Apre oggi 26 marzo a Galleria Borghese a Roma la mostra “Un Velázquez in Galleria” nella quale ad essere protagonista indiscusso è il dipinto di Velàzquez “Donna in cucina con Cena di Emmaus”, una delle prime opere note dell’artista, proveniente dalla National Gallery of Ireland.

L’esposizione è stata allestita nella Sala di Sileno che da lungi ospita anche le opere di Caravaggio, per consentire al un dialogo diretto tra le opere dei due maestri del barocco.

Velázquez ebbe modo di visitare la Città Eterna per due volte nel corso della vita. Proprio come accadde a Rubens, anche lui ebbe un rapporto stretto con Roma e l’Italia, traendo ispirazione e insegnamento dai maestri dell’epoca e dai precedenti.

La comparsa sulla scena artistica di Caravaggio fu invece rivoluzionaria. Fin dalle prime tele rese note al grande pubblico nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma nel 1600, fece scalpore. Gli artisti dell’epoca iniziarono a copiare il suo stile e prese così il via di quel fenomeno noto come caravaggismo che in pochi anni si allargò a macchia d’olio in tutta Europa.

A Siviglia, in Andalusia, l’opera di Diego Velázquez nato nel 1599, il legame con le influenze di Caravaggio divenne potente. Il prestito eccezionale della Donna in cucina con Cena in Emmaus della collezione permanente della National Gallery of Ireland di Dublino, allestito nella stessa sala dei dipinti di Caravaggio, è dunque un’occasione di approfondire questo intenso dialogo culturale tra i due grandi artisti.

Come accennato prima, il dipinto in questione di Velàzquez è una delle prime opere da lui realizzate, fra il 1618 e il 1620. Era da poco uscito dalla bottega di Francisco Pacheco, pittore sivigliano che divenne suo suocero con il matrimonio di Juana celebrato nel 1618.

Il dipinto rientra nel genere dei bodegón, filone di pittura spagnolo che ritraeva persone delle condizioni sociali più umili, in cucina o vicino a cibi e oggetti poveri. La protagonista dell’opera è la giovane domestica impegnata in cucina riordinando le cose dopo una cena, come testimoniano la brocca e le ciotole rovesciate a scolare e il panno bianco in primo piano.

Sullo sfondo a sinistra, come fosse un quadro nel quadro, si intravede da una finestra una scena con l’episodio evangelico della Cena in Emmaus, che era però stato celato da ridipinture ed è riemerso grazie a un restauro nel 1933

E’ il momento esatto in cui due discepoli riconoscono il Cristo risorto che si era presentato loro come un mendicante, grazie alla divisione del pane e della sua benedizione.

La giovane domestica rimane ferma e trasognata. Rende l’idea di eaver compreso l’importanza di quel momento, ascoltando le parole che le arrivano da quel tavolo.

L’opera è stata messa in relazione a un passo di santa Teresa d’Avila, la mistica spagnola del Cinquecento, che avrebbe detto alle sue sorelle monache: “Figlie mie non sconfortatevi se l’obbedienza vi porta a occuparvi di cose esteriori, sappiate che anche in cucina si trova il Signore, e tra le pentole vi aiuta nelle cose interiori e in quelle esteriori”.

La mostra “Un Velázquez in Galleria” rimarrà aperta fino al 23 giugno 2024. Invitandovi ad andarla a vedere, per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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A Velàzquez at the Borghese Gallery

The exhibition “A Velázquez in the Gallery” opens today, March 26, at the Galleria Borghese in Rome, in which the undisputed protagonist is Velàzquez’s painting “Woman in the Kitchen with Supper at Emmaus”, one of the artist’s first known works, coming from the National Gallery of Ireland.

The exhibition was set up in the Sala di Sileno which also houses the works of Caravaggio to allow for a direct dialogue between the works of the two Baroque masters.

Velázquez had the opportunity to visit the Eternal City twice in his life. Just like what happened to Rubens, he too had a close relationship with Rome and Italy, drawing inspiration and teaching from the masters of the time and previous ones.

Caravaggio’s appearance on the artistic scene was revolutionary. From the first canvases made known to the general public in the church of San Luigi dei Francesi in Rome in 1600, he caused a sensation. The artists of the time began to copy his style and thus began the phenomenon known as Caravaggism which in a few years spread like wildfire throughout Europe.

In Seville, Andalusia, the work of Diego Velázquez born in 1599, the link with Caravaggio’s influences became powerful. The exceptional loan of the Woman in the Kitchen with Supper at Emmaus from the permanent collection of the National Gallery of Ireland in Dublin, displayed in the same room as Caravaggio’s paintings, is therefore an opportunity to delve deeper into this intense cultural dialogue between the two great artists.

As mentioned before, the painting in question by Velàzquez is one of the first works he created, between 1618 and 1620. He had recently left the workshop of Francisco Pacheco, a Sevillian painter who became his father-in-law with Juana’s marriage celebrated in 1618 .

The painting falls into the bodegón genre, a Spanish style of painting that portrayed people from the most humble social conditions, in the kitchen or near poor foods and objects. The protagonist of the work is the young maid busy in the kitchen tidying things up after a dinner, as evidenced by the jug and bowls overturned to drain and the white cloth in the foreground.

In the background on the left, as if it were a painting within a painting, you can glimpse a scene from a window with the evangelical episode of the Supper at Emmaus, which however had been hidden by repaintings and re-emerged thanks to a restoration in 1933

It is the exact moment in which two disciples recognize the risen Christ who had presented himself to them as a beggar, thanks to the division of the bread and his blessing.

The young maid remains still and dreamy. She gives the idea of having understood the importance of that moment, listening to the words that come to her from that table.

The work has been linked to a passage by Saint Teresa of Avila, the Spanish mystic of the sixteenth century, who said to her sister nuns: “My daughters, do not be discouraged if obedience leads you to concern yourself with external things, know that even in the kitchen the Lord is found, and among the pots he helps you in internal and external things”.

The exhibition “Un Velázquez in Galleria” will remain open until June 23, 2024. Inviting you to go and see it, for the moment your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media.

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Pubblicato da Michelangelo Buonarroti

Chi non conosce Michelangelo Buonarroti? Scultore, pittore, architetto e raffinato poeta. Ma chi è il suo alter ego che gli da voce sul blog michelangelobuonarrotietornato.com e sui social connessi? Antonietta Bandelloni, art blogger e scrittrice toscana appassionata d'arte. Da più di dieci anni si dedica allo studio approfondito delle opere e della tormentata esistenza di Michelangelo Buonarroti. Per contattare Antonietta Bandelloni per collaborazioni, inviti, sponsorizzazioni o altro inviate una mail direttamente a antoniettabandelloni@gmail.com ENG: Who doesn't know Michelangelo Buonarroti? Sculptor, painter, architect and refined poet. But who is his alter ego that gives him a voice on the blog michelangelobuonarrotietornato.com and on the connected social networks? Antonietta Bandelloni, a Tuscan art blogger and writer passionate about art. For over ten years she has devoted himself to the in-depth study of Michelangelo Buonarroti's works and tormented existence. To contact Antonietta Bandelloni for collaborations, invitations, sponsorships or other send an email directly to antoniettabandelloni@gmail.com Vedi tutti gli articoli di Michelangelo Buonarroti