketches, the nude studies and the preparatory cartoons by Barocci.
We just have to wait for the opening day of the exhibition to see the artist’s graphic production for real.
For the moment, your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media

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