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12 giugno 1519: nasce Cosimo I de’ Medici, il primo granduca di Firenze

Il 12 giugno del 1519 venne al mondo Cosimo, l’unico figliolo di Giovanni de’ Medici detto dalle Bande Nere e di Maria Salviati, nipote di Lorenzo il Magnifico.

Il padrino di battesimo fu niente meno che papa Leone X e proprio lui propose il nome di Cosimo per il nuovo nato, in onore a detta sua del più savio, prudente e valoroso uomo della casata.

Nel 1537, con i favore di Carlo V, il Senato della Repubblica lo nominò a capo della Repubblica e nel medesimo anno fu nominato duca succedendo ad Alessandro.

Cosimo I dipinto dal Bronzino. Galleria degli Uffizi
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Passarono un paio di anni da allora prima che si unisse con le nozze a Eleonora di Toledo, figliola di Don Pedro, al tempo viceré di Napoli e luogotenente di Carlo V. Come sempre accadeva a quell’epoca, i matrimoni soprattutto quelli fatti fra signori, erano questione di politica e danari.

I due coniugi si adoperarono per dare nuova vita all’immagine della dinastia medicea rivaleggiando per splendore con le altri corti europee più in vista. Fu avviata una serie di iniziative di tipo edilizio con la costruzione di nuovi edifici e l’ammodernamento dei palazzi esistenti.

Cosimo I volle riunire in un suolo luogo tutti i tredici uffici giudiziari e amministrativi accanto a Palazzo Vecchio commissionando all’architetto di corte, il Vasari, la costruzione degli Uffizi.

Galleria degli Uffizi
Photo by Rangoni Gianluca on Pexels.com
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Per assicurare l’incolumità ai suoi familiari in caso di pericolo e avere un salvacondotto personale, sempre al Vasari commissionò un lungo corridoio sopraelevato che unisse Palazzo Vecchio con gli Uffizi e Palazzo Pitti.

Quel lungo corridoio consentiva ai medici e alla corte di spostarsi da una parte all’altra dell’Arno senza esser visti da nessuno.

Cosimo I personalmente non ebbi un rapporto particolarmente idilliaco. Quando partii definitivamente da Firenze alla volta di Roma, non sapeva più che cosa fare per farmi tornare in terra natìa. A Roma avevo tanto da fare, è vero, ma è altrettanto vero che solo lì dimorava il mio amatissimo Tommaso de’ Cavalieri. Lontano da lui c’ero già stato fin troppo: era tempo di tornare e non avrei saputo attendere oltre.

Il busto di Cosimo I del Cellini
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Il granduca voleva portassi a termine le opere nella Sagrestia Nuova e soprattutto desiderava ardentemente veder conclusa la Biblioteca Medicea LaurenzianaNon sapendo più cosa mettere in atto per convincermi, comandava al povero Vasari di scrivermi chiedendo di tornare a Firenze nella speranza che a titolo della nostra amicizia, forse avrei ceduto.

Ma mai tornai in terra natìa se non da morto.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

June 12, 1519: Cosimo I de’ Medici was born, the first Grand Duke of Florence

On June 12, 1519, Cosimo was born into the world, the only son of Giovanni de’ Medici known as dalle Bande Nere and Maria Salviati, grandson of Lorenzo the Magnificent.

The godfather at baptism was none other than Pope Leo X and he himself proposed the name of Cosimo for the new born, in honour, according to him, of the wisest, most prudent and valiant man of the family.

In 1537, with the favor of Charles V, the Senate of the Republic appointed him as head of the Republic and in the same year he was appointed duke succeeding Alessandro.

A couple of years passed from then before he married Eleonora di Toledo, daughter of Don Pedro, at the time viceroy of Naples and lieutenant of Charles V. As always happened at that time, marriages especially those made between gentlemen , were a matter of politics and money.

The two spouses worked to give new life to the image of the Medici dynasty, rivaling the other more prominent European courts in splendor. A series of building-type initiatives was launched with the construction of new buildings and the modernization of existing buildings.

Cosimo I wanted to unite all thirteen judicial and administrative offices next to Palazzo Vecchio in one place, commissioning the court architect, Vasari, to build the Uffizi.

To ensure the safety of his family members in case of danger and to have a personal safe conduct, again from Vasari he commissioned a long raised corridor that connected Palazzo Vecchio with the Uffizi and Palazzo Pitti.

That long corridor allowed doctors and the court to move from one side of the Arno to the other without being seen by anyone.

Cosimo I personally did not have a particularly idyllic relationship. When I definitively left Florence for Rome, he no longer knew what to do to get me back to my native land. I had a lot to do in Rome, it is true, but it is equally true that my beloved Tommaso de’ Cavalieri lived only there. I’d already been away from him too long: it was time to go back and I couldn’t wait any longer.

The Grand Duke wanted me to complete the works in the New Sacristy and above all he ardently desired to see the Laurentian Library completed. Not knowing what else to do to convince me, he commanded poor Vasari to write to me asking to return to Florence in the hope that perhaps I would give in on the basis of our friendship.

But I never returned to my native land except as a dead man.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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