La Scultura del giorno: Michelangelo Buonarroti il giovane del Finelli
La scultura del giorno che vi propongo oggi è il busto che ritrae il mio pronipote Michelangelo Buonarroti il Giovane, scolpito da Giuliano Finelli.
Il Finelli scelse di raffigurare il mio pronipote avvolto nell’ampio panneggio di un mantello. Riprodusse con cura maniacale baffi, barba e pizzetto dando all’opera un’aspetto reale.
Di questo busto sorprende il realismo che hanno il volto e l’abbigliamento.
Osservate con attenzione i dettagli del mantello e della veste che si intravede al di sotto. I bottoni lavorati e le asole che sembrano bordate a mano per evitare che si sfilaccino, i punti di cucitura delle maniche e la resa dei tessuti che danno l’idea del materiale cn il quale sono stati realizzati sono straordinari.
Il volto poi è segnato da un’espressione ferma e fiera che mostra tutto l’orgoglio di chi, arrivato a 62 anni di età, ebbe la consapevolezza di aver fatto qualcosa di buono nella vita.
Giuliano Finelli, artista che diede forma al busto com mazzuolo, subbia e scalpelli, fu un grandissimo scultore.
Fra le opere più celebri che ha lasciato a voi posteri vale la pena ricordare, oltre a questo busto che mi sta particolarmente a cuore, quello raffinatissimo di Maria Barberini Dugioli, morta troppo giovane.
Quei pizzi e quei merletti così delicati che sembra impossibile siano scolpiti nel marmo e quella morbidezza delle carni rende quell’opera unica nel suo genere. Ve ne ho parlato nel dettaglio QUA.
Ma chi era Michelangelo Buonarroti il giovane?
Era figliolo del mi nipote Leonardo e nacque nel 1568, quattro anni dopo la mia morte. Fu il successore che per primo raccolse la mia eredità artistica e culturale.
Fu un personaggio di rilievo nella Firenze della prima metà del Seicento ed era ben introdotto a corte, amico della Granduchessa madre Cristina di Lorena e del Granduca Cosimo II de’ Medici.
A lui dobbiamo l’edificazione di Casa Buonarroti così come la conosciamo oggi e la realizzazione di tutte quelle sale monumentali affrescate fra il 1613 e il 1635 dagli artisti di maggior prestigio che erano a Firenze in quel momento, in primis Artemisia Gentileschi.
Fu proprio Michelangelo Buonarroti il Giovane che curò la prima edizione delle mie Rime, data alle stampe nel 1623. Non si limitò a pubblicare i miei versi ma cambiò interi versi e ne censurò altri sia per contenuti da lui ritenuti scandalosi che passibili di sanzioni controriformiste.
Se volete ammirare dal vero questo busto che ritrae il mio pronipote scolpito dal Finelli, visitate Casa Buonarroti a Firenze, al numero 70 di via Ghibellina.
Il libro
Se volete conoscere meglio la vita e l’operato del mi pronipote Michelangelo Buonarroti il Giovane, vi consiglio il libro Michelangelo Buonarroti il giovane (1568-1647). Il culto della memoria. Lo trovate QUA.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Sculpture of the day: Michelangelo Buonarroti the Younger by Finelli
The sculpture of the day that I propose to you today is the bust that portrays my great-nephew Michelangelo Buonarroti the Younger, sculpted by Giuliano Finelli.
Finelli chose to depict my great-nephew wrapped in the large drapery of a cloak. He reproduced with maniacal care mustache, beard and goatee giving the work a real appearance.
The realism of the face and clothing is surprising in this bust. Look carefully at the details of the cloak and the dress that can be glimpsed below. The worked buttons and the buttonholes that seem to have been edged by hand to prevent them from fraying, the stitching of the sleeves and the rendering of the fabrics that give the idea of the material with which they were made are extraordinary.
The face is then marked by a firm and proud expression that shows all the pride of those who, having reached 62 years of age, had the awareness of having done something good in life.
Giuliano Finelli, the artist who shaped the bust with a mallet, beam and chisels, was a great sculptor.
Among the most famous works that he left to you posterity, it is worth mentioning, in addition to this bust that is particularly close to my heart, the very refined one of Maria Barberini Dugioli, who died too young.
Those laces and laces so delicate that it seems impossible to be carved in marble and that softness of the flesh makes that work unique in its kind. I told you about it in detail HERE.
But who was Michelangelo Buonarroti the younger?
He was the son of my nephew Leonardo and was born in 1568, four years after my death. He was the successor who first collected my artistic and cultural heritage.
He was a prominent figure in Florence in the first half of the seventeenth century and was well introduced at court, a friend of the Grand Duchess mother Christina of Lorraine and of the Grand Duke Cosimo II de ‘Medici.
We owe him the building of Casa Buonarroti as we know it today and the creation of all those monumental rooms frescoed between 1613 and 1635 by the most prestigious artists who were in Florence at that time, primarily Artemisia Gentileschi.
It was Michelangelo Buonarroti the Younger himself who edited the first edition of my Rime, printed in 1623. He did not limit himself to publishing my verses but changed entire verses and censored others both for content he considered scandalous and liable to counter-reformist sanctions.
If you want to admire this bust portraying my great-nephew sculpted by Finelli in real life, visit Casa Buonarroti in Florence, at number 70 in via Ghibellina.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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Solo che i baffi e il pizzetto così si portavano nei primi Seicento e sembra piu’ Richelieu che Michelangelo. E’ un ritratto molto di fantasia.9
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Magari prima di commentare la prossima volta legga prima legga l’articolo. Avrebbe compreso che il mio pronipote Michelangelo Buonarroti fu proprio uno dei personaggi di spicco della Firenze del Seicento…
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Veramente avevo letto l’articolo. Puntualizzavo che lo scultore aveva fatto un ritratto postumo anacronistico come si usava a qui tempi. Nella cattedrale a Parigi di Saint Denis ci sono le statue di Luigi XVI e Maria Antonietta vestiti ed acconciati nella moda del 1810…perche’ ritratti dopo la rivoluzione.
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Finelli era contemporaneo del mio pronipote Michelangelo Buonarroti il giovane
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