Vai al contenuto

Sempre vestito di nero, o quasi

Fra le tante cose che fino a ora vi ho narrato, ancora non vi ho parlato del modo che avevo di vestire. Sfogliando uno ad uno i miei ricordi come se stessi leggendo le pagine di un libro, mi rivedo costantemente vestito di nero.

D’estate e d’inverno era il colore che prediligevo. Con un porpora, un marrone chiaro o un’altra sfumatura non mi sarei sentito così a mio agio. Il nero in fondo mi faceva sentire protetto chissà da chi poi, forse solo da me stesso.

Il colore lo riservavo per gli affreschi e i dipinti, su di me volevo il nero.

Annunci

Possedevo anche camice bianche che di tanto in tanto indossavo sotto farsetti e gilet ma nella mia cassapanca capi di abbigliamento neri con qualche rara eccezione.

Velluto nero, damasco nero, cordelatto nero, panno nero, saia nero e saia milanese nero, panno nero: erano questi gli ordini di stoffa più frequenti che si ritrovano nel carteggio e nei ricordi.

Fra tutti questi tessuti rigorosamente oscuri, emerge qualche rara eccezione come il saione di panno mischio e panno celeste o il tessuto color cremisi da adoperare per la fodera di un mio farsetto nero, fatto confezionare dal sarto.

Annunci

Nel 1529 acquistai otto braccia di stoffa ruvida bruno rossastra detta panno monachino per farci fare un soprabito. Fra i tessuti più economici che comprai fa la sua comparsa il chardinaletti, un tessuto poco costoso di colore rosso che adoperai per mettere alle finestre del mio laboratorio di Via Mozza a Firenze.

Altro vezzo colorato che ebbi fu il cappotto fulvo. Me lo feci fare in età avanzata e lo usai così poco tanto che quando morii sull’inventario fu scritto che era quasi nuovo mentre l’altro, di colore nero, era assai più consunto.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

Annunci

Always dressed in black, or almost

Among the many things that I have told you up to now, I have not yet told you about the way I dressed. Leafing through my memories one by one as if I were reading the pages of a book, I see myself constantly dressed in black.

In summer and winter it was my favorite colour. With a purple, tan or other shade I would not have felt so comfortable. After all, black made me feel protected by who knows who, perhaps only by myself.

I reserved color for the frescoes and paintings, on myself I wanted black.

I also had white shirts which I occasionally wore under doublets and waistcoats but in my chest black items of clothing with a few rare exceptions.

Black velvet, black damask, black cordelact, black cloth, black twill and black Milanese twill, black cloth: these were the most frequent fabric orders found in the correspondence and in the memories.

Among all these strictly obscure fabrics, some rare exceptions emerge such as the saion of blended cloth and light blue cloth or the crimson-colored fabric to be used for the lining of my black doublet, made by the tailor.

In 1529 I bought eight yards of rough reddish brown cloth called monachino cloth to make us an overcoat. Chardinaletti makes its appearance among the cheapest fabrics I bought, an inexpensive red fabric that I used to put on the windows of my workshop in Via Mozza in Florence.

Another colorful quirk I had was the fawn coat. I had it done at an advanced age and I used it so little that when I died it was written on the inventory that it was almost new while the other one, black in color, was much more worn.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

Sostienici – Support Us

Se questo blog ti piace e ti appassiona, puoi aiutarci a farlo crescere sempre più sostenendoci in modo concreto condividendo i post, seguendo le pagine social e con un contributo che ci aiuta ad andare avanti con il nostro lavoro di divulgazione. . ENGLISH: If you like and are passionate about this blog, you can help us make it grow more and more by supporting us in a concrete way by sharing posts, following social pages and with a contribution that helps us to move forward with our dissemination work.

8,00 €

  • La Madonna con Bambino del Sassoferrato: capolavoro del Natale tra classicismo e spiritualità

    La Madonna con Bambino del Sassoferrato: capolavoro del Natale tra classicismo e spiritualità

    🇮🇹Il dipinto del Natale che vi propongo oggi è la Madonna con Bambino che le porge un frutto di Giovanni Battista Salvi, più noto come il Sassoferrato. La Vergine appare trasognata, assorta in un pensiero intimo, mentre porge alla luce il lato destro del volto… 🇬🇧The Christmas painting I’m featuring today is the Madonna and…

  • Bartolo Cattafi: fra libro di poesia e libro d’arte. La recensione

    Bartolo Cattafi: fra libro di poesia e libro d’arte. La recensione

    Nuova lettura. Bartolo Cattafi fra libro di poesia e libro d’arte di Silvia Frailes, pubblicato da Olschki Editore, esplora il legame unico tra poesia e arti visive. Cattafi non è solo poeta: i suoi libri diventano vere opere d’arte, dove parola, immagine e forma dialogano…

  • La Madonna della Scala: il mio primo capolavoro

    La Madonna della Scala: il mio primo capolavoro

    🇮🇹La Madonna della Scala, custodita oggi di consueto a Casa Buonarroti, è la mia prima opera scultorea arrivata fino ai vostro giorni. Avevo sedici anni quando terminai di metter mano a quello stiacciato che imita ma oltrepassa lo stile di Donatello… 🇬🇧The Madonna della Scala, now housed as usual at Casa Buonarroti, is my first…

Annunci

Leave a Reply