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Canova a Lucca: ecco cosa vedremo

Manca sempre meno alla mostra “Antonio Canova e il Neoclassicismo a Lucca” che aprirà i battenti alla Cavallerizza di Lucca a partire dall’8 di dicembre 2023 e iniziano a spuntare le prime indiscrezioni in merito alle opere che verranno esposte.

Curato da Vittorio Sgarbi, il percorso espositivo sarà incentrato sulla maestria di Antonio Canova, posta a diretto confronto con il patrimonio artistico toscano e lucchese. Saranno nove mesi all’insegna dell’arte e della bellezza quelli che vivrà Lucca mediante la nuova mostra che accoglierà opere di Antonio Canova, Lorenzo Bartolini Pompeo Batoni ma anche Francisco Goya e Francesco Hayez tanto per citarne alcune.

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Questa mattina, dalle pagine del Corriere della Sera, è stato reso noto che il fulcro dell’esposizione sarà costituito dalle dodici teste in gesso di Canova che furono rinvenute nella Villa Canal alla Gherla di Treviso e successivamente comprate da Banca Ifis per il tramite di Vittorio Sgarbi.

Dieci di queste teste, alte fra i 50 e i 60 centimetri e con datazioni che variano dal 1807 e il 1818, sono dei calchi fatti dalle opere finite in marmo. La pratica dei calchi era prassi abituale all’interno dello studio di Canova per controllare la resa formale e la qualità.

Le due teste restanti invece, per la precisione Paride e Beatrice, presentano le repere, ovvero i punti di riferimento di metallo che servivano allo scultore per riprodurre l’opera in marmo, furono adoperate per tradurre in marmo le rispettive opere.

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Antonio Canova nel corso della propria esistenza scolpì due versioni di Paride. La prima era destinata all’imperatrice Josephine de Beauharnais, oggi appartenente all’Ermitage di San Pietroburgo, mentre la seconda versione del 1816 la scolpì per il principe Ludwig di Baviera, oggi custodita nella Neue Pinakothek di Monaco.

Per quanto riguarda la testa di Beatrice probabilmente la realizzò partendo dal ritratto di quella che poteva essere l’amante Juliette Récamier, opera poi donata nel 1819 all’amico Leopoldo Cicognara nel 1819.

L’esposizione delle dodici teste in gesso conclude di fatto le celebrazioni dell’anniversario del bicentenario della morte di Canova iniziato lo scorso anno e avvenuta la mattina del 13 ottobre del 1822 a Venezia.

Il percorso espositivo della mostra “Antonio Canova e il Neoclassicismo a Lucca” comprenderà anche altri capolavori provenienti dalla Gypsoteca Canova di Possagno messi a confronto con le opere pittoriche di Pompeo Batoni, Bernardino Nocchi e abiti di Roberto Capucci.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Canova in Lucca: here’s what we’ll see

The exhibition “Antonio Canova and Neoclassicism in Lucca” which will open its doors at the Cavallerizza in Lucca starting from 8 December 2023 is getting closer and closer and the first rumors regarding the works hosted are starting to appear.

Curated by Vittorio Sgarbi, the exhibition itinerary will focus on the mastery of Antonio Canova, placed in direct comparison with the artistic heritage of Tuscany and Lucca. Lucca will be experienced for nine months under the banner of art and beauty through the new exhibition which will host works by Antonio Canova, Lorenzo Bartolini, Pompeo Batoni but also Francisco Goya and Francesco Hayez, to name a few.

This morning it was announced that the focus of the exhibition will be the twelve plaster heads by Canova which were found in the Villa Canal alla Gherla in Treviso and subsequently purchased by Banca Ifis through Vittorio Sgarbi.

Ten of these heads between 50 and 60 centimeters high and with dates ranging from 1807 and 1818 are casts made from the finished marble works. The practice of casts was a usual practice within Canova’s studio to check the formal rendering and quality.

The two remaining heads, however, Paris and Beatrice to be precise, present the landmarks, i.e. the metal reference points that were used by the sculptor to reproduce the work in marble and were used to translate the respective works into marble.

Antonio Canova sculpted two versions of Paris during his lifetime. The first was intended for Empress Josephine de Beauharnais, now belonging to the Hermitage in St. Petersburg, while the second version from 1816 he sculpted for Prince Ludwig of Bavaria, now kept in the Neue Pinakothek in Munich.

As for the head of Beatrice, he probably created it starting from the portrait of what could have been his lover Juliette Récamier, a work later donated in 1819 to his friend Leopoldo Cicognara in 1819.

The exhibition of the twelve plaster heads effectively concludes the celebrations of the anniversary of the bicentenary of Canova’s death which began last year and took place on the morning of 13 October 1822 in Venice.

The exhibition itinerary of the exhibition “Antonio Canova and Neoclassicism in Lucca” will also include other masterpieces from the Gypsoteca Canova in Possagno compared with the pictorial works of Pompeo Batoni, Bernardino Nocchi and clothes by Roberto Capucci.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in future posts and on social media.

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